Quanta forza ci dona l’essere madre? «Infinita». Quanta energia-pazienza-dedizione ci vuole con un figlio? «Uhhh, infinita e oltre. Bisogna sdoppiarsi in dieci, avere mille occhi, altrettanti orecchi, invertire, se serve, il giorno con la notte, prodigarsi in cucina, farsi un gran fiato per stargli dietro quando corre dappertutto.
Facciamo mille cose in un giorno. Ma quando i figli ci guardano con i loro occhioni e ci abbracciano, illuminano tutto», racconta Melita Toniolo mentre, vestita come Wonder Woman, ruolo che calza perfetto a tutte le mamme del mondo, ci presenta il suo piccolo Batman, il figlio Daniel, di tre anni e mezzo, frutto dell’amore per Andrea Viganò, in arte Pistillo, attore comico e artista visuale. «Siamo legati da sei anni e il bimbo Pabbiamo voluto con tutte le forze.
Ci piaceva dargli un nome musicale, con un bel suono, che finisse con una consonante. Daniel ha convinto tutti e due», racconta. «Già dai primi istanti di vita ha dimostrato di essere un bambino tosto: quattro chili di peso e una bella voce acuta.
Crescendo ha formato un bel caratterino: è deciso, non sta fermo un istante, parla e mangia tantissimo, è simpatico, dà subito confidenza a tutti e non ha paura di niente. È molto impegnativo per essere così piccino, ma con un sorriso annulla qualsiasi fatica», dice la modella e showgirl veneta che con il figlio condivide una passione grande: la musica. «A Daniel piace suonare la batteria, ne possiede una piccola e passa il tempo a rullare, e poi conosce a memoria le canzoni di Francesco Gabbani, che riadatta a modo suo», sorride Melita. «Anche io amo cantare e ho una voce lirica, potente, che non ho mai avuto il coraggio di tirar fuori.
Ora sto prendendo lezioni da Monica Magnani, una vocal coach bravissima, che mi sta seguendo in previsione di un provino pop-lirico che sto preparando per la Tv», confida. «A volte Daniel sta alla batteria e io lo seguo cantando: sai che concertini in casa!», racconta mentre volteggia con il costume da super donna che esalta il bel corpo. «Ora sono tornata in forma, ma in gravidanza ho mangiato questo mondo e quell’altro, ho preso 19 chili che ho smaltito in un anno.
Avevo sempre fame, mischiavo dolce e salato con una disinvoltura mai avuta prima e bevevo sei litri di acqua al giorno: ero esageratamente goIosa, ma tanto felice», ricorda Melita che, grazie la partecipazione al Grande Fratello nel 2007, si era ricavata un posto nella rosa delle sexy bombe della Tv italiana.
«Di indole io non mi sono mai sentita così, anzi piuttosto un maschiaccio. Ma avere una fisicità sottile unita a forme generose mi ha portato fin da ragazzina a fare i conti con sguardi di ammirazione, alla consapevolezza di essere sexy. Per un po’ ha funzionato, ma poi mi sono stancata di essere etichettata solo così, perché sento di essere molto altro. Come ho detto prima, mi
piace cantare, stare nel muro di All together now, su Canale 5, mi ha entusiasmato.
Ho senso dell’ironia, una vivace personalità, e poi mi piace cucinare, tant’è che con la mia amica Chiara Canzian [figlia di Red, dei Pooh, ndr], veneta come me, stiamo pensando di creare un format che parli di ricette e cucina. Lei è vegetariana, io no: mescolare le nostre esperienze e i nostri gusti potrebbe essere interessante: nascerebbe un nuovo modo di concepire la tavola». Mentre mamma racconta, Daniel reclama attenzioni.
«Passiamo moltissimo tempo insieme. Il mio compagno e io cerchiamo di farcela da soli, senza baby-sitter. Andrea è bravissimo, inventa tanti giochi per Daniel, anche grazie alla sua esperienza al Forte Village, il resort dove ogni estate organizza spettacoli per grandi e piccini. Anch’io mi diverto molto con il bimbo: lo lascio libero di esprimersi, di giocare, di sporcarsi. Cerco di dargli regole, di essere un buon esempio e di non essere troppo apprensiva».
Daniel sta crescendo, chiede mai un fratellino con il quale giocare? «Fosse per lui resterebbe da solo, al centro delle attenzioni di tutta la famiglia. Noi non escludiamo il secondo figlio, ma non subito: per il momento lui è troppo impegnativo». Poi Melita confida: «Siamo felicissimi che il primo sia un maschio, ma se mi capita di immaginare di averne un altro mi piacerebbe una femmina, per provare a confrontarmi con due mondi diversi. Se Daniel fosse stato una bimba si sarebbe chiamato Dalila. Un nome che ci piace ancora e per il momento teniamo custodito nel cassetto del nostro cuore. Chissà, magari, prima poi, lo estrarremo. Nel frattempo mi alleno ancora un po’ e affino al meglio tutti i super poteri di noi mamme».
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