Raffaella Carrà purtroppo è venuta a mancare lo scorso lunedì 5 luglio 2021 perché pare che da un po’ di tempo a questa parte fosse malata. La notizia della tua morte è arrivata come un fulmine a ciel sereno e ad annunciare in questa triste notizia è stato l’ex compagno di tutta la vita ovvero Sergio Japino. “Raffaella ci ha lasciati. È andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre“.
Queste le parole scelte da Japino per annunciare la morte della grande regina della televisione italiana. In molti si chiedono quando saranno i funerali della nota ballerina, cantante, conduttrice e showgirl televisiva. Pare che per tutti coloro che vorranno dare l’ultimo saluto a Raffaella Carrà ci saranno delle giornate e dei momenti ben precisi. Vediamo qui di seguito quindi quando saranno i funerali e quando verrà allestita e se verrà allestita la camera ardente.
Raffaella Carrà, camera ardente e funerali
Secondo quanto riferito, ci saranno diversi step e diversi momenti per poter dare l’ultimo saluto alla nota Raffaella Carrà. Nello specifico ci sarà un corteo funebre che partirà proprio alle ore 16 di oggi mercoledì 7 luglio. Questo farà tappa in diverse zone che ovviamente sono legate a Raffaella Carrà e soprattutto alla sua carriera. Si partirà Infatti proprio da Villa del Rosario ovvero la clinica dove Raffaella aveva deciso di vivere gli ultimi mesi della sua vita e dove tra l’altro al momento si trova la salma. Il corteo farà tappa poi all’Auditorium Rai del Foro Italico, alla Sede Rai di Via Teulada 66 ed ancora al Teatro delle Vittorie, alla Sede Rai di Viale Mazzini 14 ed infine al Campidoglio. Proprio qui sarà allestita la camera ardente.
Quando e dove i funerali?
La camera ardente chiuderà poi i battenti questa sera intorno alla mezzanotte per riaprire poi domani giovedì 8 luglio dalle ore 8 alle ore 12 e dalle ore 18 fino alla mezzanotte. I funerali infine saranno celebrati molto probabilmente venerdì 9 luglio intorno alle ore 12 nella chiesa di Santa Maria in Ara Coeli in piazza del Campidoglio. È trapelata la notizia secondo la quale i funerali della regina della tv, verranno trasmessi in televisione e molto probabilmente su Rai 1. Molti amici, colleghi, parenti e fan di Raffaella sicuramente decideranno di recarsi nella camera ardente per darle l’ultimo saluto. Raffaella era molto amata da tutti.
E’ morta Raffaella Carrà. La notizia della scomparsa della showigirl più famosa e amata d’Italia e conosciuta in tutta Europa, avvenuta nel pomeriggio del 5 luglio in una clinica romana, ha lasciato tutti sgomenti: poche settimane prima, il 18 giugno, la Carrà aveva spento 78 candeline e ringraziato tutti dal suo account Twitter.
A dare l’annuncio della scomparsa è stato Sergio Japino, l’ex compagno di vita e di lavoro e da anni amico del cuore: “Raffaella ci ha lasciati. È andata in un mondo migliore dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre».
La malattia, breve e fatale, era stata vissuta con estremo riserbo, con il preciso scopo di lasciare nei fan i ricordi più fulgenti. In più, nell’ultimo anno e mezzo, per l’incubo di contrarre il Covid, Raffaella aveva fatto una vita ritirata, tra la sua casa romana e la residenza all’Argentario. Il decorso della malattia che “aveva intaccato il suo corpo minuto ma così pieno di energia”, come ha detto Japino, è stata condivisa solo con i suoi cari: oltre a Sergio, i nipoti Federica e Matteo, figli del fratello Enzo prematuramente scomparso, e Barbara, Paola e Claudia, figlie di Gianni Boncompagni (1932- 2017), l’altro grande amore della sua vita.
Dopo una vita di successi e lustrini, Raffaella ha disposto che invece il suo funerale fosse semplice: una bara di legno grezzo e un’urna per le sue ceneri. E in questo, c’è tutto il senso di chi è stata in vita: una donna semplice e vera che amava il suo lavoro e, con la sua eccezionale determinazione e senso di sacrificio, ha saputo cambiare la storia della Tv e del costume. «Sono colpito. Era il volto televisivo per eccellenza », ha fatto sapere il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
«Era una primadonna con il talento della normalità », è stato il commento di Pippo Baudo, suo amico da sempre, che ha il rimpianto di non aver mai lavorato con lei. E Renzo Arbore, che la conosceva sin da ragazza, quando iniziò la storia d’amore con l’amico Boncompagni, l’ha voluta ricordare così: «Aveva il fascino della persona vera». Raffaella Maria Roberta Pelloni, in arte Carrà, venne al mondo il 18 giugno 1943 a Bologna, si dice sotto un bombardamento.
La famiglia non è povera, ma tra papà e mamma le cose non vanno bene: lui è un incallito playboy e lei lo lascia. «Mia madre Angela Iris», raccontò la showgirl, «fu una delle prime a separarsi nel dopoguerra, non si risposò più. Mi hanno cresciuto due donne: lei e la nonna Andreina, vedova di un poliziotto. Senza contare la tata inglese, severissima». La famiglia si trasferisce a Bellaria e Raffaella eredita lo spirito della Romagna: esuberanza e senso del dovere.
Il signor Pelloni, che lavora in un caseificio e d’estate gestisce un bar-concerto a Igea Marina, è lontano e assente. «Era un uomo gentile ma inaffidabile, il babbo in casa era la nonna». La ragazzina però cresce tostissima: a 8 anni – quest’anno la Carrà avrebbe festeggiato i 70 anni di carriera – decide di fare la ballerina e si trasferisce a Roma per frequentare l’Accademia nazionale di danza. Ma, ironia della sorte, non viene considerata idonea.
Prova allora con il cinema, iscrivendosi al Centro sperimentale di cinematografia. La prima parte a 9 anni, nel 1952, in un melodramma dal titolo Tormento del passato. Seguono vari ingaggi, poi arriva la chiamata da Hollywood per recitare addirittura con Frank Sinatra (con cui si parla anche di una love story) nel film Il colonnello von Ryan (1965) che però è un flop.
Raffaella non si dà per vinta e punta allora alla televisione: sa fare un po’ di tutto, cantare, ballare, presentare, è sexy ma simpatica. «Non ho mai avuto la voce di Dionne Warwick», disse una volta, «e quando ballo voglio coinvolgere le persone, mica dire: “Guardate come sono brava”». Sarà, ma nel suo palmares ci sono 60 milioni di dischi venduti nel mondo e 22 dischi di platino e oro. Il primo successo televisivo arriva con Io, Agata e tu (1969) dove Raffaella lancia la figura della showigirl scattante e moderna.
Ma la consacrazione la premia l’anno dopo con Canzonissima in coppia con Corrado dove lei mostra per la prima volta l’ombelico: i padri sognano, le figlie imitano, i gay esultano, i moralisti protestano. E tutti la guardano. Ben presto, anche grazie ai suoi balli-tormentoni, la Carrà diventa un’icona nazionalpopolare. Il suo talento è aver saputo adeguarsi ai tempi senza l’affanno di esserci sempre e mantenendosi comunque uguale a se stessa anche grazie all’imperituro caschetto d’oro inventato per lei dal parrucchiere Vergottini che aveva il pregio di tornare a posto a ogni scuotimento di testa e che la rese una diva.
Bilancio di una carriera: tre Canzonissime, due Fantastico, un Festival di Sanremo (2001) e molte trasmissioni nuove che hanno lanciato format di successo come Pronto, Raffaella? (1983), quella dove bisognava indovinare il numero di fagioli in un vaso e che, grazie all’idea geniale delle telefonate con il pubblico, portò a 10 milioni gli ascolti di mezzogiorno. E poi, le cinque edizioni di Carramba! Che sorpresa (1995) dove aiutava le persone a ritrovarsi e inaugurava la Tv delle lacrime. Raffaella era rimasta sempre la Carrà anche quando, nel 2013, a 70 anni, decise di fare il coach a The Voice of Italy e Piero Pelù la definì “rock”. «Finalmente qualcuno che lo dice», commentò fiera lei. Temeva la sovraesposizione mediatica. Ma ora che non potremo mai più rivederla, ci si commuove a leggere queste sue parole: «Temo che la gente pensi: ancora lei! Piuttosto che: dov’è andata a finire?». Ecco: ci mancherai, Raffaella!
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