Juventus Empoli si giocherà oggi sabato 28 agosto 2021 alle ore 20:45. Il match sarà valevole per la seconda giornata di campionato di Serie A 2021 2022. Qui di seguito vi daremo tutte le informazioni sulla gara, ovvero arbitri, orari, probabili formazioni e dove e come vedere il match.
Juventus Empoli, sabato 28 agosto 2021 20.45 Dazn
La Juventus e l’Empoli si scontreranno quindi oggi sabato 28 agosto 2021 alle ore 20:45 presso lo Juventus Stadium. Sarà un match valevole per la seconda giornata di campionato di serie A 2021/2022 con la Juventus che pensa al riscatto dopo aver pareggiato contro l’Udinese nel corso della prima partita. La Juventus quindi pensa al riscatto mentre l’Empoli sogna un col passo falso, dopo la sconfitta della prima giornata contro la Lazio. Insomma, questo match sulla carta è sicuramente favorito per la Juve e si preannuncia un grande successo. I bianconeri vogliono sicuramente finire i tre punti e ottenere quindi la prima vittoria di questa stagione. I toscani però non vogliono rendere la vita facile ai bianconeri e per loro però non sarà semplice anche se giocano fuori casa con i tifosi sugli spalti che tornano finalmente dopo tanti mesi. L’ultimo scontro diretto tra le due squadre risale al 30 marzo 2019, culminato con la vittoria della Juventus.
Dove e come vedere la partita
Il match tra Juventus e Empoli si giocherà quindi questa sera sabato 28 agosto 2021 all’Allianz Stadium di Torino con calcio d’inizio fissato per le 20:45. Invece sarà visibile su Smart TV di ultima generazione grazie all’applicazione di dazn scaricabile attraverso dispositivi come Amazon Fire TV stick e Google Chromecast. Sarà possibile assistere al match anche attraverso le console di gioco PlayStation e Xbox. Ma non finisce qui, visto che sarà possibile assistere a Juventus Empoli in diretta streaming e attraverso l’applicazione di Dazn. Questa sarà scaricabile su tablet, smartphone con sistemi operativi iOS e Android. Da PC sarà possibile collegarsi al sito ufficiale e basterà semplicemente inserire le credenziali di accesso per poter accedere alla lista degli eventi selezionando la sfida dell’Allianz Stadium.
Probabili formazioni
Allegri sembra più propenso per il 4-3-3- con Dybala centravanti e Chiesa nel tridente con McKennie, in vantaggio su Kulusevski. Per l’Empoli, invece, si pensa ad un 4-3-1-2. Vicario in porta, Stojanovic, Ismajli, Romagnoli e Marchizza in difesa. Ricci, Hass e Bandinelli a centrocampo.
JUVENTUS (4-3-3): Szczesny; Cuadrado, De Ligt, Bonucci, Alex Sandro; Bentancur, Danilo, Rabiot; Chiesa, Dybala, McKennie.
EMPOLI (4-3-1-2): Vicario; Stojanovic, Ismajli, Romagnoli, Marchizza; Haas, Ricci, Bandinelli; Bajrami; Mancuso, Cutrone.
Assieme ai motori del jet con cui Cristiano Ronaldo ha lasciato Torino, si sono accesi quelli della virtuale DeLorean su cui Paulo Dybala parte per il proprio personale “Ritorno al futuro”, come Michael J. Fox nel film di culto del 1985. Un futuro da uomo simbolo della Juventus che sembrava suo nel 2017, sancito dall’assegnazione della maglia numero 10, ma che si era poi improvvisamente allontanato nel 2018, all’arrivo di CR7 a Torino. Era inevitabilmente stato il fuoriclasse portoghese a diventare il volto della Juventus e se in un primo momento era sembrato che Dybala potesse esserne prima la spalla e poi l’erede, poi il futuro bianconero di Dybala è stato sul punto di essere non rimandato, ma cancellato. Solo i suoi ripetuti no a Manchester United e Tottenham nel 2019 e nel 2020 lo hanno mantenuto possibile.
Da stasera, contro l’Empoli, Dybala ritorna a quel futuro. Massimiliano Allegri ieri è stato chiaro: saranno tutti i bianconeri a dover segnare di più per colmare il vuoto di gol lasciato da Ronaldo. Dybala non è un fuoriclasse della portata di CR7, raggiunta da pochi nella storia del calcio, però è uno dei giocatori più talentuosi d’Europa, di sicuro il più talentuoso della Juventus e il vicecapitano. Ed è inevitabilmente lui, ora, l’uomo immagine bianconero e il punto di riferimento tecnico della squadra. E’ lui il primo, non certo l’unico, da cui stasera i tifosi che torneranno all’Allianz Stadium si aspettano i gol e le giocate necessarie a battere l’Empoli.
Una responsabilità pesante, ma d’altra parte è il fardello che qualsiasi calciatore sogna di avere, però anche una maggiore libertà di esprimersi e la possibilità di essere al centro del nuovo progetto bianconero, da tre stagioni preclusagli dalla presenza di Ronaldo. “Ubi maior, minor cessat”, era logicamente stato Dybala a doversi adattare, giocando dietro a due punte, giocando centravanti atipico e anche non giocando. Da ora Dybala sarà libero di muoversi attorno a un centravanti – stasera Morata , poi si vedrà – e con due esterni in un modulo che ricorderebbe il 4-2-3-1 della più bella Juventus di Allegri, quella del 2016-17, che oltre a vincere Scudetto e Coppa Italia sfiorò anche la Champions League, arrendendosi solo in finale proprio al Real Madrid di Ronaldo. Cuadrado e Bernardeschi , che probabilmente giocheranno stasera, Kuluesvski e Chiesa , ma anche Rabiot esterno sinistro in un assetto più fisico e coperto (più simile alla Juventus 2017-18 in cui Matuidi si sdoppiava da mezzala ed esterno): ad Allegri le soluzioni per dare ampiezza al gioco non mancano. In quella Juventus Dybala, l’11 aprile 2017, visse probabilmente la sua serata più esaltante, quella della doppietta al Barcellona di Messi nell’andata dei quarti di finale, che lo lanciò verso quel futuro da simbolo a cui ritorna stasera.
Un futuro la cui durata però è ancora incerta, perchè alla scadenza del contratto della Joya mancano 10 mesi. Anche in questo caso, però, l’accensione dei reattori del jet di Ronaldo può innescare l’avvio del motore della DeLorean del “Ritorno al futuro” di Dybala. I colloqui per il rinnovo sono iniziati lasciando trapelare da entrambe le parti la volontà di arrivare a un accordo e la fiducia di riuscirci, ma anche una certa distanza su cifre (7-8 milioni più bonus l’offerta bianconera) e durata (quattro anni contro cinque). Ora i 58 milioni risparmiati sull’ultimo anno di ingaggio di Ronaldo potrebbero consentire alla società bianconera di fare un passo verso Dybala. Solo un passo, perché il ridimensionamento del monte ingaggi resta un obiettivo prioritario, ma assieme a un passetto fatto da Dybala potrebbe bastare per sedersi al tavolo e firmare.
Non è arrivata la Champions League, ma Cristiano Ronaldo ha firmato tre anni di storia bianconera suon di gol: ben 101. E moltissimi di più, tra partitelle e immancabili sfide nei tiri in porta, glieli hanno visti segnare i suoi compagni durante gli allenamenti. A partire da Carlo Pinsoglio che, oltre a essere il portiere di riferimento di CR7 per le sue sequenze di conclusioni e rigori, è anche il miglior amico che il cinque volte Pallone d’Oro ha alla Juventus. Una amicizia vera, quella tra i due, che va ben oltre il campo. Anche per questo il terzo portiere juventino è stato uno dei primi a salutare prima in privato e poi anche sui social Cristiano: «Giocare con te è stato un onore e un privilegio. Grazie Cristiano per tutto quello che hai fatto per la Juventus e per il popolo bianconero. In bocca al lupo Cristianau».
Al messaggio di Pinsoglio si sono poi aggiunti quelli di tanti altri bianconeri. Come Danilo , amico di CR7 dai tempi del Real Madrid: «È stato un piacere condividere con te due anni di successi. E anche imparare da te ogni giorno come essere più forte in ogni situazione, essere un combattente ed essere estremamente professionale! Grazie per l’amicizia che abbiamo stretto in questo periodo. Ti auguro tutto il meglio per il prossimo passo. Continua a rendere felici le persone». Anche Alvaro Morata , già in squadra con CR7 ai tempi del Bernabeu, è stato tra i primi a omaggiare quello che è molto più che un compagno di reparto. Le strade di Alvaro e Cristiano si separano, come già successo in passato, ma sicuramente i due e le rispettive compagne Alice e Georgina continueranno a frequentarsi: «È stato un piacere tornare a dividere lo spogliatoio e dei bei momenti con te, amico. Molte grazie a te e alla tua famiglia per il bel trattamento che avete dato alla mia famiglia. Vi auguriamo buona fortuna in questa nuova avventura. Un abbraccio molto forte».
Al coro di ringraziamenti social seguiti alla ufficializzazione di Cristiano Ronaldo al Manchester United si sono uniti, tra gli altri, anche Leonardo Bonucci e Paulo Dybala . Il campione d’Europa azzurro è tornato in bianconero nel 2018, dopo la parentesi al Milan, proprio a ridosso dello sbarco del Pallone d’Oro a Torino: «Abbiamo condiviso tanti momenti e per me è stato un piacere averti accanto. Mentalità, professionalità e voglia di lavorare sono gli insegnamenti che lascerai a me e al gruppo. In bocca al lupo per la nuova avventura Cristiano». E poi c’è Dybala che erediterà il ruolo di primo violino dell’attacco da CR7: «È stato un piacere apprendere, crescere e giocare al tuo fianco. Comincia un nuova tappa della tua carriera e ti auguro il meglio».
Raccontano che Massimiliano Allegri , alla fine del primo anno con Ronaldo e dell’ultimo del suo primo ciclo, avesse suggerito all’amico Andrea Agnelli di cedere Ronaldo, un freno allo sviluppo della Juventus a livello tecnico e anche economico. Mai smentito, né confermato, l’episodio è comunque coerente con la serenità con la quale il tecnico ha accolto la cessione, nei tempi supplementari del mercato, di Cristiano. Non traspare preoccupazione per l’addio del campione nella conferenza stampa di ieri monopolizzata dall’argomento CR7, l’unica ansia di Allegri è che il rumore degli ultimi eventi possa distrarre la squadra dalla sfida con l’Empoli, «da vincere assolutamente». E a chi gli ricorda il pesante contributo di gol dato da Ronaldo nei tre anni juventini, Max dà una risposta che sembra essere il più sintetico manifesto della sua filosofia: «I gol in squadra li abbiamo, saranno distribuiti in modo più omogeneo fra i tanti giocatori con propensione offensiva che abbiamo, ma qui l’importante è non prenderne troppi.
Fra il test con l’Atalanta e la partita con l’Udinese ne abbiamo segnati 5 (nessuno di Cristiano, peraltro), ma ne abbiamo incassati 3. Troppi, infatti a Udine abbiamo pareggiato. Dobbiamo ricordarci che vince lo scudetto chi ha la migliore differenza reti e non si possono prendere 3 gol in due partite». Basterebbe questo a liquidare la trattazione dell’argomento Ronaldo dal suo punto di vista. Ma Allegri non si tira indietro anche sul resto, dice di non essere deluso per la bugia raccontatagli da Cristiano quando gli aveva detto che non sarebbe andato via e racconta, all’inizio della conferenza, che «Ronaldo mi ha comunicato che non vuole più giocare con noi, per questo non sarà convocato». Un’affermazione non casuale, nella quale Allegri infila con eleganza la cruda verità della trattativa, tradotto in modo brutale: CR7 non giudicava più la Juventus alla sua altezza. E’ un modo per stimolare l’orgoglio dei suoi, perché la strada scelta da Allegri è quella della squadra, non della stella, anche se luccicante come quella di Cristano.
«E’ normale che ora senza Ronaldo tutti devono essere ancora più responsabili, ci sono tanti giovani che devono migliorare tutti sotto tutti i punti di vista. E noi dobbiamo essere più uniti e più disposti al sacrificio, dobbiamo avere più attenzione e avere un atteggiamento, fin dalla partita con l’Empoli, arrabbiato e determinato. Dobbiamo vincere e fare punti». Se si vuole azzardare un parallelo con l’avventura di Allegri del 2014, quando prese al volo la squadra abbandonata a inizio ritiro da Antonio Conte , si può pensare che in fondo Max può giocare sulla stessa componente psicologica. Quella squadra doveva dimostrare che non vinceva solo per merito del geniale allenatore, ma anche per propri meriti. E lo fece, tirando fuori ancora più spirito e fame di prima (Scudetto, Coppa Italia e finale di Champions). Adesso, nello spogliatoio, può stuzzicare i singoli ( Dybala in primis) e il gruppo a dimostrare che non era solo merito dei gol di Ronaldo se sono stati vinti gli ultimi due scudetti ed è stata agguantata la zona Champions nella scorsa stagione. La squadra perde un campione, ma anche un alibi che zavorrava le coscienze di molti. La consapevolezza che, in fondo, Ronaldo poteva risolvere ogni partita con un suo colpo affievoliva l’agonismo, smorzava la concentrazione. Il fatto che fosse sempre lui il protagonista, nel bene o nel male, oscurava l’orgoglio degli altri e toglieva anche quell’ansia che genera la fondamentale attenzione in ogni attimo di partita. Via tutto, con un colpo di spugna spariscono alibi, gelosie, equivoci. E Max può governare con il pugno di ferro di una nuova disciplina, persasi negli ultimi due anni di turbolenze in panchina. E poi il problema, per lui, è fare tre punti con l’Empoli, perché al netto delle parole di circostanza, gli brucia senza dubbio di più averne persi due a Udine che dare l’addio a Cristiano. «Sapete, alla Juve sono passati Sivori , Platini , Del Piero , Zidane , Buffon e tanti altri grandissimi campioni. E’ una legge immutabile della vita: i campioni passano, ma rimane la Juventus che è la cosa più importante e la base per avere dei risultati. Una base alla quale gli ultimi giorni di mercato potrebbe aggiungersi qualcuno (lui vorrebbe un mediano a tutti i costi): «Mancano ancora 3-4 giorni e siamo in linea con le nostre idee, se riusciamo a trovare un giocatore che migliora la rosa bene, altrimenti rimaniamo con questi, abbiamo Arthur fuori che sta per rientrare e la rosa è ottima. Sono contento della rosa bisogna concentrarsi su quelli che abbiamo».
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