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Granada, città andalusa di cultura e di turismo. «Ma non siamo venuti qui per fare una vacanza», Rino Gattuso sgombra subito il campo dagli alibi e le possibili giustificazioni: il Napoli, privo di 9 calciatori e con gli altri parecchio affaticati dalle 14 partite in 47 giorni, giocherà stasera allo stadio Los Carmenes con il solo scopo di vincere per portare a casa un pezzo di qualificazione agli ottavi di Europa League.

«In questo momento di difficoltà bisogna essere uniti – ringhia in conferenza stampa il coach partenopeo – ed i segnali di vicinanza del presidente credo facciano molto piacere anche ai ragazzi. Ci sta che in famiglia sorgano delle discussioni, ma De Laurentiis è quello che mette i soldi, paga gli stipendi e, se non gli va qualcosa, è giusto che lo dica». Le parole di Gattuso danno l’esatta dimensione del Napoli oggi: un gruppo nuovamente solidale, dopo la bufera del post sconfitta a Verona. «E’ vero, siamo in emergenza – ricorda Gattuso – però vogliamo fare una grande prestazione e per riuscirci servirà un grande Napoli.

Loro sono una squadra atipica, con grande velocità, noi dovremo essere competitivi, seppur pochi. Ci mancherà Lozano come gli altri, fortunatamente ci saranno Politano ed Insigne che certamente faranno bene insieme agli altri. Giocare ogni 3 giorni, senza poter recuperare, è difficile. Ma è inutile piangersi addosso, affrontiamo gli impegni con serietà».

Gattuso ha portato a Granada 20 calciatori, 6 dei quali prelevati dalla Primavera del tecnico Cascione. Nessuno di loro si prevede possa giocare dal primo minuto, perché la formazione titolare sarà composta ancora dai soliti noti, con due esclusioni, Bakayoko e Zielinski, che hanno bisogno di tirare il fiato. In difesa lo schieramento è quello che ha impedito alla Juventus di fare gol, con Meret tra i pali, Di Lorenzo e Mario Rui sugli esterni, Maksimovic e Rrhamani centrali.

Il centrocampo si prevede possa essere schierato a tre, con Fabian Ruiz (l’ultima volta da titolare risale al 10 gennaio con l’Udinese), Lobotka ed Elmas, lancieri del trio d’attacco con l’inossidabile Insigne, Osimhen per la seconda volta titolare in 6 giorni e Politano, apparso di recente tra i più in forma. Chissà che l’aria di Spagna non stimoli nuovamente l’ex Inter, come quando fece gol a San Sebastian, il 29 ottobre con la Real Sociedad sconfitta proprio grazie alla sua rete. «Sono maturato, non sono più un ragazzino – ha detto Politano – ed a Napoli sto dando il meglio. E’ vero, con le spagnole mi trovo bene, perché ti affrontano a viso aperto. Questo significa che, se hai la forza, prendi palla, riparti e puoi sfruttare gli spazi. L’abbraccio di sabato a fine partita? Non era solo gioia per la vittoria sulla Juve, aveva anche un altro significato, per le tante cavolate dette sul mister. Siamo sempre stati dalla sua parte e vincere quella gara era importante per mettere fine a certe discussioni».

Voglia di continuare a stupire. Dopo aver preso il Granada in Segunda División e averlo portato in Europa, Diego Martínez non è ancora contento e, pur riconoscendo la superiorità del Napoli, è sicuro di avere qualche piccola chance se i suoi ragazzi riusciranno a interpretare bene il doppio confronto: «Siamo di fronte a un appuntamento storico. Affrontiamo uno dei top team italiani, una squadra piena di talento. Si tratta di un’eliminatoria che dura 180 minuti, più il tempo di recupero, e dobbiamo essere coscienti che sono poche le volte in cui si decide tutto all’andata».
Il tecnico gallego, che recupera Angel Montoro, Germán Sánchez e, forse, anche Roberto Soldado, dovrà, invece, fare a meno dei suoi due Luis, Suárez e Milla. Poco male: «L’assenza di Suárez può essere paragonabile a quella di Lozano nel Napoli, sono due calciatori molto importanti. Ciononostante, quest’anno, siamo abituati a far fronte agli infortuni».



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