Gianni Nazzaro era nato a Napoli il 27 ottobre 1948. Negli anni Settanta arrivò al successo con canzoni improntate al romanticismo e alla melodia tradizionale. Nazzaro ha partecipato per sei volte al Festival di Sanremo, l’ultima nel 1994
Fece il suo debutto artistico nel 1965, sotto lo pseudonimo di “Buddy”, imitando con successo le voci di artisti come Bobby Bare, Joe Cocker, Gianni Morandi. Nel 1967 partecipa al Festival di Napoli con il brano “Sulo ppe mme e ppe te”, ma non raggiunge la finale.
Nel 1968 si consolidò come cantante partecipando all’edizione di quell’anno di “Un disco per l’estate”, che fu uno show radiofonico e televisivo per promuovere il mercato discografico in quel periodo dell’anno. In questo evento partecipò con la canzone” Solo noi“.
Nel 1970 vince il Festival di Napoli con la sua canzone Me ammore chiamme,mentre la sua canzone Quanto è bella lei è il momento clou dell’album “Una disco per l’estate 1972”. Nel 1974 ripete il successo in un’altra compilation, questa volta con la sua canzone Questo sì che è amore.
La maggior parte dei suoi successi sono stati pubblicati negli anni ’70. Tra questi L’amore è una colomba (1970), Bianchi cristalli sereni (1971), Non voglio innamorarmi mai (1972), A modo mio (1974),scritto da Claudio Baglioni e Anthony Coggio. Tutte queste canzoni sono state presentate nelle diverse edizioni del Festival di Sanremo. Un’altra delle sue partecipazioni eccezionali a questo festival è stata quella che ha dato nel 1983 presentando il suo brano Mi sono innamorato di mia moglie scritto da Daniel Pace.
Nel 1987 tentò ancora una volta di partecipare al Festival di Sanremo con il brano Perdere l’amore,ma non partecipò alla selezione. Ironicamente, il cantante Massimo Ranieri partecipò con la stessa canzone l’anno seguente vincendo l’evento. Come risultato di questo fatto Nazzaro espresse la sua insoddisfazione per l’organizzazione del Festival in numerose apparizioni televisive.
Ha partecipato con la canzone al Festival di Sanremo del 1994, integrandoil gruppo Squadra Italia formato per l’occasione. In questo evento esegue il brano Una vecchia canzone italiana.
Nel 1998 interpreta il ruolo del padre di Sara de Vito (Serena Autieri)nella telenovela Un posto al sole. Negli anni successivi ha partecipato ad altre telenovelas come Incantesimo (2007) e Un posto al sole d’estate (2009). In quest’ultimo ha fatto parte del cast principale.
Il 27 ottobre 2010 partecipa come ospite ne I soliti ignoti del canale Rai Uno. Nello stesso anno partecipa come ospite ad alcuni episodi di MilleVoci. L’anno seguente ottenne la direzione di quel programma, in cui cantò le sue canzoni.
Dal 16 novembre 2011 recita nella commedia musicale Noi che, gli anni migliori di Carlo Conti al Teatro Salone Margherita di Roma.
Il 1º ottobre 2011 ha ospitato la finale di Cantafestivalgiro di nuova generazione,lo show televisivo realizzato da Roberto e Mario Serafino’s Seraphin Music Production.
Sebbene la vita artistica di Gianni Nazzaro sia molto conosciuta, quella privata resta ancora avvolta nel mistero. Ciò che si conosce di lui è che è sposato ormai da tantissimi anni con Nada Ovcina che è diventata anche la sua manager.
Bello e talentuoso, Gianni Nazzaro è arrivato al successo negli anni Settanta, trionfando al Festival di Napoli con la canzone Me chiamme ammore insieme a Peppino di Capri. Poi il successo di canzoni indimenticabili come In fondo all’anima, A modo mio, Non voglio innamorarmi mai, Bianchi cristalli sereni e L’amore è una colomba.
Con la fama era arrivato anche l’amore per Nada Ovcina, diventata sua manager e in seguito moglie. Una passione, quella fra il cantante napoletano e la donna, che era terminata bruscamente quando lui l’aveva lasciata per Catherine Frank, modella francese amica di Nada. La storia era finita poco dopo, ma da allora i due erano diventati i protagonisti di una lunga diatriba giudiziaria, che aveva coinvolto anche i figli. Poi nel 2016 un gravissimo incidente stradale in cui l’artista aveva rischiato di morire e il ritorno alla vita, che lo aveva spinto a tornare insieme a Nada.
Secondo quanto svelato dalle forze dell’ordine la Ovcina ha “precedenti penali specifici”. Nel 20017 infatti venne arrestata per aver rubato alcuni abiti nello store di Gucci a Napoli. La donna ora dovrà rispondere dell’accusa di furto insieme al figlio, proprietario dell’auto con cui Nada è fuggita via dopo aver sottratto l’overboard all’interno dell’autogrill.
Gianni Nazzaro, cantore dell’amore romantico che con le sue canzoni ha segnato la musica leggera italiana degli anni Settanta, è morto al Policlinico di Roma dopo che nei giorni scorsi le sue condizioni di salute si erano aggravate. Il cantante, nato a Napoli il 27 ottobre 1948, ha combattuto a lungo con un tumore ai polmoni a cui ieri si è infine arreso.
Nazzaro fa il suo ingresso nel mondo della musica nel 1965, con lo pseudonimo di Buddy, imitando con successo le voci di Bobby Solo, Adriano Celentano, Gianni Morandi. Nel 1970 si impone al Festival di Napoli con «Me chiamine ammore». È l’inizio di un decennio di successi in cui è l’amore è fare da comune denominatore alle canzoni. Una bella presenza, la voce intonata, un tocco di humor elegante lo rendono un personaggio popolare al grande pubblico.
Nel 1972 conquista il primo posto a «Un disco per l’estate», trasmissione che a condurre quell’anno sono Corrado e Gabriella Farinon, con «Quanto è bella lei». L’anno successivo i Camaleonti gli strappano il titolo (con «Perché ti amo»), che Nazzaro si riprende nel 1974 cantando «Questo sì che è amore».
Tra i suoi successi ci sono «L’amore è una colomba», che interpreta abbinato a Marisa Sannio al Festival di Sanremo 1970, dove la canzone si classifica undicesima; è settimo l’anno dopo con «Bianchi cristalli sereni», cantata assieme a Don Backy. Con «Non voglio innamorarmi mai», si aggiudica il quinto posto, mettendo forse a segno la sua migliore performance all’Ari- ston. Dove torna nel ’74 con «A modo mio», un brano scritto per lui da Claudio Baglioni, allora 23enne, che non va però oltre il dodicesimo posto (diventerà viceversa uno dei cavalli di battaglia del cantautore romano).
Tra serate nei locali, tournée estive, concerti, nel 1983 Nazzaro prova il grande ritorno al «festivalone» nazionale con «Mi sono innamorato di mia moglie», che ottiene un buon successo commerciale. Ci riprova nel 1987, ma il brano da lui proposto, «Perdere l’amore», non passa le selezioni, mentre l’anno dopo il «rivale» Massimo Ranieri si aggiudica la competizione proprio con quella canzone. Nel 1994 l’ultima presenza a Sanremo, in veste di membro di Squadra Italia, gruppo costituito ad hoc per l’occasione, dove canta «Una vecchia canzone italiana».
Nella carriera di Nazzaro ci sono anche almeno due passaggi televisivi. Nel 1998 interpreta il papà di Sara De Vito (Serena Autieri) nella soap «Un posto al sole»; nel 2014 vince invece una puntata di «Tale e quale show» con la sua imitazione di Massimo Ranieri cantando «Perdere l’amore». Sentimentalmente, Nazzaro è stato legato a Nada Ovcina, che oltre ad avergli dato due figli, Giovanni Junior (1973) e Giorgia (1976), è stata sua manager, agente e ufficio stampa. Dopo la separazione, si è legato Catherine Frank, ex indossatrice francese, da cui ha avuto Davide e Mattia.
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