Si è fatto confezionare su misura una giacca blu notte con panciotto, si è messo a dieta per essere impeccabile e ha promesso che l’adorata nipote Virginia, primogenita di sua figlia Rosanna, l’avrebbe accompagnata lui nel giorno più bello.
E avrebbe celebrato le nozze. «Era da un anno che dovevamo fare questo matrimonio, ma la pandemia l’ha fatto posticipare. Virginia e Gianluca hanno scelto il rito civile e avevano espresso il desiderio che fossi io a officiare. “E come si fa?”, ho reagito alla richiesta.
Ma ho capito una cosa: l’amore ha una risposta per tutto». Ride Lino e racconta. «Nel pomeriggio del 3 luglio i ragazzi sono stati sposati da Guido Di Bartolomeo, il sindaco di Bolognano, nel pescarese, che, subito dopo mi ha conferito la cittadinanza onoraria.
Ho avuto così la delega dal sindaco che mi ha ceduto la fascia per un giorno», gongola Lino. «Già in quel momento avevo incamerato una bella dose di emozione, ma era solo l’inizio. Al tramonto, nella tenuta del mio amico imprenditore Marcello Zaccagnini, una meraviglia che affaccia su una vallata da perdere il fiato, sono stato l’orgoglioso officiante di una cerimonia bis a cielo aperto. Davanti a me c’erano gli sposi sotto un arco di fiori, i loro amici, la nostra famiglia. Prima di parlare ho respirato profondamente…».
Respira a fondo, Lino, anche mentre racconta. «Vedendoli tutti lì seduti mi sono sentito pieno, fiero e ho avuto l’ennesima conferma della bella famiglia che ho costruito. Una grande soddisfazione, a 85 anni. D’istinto ho guardato mia moglie Lucia, con la quale il prossimo marzo festeggio 60 di matrimonio. Ho pensato che il miglior augurio che potessi rivolgere agli sposi fosse quello di guardare avanti nella stessa direzione, tenendosi per mano, proprio come abbiamo fatto noi».
Una pausa. «Ero emozionato, e pure tanto, ma la mia esperienza di attore mi ha aiutato a camuffare la tremarella», scherza. «Virginia io l’ho vista nascere, anzi ho assistito il professore mentre faceva il cesareo a mia figlia.
Oggi la vedo donna, moglie, e magari mi farà anche diventare bisnonno: che bello sarebbe! E quanto era bella Virginia in abito bianco, con il bouquet di peonie tra le mani». Il vestito era un trionfo di tulle, fiorellini e pizzo avorio realizzato dalla stilista Maria Laurenza. «L’ho scelto con mamma e con Zoe, la mia amica e testimone.
Gianluca era all’oscuro di tutto. Stiamo insieme da sette anni, abbiamo organizzato ogni dettaglio insieme, ma sull’abito ho voluto rispettare la tradizione: lo sposo ti deve vedere solo al momento del sì. Per lui è stata una doppia sorpresa: primo è abituato a vedermi sempre ultra casual, con leggins e scarpe basse, e poi non immaginava che avrei optato per un modello così classico, per un’acconciatura tanto femminile, una semi treccia impreziosita da piccole foglie dorate e punti luce. Gianluca si è emozionato moltissimo, qualche lacrimuccia gli è scesa sul viso. Io riesco a esternare meno le emozioni, ma ero felicissima», racconta Virginia che, assieme al suo sposo chef, lavora all’Orecchietteria Banfi, a Roma.
È stato scelto l’Abruzzo come cornice della cerimonia perché lui è originario di lì. E anche il catering, curato dallo chef Massimo Aceto, amico d’infanzia dello sposo, ha rispettato i sapori e i piatti tipici del luogo: arrosticini, pallotte cacio e ova, pecorini del luogo.
Tutto ottimo, ma Lino puntualizza: «Ho voluto che si assaporasse anche un po’ di Puglia, la mia terra. Così ho fatto arrivare da Andria una persona specializzata nella fattura della burrata: una delizia per il palato che non poteva mancare all’aperitivo».
L’attore è ancora divertito da un particolare: «A portare le fedi, durante la cerimonia all’aperto, hanno pensato i cani degli sposi ai quali era stato sistemato un cuscinetto sulla schiena». La festa è stata divertente e danzante, piena di musica curata da Lallo Circosta e i Fusi orari, e dei giochi del mentalista dei vip Walter Di Francesco. «Sia io sia mio marito siamo timidi, ma ci siamo lasciati trasportare dalla musica che ci hanno suonato e cantato dal vivo i nostri amici», racconta la sposa. «Ci hanno accompagnato le note di Can’t help falling in love, capolavoro di Elvis Presley, per noi realizzato in versione reggae.
Poi quelle de La paura non esiste di Tiziano Ferro e di L’amore esiste di Francesca Michielin. Il primo ballo è stato cullato dal sound Eternity di Robbie Williams», racconta Virginia, che è subito tornata al lavoro dopo il sì. «Il viaggio di nozze è rimandato ad agosto: prima andremo in montagna, in Trentino, con i nostri cani, poi noi due soli voleremo su un’isola della Grecia». È giovane Virginia, così come Gianluca. «Abbiamo 28 e 31 anni, siamo legati da tempo e abbiamo la volontà di costruire una famiglia.
Senza fare troppi programmi, se un bimbo dovesse arrivare sarebbe il benvenuto: speriamo che sia femmina», confida. Nonno Lino è entusiasta: «Sono due ragazzi stupendi, lavorano insieme e sodo, hanno la testa sulle spalle. Auguro loro tutto il bene del mondo, di stare uniti, di seguire l’esempio mio e di mia moglie, di mia figlia e suo marito Fabio. L’amore è il motore del mondo e la famiglia è un bene prezioso, un rifugio sicuro. È un carburante che ti fa andare avanti, qualsiasi cosa accada nella vita, alimentato da progetti, sogni, sacrifici e gioie. Basta essere vicini. Tenendosi sempre per mano».
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