Le premesse perché Bianca piacesse c’erano tutte. Ma gli ascolti della prima puntata sono stati davvero incredibili. L’hanno vista 5 milioni e 672 mila tele- spettatori con uno share del 25,98%. Così abbiamo chiamato la protagonista Maria Chiara Giannetta, che interpreta la consulente ipovedente dalla polizia di Genova, per commentare questo successo strepitoso: «Sono tanto felice dei risultati, dei commenti, delle recensioni positive: Bianca è piaciuta molto, era l’ultimo step che ci mancava».
Lunedì sera con chi hai visto la puntata? «Eravamo a casa di Luca Bemabei (che con la Lux Vide produce anche Don Matteo, ndr). C’erano diverse persone, tra cui il regista Jan Michelini e i colleghi Giuseppe Zeno, Enzo Paci, Antonio Zavatteri, Margareth Madè, Gualtiero Burzi. Mancava solo Pierpaolo Spollon perché stava andando a Trieste per girare La porta rossa»
Com’era il clima? «A cena abbiamo mangiato pasta con pancetta e funghi, per compensare le emozioni. Poi, tra un brindisi e una tartina, ci siamo goduti la serata. E stata una festa, commentavamo, ridevamo, in alcuni momenti ci zittivamo.
E durante la pubblicità brindavamo sempre, anche se il bicchiere restava pieno perché l’emozione era tanta. Avevo già visto la puntata un mese fa a casa mia, da sola, ma condividerlo con gli altri me lo ha fatto sentire reale. È stato come vederlo per la prima volta perché tanti telespettatori lo stavano guardando assieme a noi». Finita la puntata cosa vi siete detti? «Jan ha messo la colonna sonora dei Calibro 35 e ci siamo scatenati per un quarto d’ora.
L’emozione era così forte che non capivamo più niente. Eravamo euforici. Poi ci siamo abbracciati e ci siamo detti che comunque fosse andata, sarebbe andata bene, che abbiamo fatto un bel lavoro, che certo, mancava giusto la ciliegina degli ascolti… Ma nessuno per scaramanzia si è sbilanciato sui numeri. Ovviamente la notte ho sognato che lo sitare era stato molto basso. Ma mi dicevo anche che andava bene lo stesso. La mattina dopo non ce lo aspettavamo un successo così».
Come te lo spieghi? «Non lo so, me lo sto ancora domandando. Forse l’inclusività del personaggio, così coraggioso, o la sua empatia. Ma anche la Genova bellissima che si vede, la musica che fa ballare. E una serie che prende anche fisicamente». Ora festeggerai? «Andrò a cena a Spoleto con alcuni colleghi di Don Matteo e domani, prima di iniziare le riprese, faremo un brindisi. Ora sto a palla, ma devo concentrarmi e riposare. Le grandi emozioni stancano tanto».
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