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Santo del Giorno 12 Giugno: Santa Paola



Paula Frassinetti ha ricevuto il battesimo lo stesso giorno della sua nascita nella parrocchia di San Esteban de Genova, sua città natale. Nato dopo José e Francisco. Paula cresce serena nella casa di suo padre, che sarà poi felice con la nascita di Juan e Rafael. Sua madre è l’esempio più vivido di virtù e la bambina si apre delicatamente alla grazia divina che opera in lei meraviglie. Secondo il piano di Dio, Angela, la sua buona madre non avrà tempo per vedere i piani di Dio per sua figlia. Morirà lasciando Paula, ancora nell’età del gioco, alle cure della casa. Questi sono giorni di disorientamento e dolore. Paola ha 9 anni.



Non si risparmia la fatica e ha con suo padre, Juan Bautista, e con i suoi fratelli attenzioni amorevoli e delicate, che richiedono molti sacrifici e rinunce. La sua Prima Comunione e il sacerdozio di suo fratello José sono momenti di profonda riflessione per lei, che sente già nel suo cuore la chiamata divina.

In famiglia impara a leggere e scrivere e riceve le basi della sua formazione. Suo fratello José, già avanzato negli studi di teologia, le parla delle cose di Dio e Paula ascolta e accoglie la parola di Dio che le penetra nel cuore. Percepisce la chiamata a seguire più da vicino il Signore e in lei risuonano profondamente le parole del Maestro: “Chi ama suo padre e sua madre più di me non è degno di me”.

Ma… c’è un ma. Suo padre non è d’accordo: cosa farà senza la sua Paulina? E Paula è costretta a mettere a tacere quel desiderio, aspettando l’ora di Dio. E l’occasione arriva.

All’età di 19 anni, vive un momento di stanchezza dovuto al ritmo travolgente della vita quando deve svolgere il ruolo di madre in famiglia.

La ospita da tempo il fratello Don José, già parroco di un piccolo paese della riviera ligure. L’aria pura di Quinto è un buon rimedio per la tua salute delicata. La vita in parrocchia è per lei un campo di apprendimento delle opere buone e, a poco a poco, con la sua cordiale amicizia, attirerà le giovani di quel luogo. Ogni domenica vanno in campagna a parlare di Dio. Gli incontri si ripetono frequentemente e il dialogo si allarga ad altre giovani donne. Paula svela loro il segreto di una vita totalmente dedicata al Signore e scopre le sue capacità e la sua vocazione di educatrice. Intorno a lei si forma un gruppo impegnato che vive in una comunione d’amore. Nella sua mente si chiariva l’idea di un nuovo Istituto: così lo affidò a suo fratello, don José.

Presto, nonostante gli ostacoli e le sofferenze, l’ideale si avvererà. Sono sei i compagni che superano i primi momenti, così difficili. Paola è determinata. Nel segno della croce è l’inizio della sua opera, quella croce che amerà per tutta la vita e che le farà esclamare: “Chi più sacrifica, ama di più”.

Così, il 12 agosto 1834, nel Santuario di San Martino in Albaro, sette giovani offrirono la loro vita a Dio. La Messa è celebrata dal fratello Don José che li aveva preparati a questo importante passo. Sono felici; poche ore dopo avrebbero posato la prima pietra del loro Istituto; Avrebbero cominciato a vivere in comunità, contando sull’unica ricchezza: Gesù Cristo. In realtà non hanno nulla, sono poveri nella casetta di Quinto che hanno scelto come prima casa.

Aprono una Scuola per le ragazze più povere e quindi devono ancora lavorare di notte, per sopravvivere. L’entusiasmo non manca, e da qui i primi successi della Scuola. Ma le vie del Signore non sono le nostre vie: le sofferenze rappresentano per Paula la prova della Volontà di Dio. Il colera contagia il Genoa e le figlie sono in prima fila per portare aiuto e conforto.

Nel 1835 un sacerdote bergamasco, D. Lucas Passi, amico di D. José, conoscendo lo zelo apostolico di Paula, gli propose di ospitare la Pía Obra de Santa Dorotea nel suo Istituto, da lui fondato per avvicinarsi i giovani più poveri e bisognosi nel loro ambiente di vita e di lavoro. Paula percepisce nell’originalità di quest’opera la sua linea educativa e la dimensione apostolica della sua consacrazione e per questo non esita ad integrarla nelle attività del suo Istituto. Le sue figlie non erano più chiamate “Figlie della Santa Fede” ma Suore di Santa Dorotea.

È un momento importante nella vita di quella comunità che vede prendere forma la sua ispirazione originaria: “essere pienamente disponibili nelle mani di Dio per evangelizzare attraverso l’educazione, privilegiando i giovani ei più poveri”.

Compaiono nuove case a Genova e poi nel centro della cristianità. A soli sette anni dalla fondazione, il 19 maggio 1841, Paula è a Roma, accompagnata da due novizie. Anche qui sorgono nuove difficoltà: la prima casa ha due piccole stanze situate sopra una stalla nel Vicolo dei Santi Apostoli. Paula accetta tutto, l’attende una grande ricompensa: sarà accolta da papa Gregorio XVI che si compiace dell’opera della sua Dorotea. È contento: il Signore gli ha parlato.

Aumentano i disagi e le sofferenze: povertà e malattie affliggono quelle sorelle eroiche che non hanno una moneta per i loro bisogni.

Nel 1844 il Papa affidò a Paula la direzione del Conservatorio di Santa María del Refugio, a San Onofrio. La madre con dolcezza e carità dona all’ambiente un aspetto nuovo e un orientamento decisivo per il futuro dell’Istituzione. Per la sua presenza in essa, la casa di San Onofrio sarà il quartier generale.

Nel 1846 uno spirito antireligioso, più che un pensiero politico, invade l’Italia. A Genova sono perseguitate anche le Dorotea. Le figlie di Paula vivono momenti di forte persecuzione. La tempesta raggiunge anche Roma: Pio IX, successore di Gregorio XVI, è costretto a rifugiarsi a Gaeta. Cardinali, Vescovi e Prelati si allontanano dalla Capitale. Paula rimane sola a capo di una grande comunità e con fede intrepida supera quei momenti drammatici.

La tempesta si calma. È l’anno 1850. Paula ottiene la tanto agognata udienza con Pio IX, che per lei è come un padre. Si reca a Gaeta spinta dal suo grande amore per il Papa e per la Chiesa, ricordando così il gesto di santa Caterina da Siena.

Inizia l’ultima tappa della vita della Fondatrice, che possiamo definire il periodo di grande espansione, poiché l’Istituto, oltre a consolidarsi in Liguria e nello Stato Pontificio, estende la sua opera al resto d’Italia e del mondo. Nascono infatti diversi centri educativi a Roma e Paula avvia le procedure per aprire una casa a Napoli, un convitto a Bologna e un orfanotrofio a Recanati.

Nel 1866 le prime suore missionarie si recarono in Brasile. Nello stesso anno un altro traguardo promettente: il Portogallo.

Paula incoraggia le sue figlie: “Che il Signore vi colmi del suo Spirito e vi trasformi in tante fiamme ardenti che, dove si toccano, accendono il fuoco dell’amore di Dio”, dice loro.

Le difficoltà non si fermano sul cammino dei santi. Paula è una donna di grande fede “Il Signore vuole che siamo sostenuti solo da Lui e se avessimo un po’ più di fede, più tranquilli saremmo in mezzo alle tribolazioni”.

Vive il completo abbandono alla Volontà di Dio «l’unica perla che dobbiamo cercare» – dice – e che costituisce il suo paradiso: «Volontà di Dio, tu sei il mio paradiso».

Nel 1878 morì Pio IX, il Papa che, nei suoi numerosi incontri con la Fondatrice, ebbe sempre parole di stima e di incoraggiamento per la sua opera apostolica.

Paula sente che la sua frenetica vita terrena sta per finire. Sono le prime ore dell’11 giugno 1882. È sereno.

La sua morte è dolce, calma e svela i tesori della sua vita. Invoca la Vergine Santissima che ha sempre tanto amato: “Signora mia, ricordati che sono tua figlia”.

8 giugno 1930, Paula è beatificata!

11 marzo 1984: Oggi le campane di San Pedro ripetono il loro suono festivo per annunciare che Paula è Santa.

L’inno festivo raggiunge i confini del mondo dove le Dorotee lavorano per la gloria di Dio e l’espansione del suo Regno:

Europa: Spagna, Inghilterra, Italia, Malta, Portogallo e Svizzera.

Nord America: Stati Uniti.

America Latina: Brasile, Perù ed Ecuador

Africa: Angola e Mozambico.

Asia: Taiwan.



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