Controcopertina

Netflix, oggi 3 settembre 2021 esce la quinta stagione de La casa di carta



Il più clamoroso colpo della storia sta per volgere al termine: il 3 settembre uscirà su Netflix la quinta stagione della serie spagnola La casa di carta, cinque episodi subito e il 3 dicembre gli altri cinque, quelli definitivi (così dicono). Ciò significa che è arrivata la resa dei conti per la banda di rapinatori in tuta rossa e maschera di Salvador Dalí.



E significa anche che avete ancora poco più di una settimana per andare a vedervi, o rivedervi, tutte le quattro stagioni (in realtà due, ciascuna divisa in due parti) precedenti: per chi non l’ha mai vista è l’occasione per riparare a questa grave mancanza.

Per chi ne è stato conquistato sin dal primo istante (e siamo in tanti: è il più visto di tutti i prodotti del colosso dello streaming) è il caso di dare una rinfrescata ai ricordi. Perché in quattro stagioni è successo di tutto e, anche se i personaggi principali sono gli stessi (benché si aggiungano tre importanti novità), un “dove eravamo rimasti?” è d’obbligo.

E perché non stiamo parlando di una serie qualsiasi, ma di un vero e proprio fenomeno, un successo tutt’altro che annunciato (all’inizio, nel 2017, trasmesso dalla rete tv iberica Antena 3, poi acquistato da Netflix senza crederci troppo e infine diventato una caso planetario). Tutto ruota attorno a un gruppo di scappati di casa, piccoli delinquenti e criminali dalla mente geniale, che organizza il colpo del secolo. Anzi, i colpi.

Alla sua guida il più intelligente e idealista di tutti, il Professore (l’attore Álvaro Morte): prima la rapina alla Zecca di Stato, poi quella alla Banca di Spagna. Una storia avvincente, imprevedibile, romantica, coinvolgente, un lungo film d’azione tutto spari, soldi, sangue e anche sesso, dove è impossibile non parteggiare per i rapinatori, dei bizzarri e disperati Robin Hood empatici e passionali, pronti a combattere fino all’ultimo respiro: dalla sexy e tostissima Tokyo, la voce narrante (interpretata da Úrsula Corberó) al freddo e cinico Berlino (Pedro Alonso).

Alla fine della quarta stagione le cose non si erano messe benissimo per la brigata: loro chiusi nella Banca di Spagna da cento ore – dopo avere (temporaneamente) annientato il cattivissimo capo della sicurezza Gandia e liberato Lisbona – e, soprattutto, il loro capo all’esterno, catturato dalla spietata e incinta ispettrice Alicia Sierra (alias Najwa Nimri) e per la prima volta senza (o forse sì?) un piano di fuga. Immaginare un epilogo che non sia la resa non è affatto semplice.

Non lo è stato neanche per Álex Pina, l’ideatore della serie, e per il suo gruppo di sceneggiatori: «Ci abbiamo messo quasi un anno a capire come sciogliere la banda, mettere il Professore alle strette e creare situazioni irreversibili per molti personaggi. Il risultato è la quinta parte, dove la guerra raggiunge l’apice estremo e più efferato: sarà la stagione più straordinaria, emozionante ed epica di sempre», ha detto. A prendere parte all’ultimo atto di questa guerra, senza un capo, senza un piano, senza speranza e senza esclusione di colpi, ci saranno tre nuovi personaggi.

E, a giudicare dalle prime informazioni diffuse da Netflix, si direbbe che due sono dalla parte dei buoni (cioè i rapinatori, s’intende) e uno da quella dei cattivi. Qualche indizio è apparso nelle settimane scorse sulla pagina Instagram della serie, con il trailer ufficiale (inquietante) e brevi video di presentazione delle new entry. C’è Rafael (Patrick Criado), il figlio di Berlino, che ha 31 anni, ha studiato ingegneria informatica al Mit e non ha nessuna intenzione di diventare come suo padre (che, nel secondo episodio, parlava così della nascita di un figlio: «Dalle sue gambe (della mamma, ndr) esce una testata nucleare che distrugge ogni cosa»).

Bisogna invece andare ai primissimi minuti della Casa di carta per capire da dove viene la seconda novità, ovvero René (Miguel Ángel Silvestre), il compagno di vita e di rapine di Tokyo prima che diventasse Tokyo: «Quando è iniziata questa storia non mi chiamavo così. Questa ero io, e questo l’amore della mia vita. L’ultima volta che l’ho visto era in una pozza di sangue con gli occhi aperti», diceva dando il via al racconto. L’ultima novità del cast è Sagasta (José Manuel Seda), comandante delle Forze speciali dell’esercito spagnolo: faccia truce e pettinatura vagamente hitleriana, ha messo insieme una squadra di combattenti disumani per portare i rinforzi a Gandia… Ci siamo tutti, che l’ultima danza abbia inizio.



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