La riforma pensioni è sempre un tema molto caldo e di cui si sta parlando proprio in questi ultimi giorni. Ad oggi sembra esserci ad oggi molta confusione. Una cosa è certa, ovvero che a dicembre 2021 Quota 100 verrà definitivamente abolita. Non ci sarà alcuna proroga di questa misura. Quota 100 è stata infatti fin dal primo momento una misura molto criticata. Ad ogni modo, ha permesso a molti lavoratori di poter andare in pensione una volta compiuti 62 anni e maturato 38 anni di contributi.
Riforma pensioni, Quota 100 in scadenza quale sarà l’alternativa?
Adesso, però con Quota 100 in scadenza si pensa a quelle che possono essere le valide alternative. Da una parte c’è Quota 41 che però non piace al MEF ed anche all’Europa. Dall’altra parte poi ci sarebbero i contratti di espansione che insieme ad opzione donna di certo non possono rappresentare una vera e propria riforma pensioni ma comunque una buona base. Ci sarebbe grande entusiasmo per quanto riguarda l’Ape sociale. La misura è nata proprio sotto i governi PD. Questa prevede la possibilità di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro a 63 anni di età.
Questa potrebbe essere però estesa con la prossima manovra di bilancio ad altre attività di lavoratori. Da una parte si vorrebbe evitare di tornare alla Riforma Fornero, dall’altra parte il governo teme che l’Europa possa bocciare alcune proposte e per questo al momento sembra che la soluzione migliore sia estendere la platea dei beneficiari prevista per l’Ape con alcuni vincoli contributivi.
Ape sociale per il 2022, possibilità di allargare la platea dei beneficiari
Bisogna però tenere presente che ad oggi ci sarebbe una proroga dell’Ape sociale che scade però il prossimo 31 dicembre 2021, ma molto probabilmente sarà estesa ancora per un altro anno. Di questo se ne parlerà sicuramente nel prossimo tavolo di discussione Ministero sindacati. Ricordiamo che in questo caso però l’indennità è completamente a carico dell’Inps e potrebbe con la legge finanziaria 2022 avere a disposizione nuovi fondi e la possibilità di allargare la platea.«Disoccupati non più “coperti” da strumenti di sostegno al reddito dopo il licenziamento, invalidi civili con una riduzione della capacità lavorativa di almeno il 74%, “caregiver famigliari” in particolari condizioni e lavoratori dipendenti rientranti in un elenco di “riferimento” di 15 attività considerate particolarmente usuranti o pericolose».
Le 15 attività gravose che già ottengono l’accesso all’Ape sociale
Ecco qui di seguito le 15 attività gravose che oggi ottengono l’accesso alla riforma delle pensioni con Ape sociale: operai dell’industria estrattiva, edilizia, manutenzione edifici, conduttori di gru, macchinari mobili per perforazione costruzioni, conciatori di pelle, conduttori di convogli ferroviari, personale treni viaggiante, autorità mezzi pesanti, autisti camion; infermieri, sanitari con lavori in turni, addetti all’assistenza di persone in condizioni di non autosufficienza; insegnanti scuola infanzia, educatori asili nido, facchini, addetti allo spostamento merci, personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia; operatori ecologici, operai dell’agricoltura e della pesca; lavoratori del settore siderurgico di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature; personale viaggiante dei trasporti marini e in acque interne.
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