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Irma Testa: chi è la pugile napoletana già vincitrice di una medaglia alle Olimpiadi di Tokyo



Irma Testa ha già scritto la storia dello Sport italiano visto che è stata la prima pugile a disputare una Olimpiade in occasione dei giochi di Rio de Janeiro nel 2016. Ma non finisce qui, visto che è stata anche la prima a vincere una medaglia Olimpica ai giochi olimpici a Tokyo 2020 e dunque proprio in questi giorni. Cosa conosciamo di lei e di quella che è la sua vita privata? Come è iniziata questa grande passione per il pugilato?



Irma testa chi è

È nata a Torre Annunziata ed esattamente in provincia di Napoli nel 1997. È un’ atleta delle fiamme oro ed è cresciuta nella palestra boxe Vesuviana del maestro Lucio Zurlo. Ha vinto la sua prima medaglia a soli 14 anni ovvero quella in bronzo in Polonia nel 2012 e poi tutta una serie di successi a livello italiano ed anche europeo. Nel 2019 è diventata campionessa Europea nella categoria 57 kg e pare che da quel momento le sia stato affibbiato un soprannome ovvero Butterfly per la sua leggerezza ed anche attività. Oggi è una vera e propria stella del mondo delle pugilato e in questi giochi olimpici di Tokyo 2020 sembra essere davvero protagonista.

La delusione alle Olimpiadi di Rio

Partecipò anche alle Olimpiadi di Rio con tante aspettative ma purtroppo incrociò la francese Estelle Mossely, campionessa mondiale laureata campionessa Olimpica dei pesi leggeri proprio nell’edizione 2016. Il fatto di non aver trionfato in questa competizione la portò a vivere un periodo di profonda insoddisfazione e tristezza e anche depressione tanto da decidere di mettere in discussione la sua carriera a soli 18 anni. Sicuramente la sua storia personale non ha avuto un impatto positivo in questa vicenda proprio perché la sua infanzia non è stata molto felice. Il padre pare che fosse assente e la famiglia purtroppo ha vissuto molti momenti di difficoltà economica. A raccontare tutto ciò è stata proprio la stessa nel corso di un docu-film intitolato Butterfly di Alessandro cassigoli e kasey kaufmann.

Le parole dell’atleta

Ad ogni modo, poi è riuscita a superare questi momenti di difficoltà e nella sua disciplina si è formata ed è anche maturata diventando una professionista ad alti livelli. “La mia età è cambiata, sono più matura, ora ho 23 anni, sono più consapevole della mia boxe. Mi sono scrollata di dosso la paura di non farcela, di non essere abbastanza. Quell’Olimpiade (di Rio, ndr) mi aveva tolto le mie certezze, ho trascorso mesi difficili, di dubbi, è allora che mi sono tatuata Panta rei. Ho conosciuto il baratro della solitudine, della lontananza da casa, ho avuto paura che i sacrifici che facevo potessero portarmi da nessuna parte e la sconfitta di cinque anni fa mandò all’aria le mie fragili sicurezze. Basta poco e crolla tutto dentro un atleta”.



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