Salvatore Esposito ha grinta da vendere, quasi come Genny Savastano, il personaggio di “Gomorra” che gli ha regalato tanta notorietà non soltanto in Italia ma in tutto il mondo. E se la celebre fiction sulla mafia a Napoli è ormai terminata dopo la quinta stagione, per l’attore inizia un nuovo percorso che già si preannuncia ricco di soddisfazioni.
Dopo le riprese di “Fargo”, la serie statunitense con i Fratelli Cohen in veste di produttori, Salvatore si sente infatti proiettato verso il successo anche all’estero dove gli estimatori non gli mancano. L’attore inoltre si dimostra molto eclettico dal momento che dopo l’autobiografia “Non volevo diventare un Boss” del 2016, nella quale racconta come è riuscito a sfuggire alla malavita e a realizzare il sogno di diventare un attore famoso, ha pubblicato un romanzo, “Lo Sciamano“, che è diventato un bestseller: «”Lo sciamano” è un romanzo, inizialmente nato come sceneggiatura per una serie tv. Poi vedremo che strada prenderà questa storia nella quale mi sono immerso completamente», ha detto a “Visto”.
Il libro nasce come soggetto per una serie tv e quindi sarebbe già pronto per una sua eventuale trasposizione, ma potrebbe anche prestarsi per una versione cinematografica. Un lavoro di cui lui potrebbe essere attore o anche sceneggiatore o produttore, come accade all’estero: «Negli ultimi anni, lavorando negli Stati Uniti e confrontandomi con altri attori, mi sono reso conto che non solo diventano produttori esecutivi dei progetti a cui partecipano, ma a volte scrivono, collaborano a soggetti e sceneggiature.
Ho voluto importare una nuova visione all’interno del cinema italiano. So che ci sono già altri che l’hanno fatto, ma io ci ho messo del mio. Ho già scritto vari soggetti, per progetti che spero vedranno la luce e uno di questi è proprio “Lo sciamano” ». Anche se i progetti per lui sono tanti (ora sta lavorando a “Felicità – La stagione delle buone notizie”, la serie su Al Bano Carrisi, e “L’ultima cena” con Greta Scarano), Esposito non dimentica la grande esperienza fatta con “Gomorra“: «Per me è un motivo di grande soddisfazione e orgoglio.
È questo che mi dà l’idea della grandezza del mio mestiere e mi fa emozionare». Con un pizzico di nostalgia ben comprensibile perché chiudere questa serie con la stagione finale è stato come finire una grande storia d’amore: «Da un lato ero sereno perché pronto ad affrontare un nuovo percorso. Dall’altro, molto triste: lasciavo qualcosa che sì, mi ha dato davvero tanto. Ma tutto ha un inizio e una fine e io, personalmente, sono portato a vivere i “The End” come nuovi inizi».
Di sicuro interpretare per anni Genny Savastano ha lasciato in Salvatore Esposito tante emozioni: «Per entrare in certi personaggi bisogna farsi sempre delle domande: capire perché dice e fa certe cose, realmente il modo in cui pensa e come agisce. Si deve fare tuo il suo pensiero.
È un po’ come fare psicoanalisi. E aiuta a trovare te stesso… Con i registi italiani è più difficile». Le novità sull’attore rivelatosi con “Gomorra” riguardano anche la sua vita privata. Sembra infatti che Savastano sia pronto per compiere il grande passo con la fidanzata di sempre Paola Rossi, una ragazza salernitana di professione sceneggiatrice che lavora in un’agenzia artistica per attori: «L’idea c’è. Anzi c’era. Purtroppo l’arrivo del Covid e della pandemia hanno rovinato tanti piani. – ha detto lui in proposito – Abbiamo già comprato casa a Roma e ci stavamo pensando. Gli ultimi due anni, però, ci hanno scombussolato non poco, personalmente anche dal punto di vista lavorativo.
Dobbiamo riorganizzarci, resettare tutto e riprendere a pianificare, sperando che la pandemia passi prima possibile». Nel frattempo il Genny Savastano televisivo si organizza anche per debuttare come regista: «Non nego che un giorno potrei farlo.
Però in questo momento sto imparando ancora a fare l’attore… », ha dichiarato dimostrando la sua umiltà. Il suo approdo alla regia arriverebbe dopo quello di Marco D’Amore, il Ciro di “Gomorra”, che al lavoro di attore affianca da anni quello di sceneggiatore e regista di serie e film come, ad esempio, “L’Immortale“: «Un amico, un grande anche dietro la macchina da presa. – ha detto Esposito di lui – Nell’ultima serie di “Gomorra” ha diretto diverse puntate, riesce sempre a toccare le corde giuste. È stato davvero bello lavorare con lui, speriamo mi ricapiti presto».
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