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Lady Diana, a 24 anni dalla morte Diana, principessa del Galles è più viva che mai



A 24 anni dalla morte Diana, principessa del Galles, è più viva che mai. E punge. La bella aristocratica Spencer, che nel 1981 aveva sposato l’erede al trono Carlo e che negli anni, malgrado il matrimonio infelicissimo e la rottura con i Windsor, era diventata la “principessa del popolo”, è ovunque: al cinema, a teatro, in tv, in libreria, nella moda.



Quasi ogni giorno esce una notizia su di lei, un ricordo, una chicca, un commento malevolo, una tenera lode. E a pagarne le conseguenze, spesso, è il povero Carlo, cui, a distanza di anni, ancora non si perdona di averla maritata senza amore e di averla tradita per amore.

Un esempio è l’immagine dal set di The Crown in cui la nuova Diana, Elizabeth Debicki, è stata immortalata con addosso una copia del famigerato “revenge dress”, l’abito della vendetta. Copiosi si sono letti ricordi di quella sera del 1994 in cui Lady D scelse di indossare l’abito più sexy del suo guardaroba per ricordare al fedifrago Carlo che cosa si stava perdendo (le lettere private tra il principe Filippo e Diana di quegli anni provano che lo stesso suocero parteggiava per la Spencer contro Camilla). E ovviamente, come sempre accade in questi casi, tutti giù a ricordare anche oggi che fu solo per colpa di Carlo che le nozze reali non funzionarono.

Persino l’acclamato The Crown sta andando incontro a critiche e stroncature. Finché si parlava di Elisabetta e Filippo da sposini novelli, tutto andava bene, ma quando si è cominciato a parlare di Diana e del principe del Galles i giudizi si sono fatti più taglienti. E non solo perché il povero Carlo, sempre lui, nella serie tv di Netflix viene rappresentato come traditore incallito e freddo, ma anche perché la stessa Diana la serie la ritrae, solo ed esclusivamente, come una anoressica isterica.

Una delle sue amiche del cuore, Je-mima Khan, che aveva fatto da consulente per la produzione, ha deciso di lasciare l’incarico perché la trama «non ha il rispetto e la compassione che mi aspettavo», ha dichiarato. E il suo dissenso è tale che ha chiesto che il suo nome venga cancellato dai titoli di coda. Il produttore Peter Morgan, considerato un dio fino all’altro ieri, con amicizie principesche, è oggi oggetto di pesanti critiche ed è accusato di strafalcioni storico-biografici paurosi.

E vogliamo parlare di Spencer? Presentato al Festival di Venezia, il film è nelle sale di mezzo mondo; la critica lo ha bollato come un film dell’horror e gli amici della compianta principessa come “pura fiction”. «Se fosse viva», ha dichiarato qualcuno di loro alla stampa, «sarebbe inorridita nel vedere come viene rappresentata in tv e al cinema». Per Kristen poche lodi.

Ma se i Windsor, che da anni speravano che la “principessa del popolo” finisse nel dimenticato-io, hanno dovuto confrontarsi con il suo ricordo lungo tutto questo 2021,l’anno della statua in sua memoria voluta dai figli William e Harry nei giardini di Kensington Palace e anche dell’omaggio di Gucci, che ha rifatto vivere la sua borsa prediletta, chiamandola con il suo nome, che cosa si devono aspettare nel 2022, quando gli anni dalla morte saranno venticinque? E sarà pure l’anno dei 70 anni di regno di Elisabetta II, non proprio sua amica.



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