Jack Sparrow addio, benvenuto Johnny Puff. Escluso dalla saga dei Pirati dei Caraibi che dal 2003 gli ha regalato immensa popolarità, Johnny Depp si rinnova con una serie animata per il web, Puffins. Interpreta la pulcinella di mare protagonista che, naturalmente, sfoggia una bandana da corsaro.
Prodotta da Iervolino & Lady Bacardi Entertainment, la serie nasce da una costola del film d’animazione Arctic – Un’avventura glaciale, uscito nel 2019. Unico nel suo genere, il cartoon è formato da 250 episodi di cinque minuti ciascuno, di cui i bambini possono godere ovunque. L’attore ha partecipato alla serie prestando voce e tratti somatici alla pulcinella di mare Johnny Puff.
Quindi ci chiediamo: che cosa rimane di lui dopo il doppiaggio in italiano? Tutto, perché il film non necessita di traduzione: Depp ha inventato una lingua universale ispirandosi ai versi degli uccelli. «Ho cercato un modo di esprimermi che potesse essere capito anche da un bebè di sei mesi», ha spiegato durante l’affollatissimo incontro che ha tenuto alla Festa del cinema di Roma, nella sezione per ragazzi “Alice nella città”. «Mi sono fatto ispirare dalle ricerche dell’etologo Desmond Morris sull’origine del linguaggio: quali sono i rumori che attirano l’attenzione dei bambini e li fanno ridere? Cose insomma che i genitori di tutto il mondo sanno benissimo».
Depp, che al momento non ha film in uscita, parla ormai della sua professione al passato, con gran dispiacere dello stuolo di fan adoranti che l’ha accolto nella Capitale. «Hollywood è un luogo di vacanza, non mi interessa. C’è una grande mancanza di consapevolezza là, io invece voglio lavorare con persone che hanno qualcosa da dire», ha dichiarato. La sua carriera è stata affondata dalla fine drammatica del matrimonio con Amber Heard, che aveva conosciuto sul set di The Rum Diary nel 2009 e sposato nel 2015.
Il loro divorzio, del 2017, ha scatenato le malelingue dopo che lei l’aveva accusato di averla picchiata e di essere stato spesso stordito da alcool e droga. Il colpo fatale per il divo è arrivato quando ha perso la causa per diffamazione contro il tabloid Sun che l’aveva definito “un picchiatore di mogli”. A quel punto la Disney ha annunciato che avrebbe continuato la saga di Pirati dei Caraibi senza di lui e la Warner l’ha sostituito col danese Mads Mikkelsen nel terzo capitolo di Animali fantastici e dove trovarli, che uscirà l’anno prossimo.
Ad agosto, in un’intervista al quotidiano inglese The Times, Depp aveva raccontato di sentirsi vittima di un boicottaggio da parte di Hollywood. In effetti il suo ultimo film, Il caso Minamata, nel quale interpreta il fotografo di guerra e documentarista realmente vissuto Eugene Smith, non è uscito negli Stati Uniti. «Alcuni film toccano le persone nel profondo e questa cosa è accaduta con gli abitanti di Minamata in Giappone». ha detto. «Ma Hollywood sta provando a boicottare il film, magari per colpa dell’attore protagonista e della brutta situazione in cui versa. Quante volte è già accaduto?».
L’attore si riferiva ai casi analoghi al suo nel quale il desiderio di ostracizzare qualcuno, non necessariamente condannato in tribunale, ha portato alcuni personaggi di spicco a subire la gogna mediatica. È successo, per esempio, al regista Woody Allen, e all’attore Kevin Spacey: un tempo osannati dalla critica, ora detestati e invisi. Anche loro, come Johnny, hanno trovato parziale rifugio in Europa, dove ancora individuano la possibilità di lavorare.
Non è un caso infatti che l’ex Jack Sparrow sia arrivato a Roma, su invito del produttore italiano Andrea Iervolino che ha dichiarato: «Johnny ha vinto moltissimi premi nella sua carriera, ma qui stravince perché resta uno degli attori più amati di sempre». Lui ha ringraziato commosso: «Sono onorato di spendere del tempo assieme a voi». E quando i fan sono partiti in un’ovazione impedendogli di parlare lui li ha ringraziati ancora: «Siete voi i miei datori di lavoro. Ho attraversato un periodo molto difficile e il calore del pubblico e tutti i vostri messaggi affettuosi, mi hanno molto aiutato».
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