Sta contattando, uno a uno, tutti gli amici di sua madre. Telefonate, video conferenze, messaggi: il principe Harry è deciso a non delegare il compito di ricostruire l’ultimo decennio della vita di Diana, dalla crisi senza ritorno con Carlo sino al tragico epilogo che si consumò nel tunnel dell’Alma, a Parigi, il 31 agosto 1997. Il duca di Sussex è impegnato a incastrare i contenuti di queste conversazioni come tasselli di un puzzle.
Così prenderà forma il libro-bomba a sua firma che verrà pubblicato il prossimo anno per Penguin Random House. La cifra riportata sull’assegno staccato dall’editore è talmente esagerata – 25 milioni di dollari, oltre 20 milioni di euro – che tutti gli osservatori di faccende reali si stanno chiedendo quali rivelazioni questo volume, strategicamente in uscita per il Giubileo di Platino della regina Elisabetta, potrà mai contenere.
Della lontananza che si è accumulata con William, dei supposti sgarbi di Kate nei confronti di Meghan, delle accuse di razzismo sulla pelle di Archie, lui e la sua consorte hanno già ampiamente parlato a Oprah Winfrey nell’intervista televisiva dello scorso marzo. La freddezza genitoriale di Carlo è stata al centro del podcast Armchair Expert diffuso il 13 maggio. E della fragilità mentale causata dalla morte della mamma il secondogenito del principe di Galles ha parlato nel documentario The Me You Can’t See, per Apple Tv +.
Dunque, quale altra rivelazione il duca può ancora estrarre dal suo cilindro dei ricordi? Penny Junor, biografa di lungo corso specializzata in casa Windsor, ha ribaltato la questione: “Non chiedetevi su quali scandali possa alzare il velo”, ha scritto, in soldoni, sul tabloid The Sun, “ma, invece, su chi possa concentrare la sua attenzione. Parlerà certamente del matrimonio dei suoi genitori, della rottura, delle relazioni extraconiugali.
E quello che scriverà potrà essere incredibilmente dannoso per suo padre e Camilla”. Ecco, dunque, l’obiettivo ad alto rischio delle memorie di Harry: la duchessa di Cornovaglia. Va detto: sulla relazione tra l’amante storica dell’erede al trono, che nel 2005 è diventata sua moglie, e i figli di lui non sono finora emerse verità traumatiche. Certamente i sentimenti dei ragazzi Windsor verso l’allora signora Parker Bowles sono stati contrastanti. Fintanto che è durato il matrimonio tra Carlo e Diana (la coppia si è separata nel 1992) William e Harry hanno vissuto fior di sfuriate della madre per l’incapacità di Carlo di troncare la relazione con colei che si sarebbe poi rivelata non solo il grande, ma anche l’unico amore della sua vita.
Harry era forse troppo piccolo per afferrare tutte le sfumature di quel periodo, che invece sono state chiare al fratello maggiore molto precocemente. «Il duca di Cambridge sapeva per esempio che Diana aveva soprannominato l’antagonista “il rottweiler”», ha ricordato sempre la Junor, «una parola che la principessa pronunciava scoppiando in lacrime o dando in escandescenze». La morte di Lady D cambiò tutto e rese più difficile a Carlo l’ufficializzazione familiare del suo rapporto con Camilla, che aveva deciso di presentare ai figli due mesi prima dello schianto.
Quello che accadde dopo, con il mondo intero in lacrime, non fece altro che esacerbare ancor di più il lutto dei principi, tanto che solo un anno più tardi il padre decise di introdurre loro la compagna. Accadde un pomeriggio, al Palazzo di St James. Harry ammise anni dopo, a un’altra biografa, Angela Levin, che «a essere onesti, Camilla è sempre stata molto vicina a me e William. Non potrei definirla una matrigna cattiva».
Timori infondati, dunque, quelli che stanno correndo, di sussurro in sussurro, attraverso i corridoi dei reali palazzi? Forse a essere scandagliati nel libro di Harry saranno gli equilibri più recenti, quelli che si sono stabilizzati dopo le dimissioni sue e della moglie dagli incarichi reali. Nuove alleanze ben rappresentate dallo scambio di saluti che le due coppie più prossime al trono d’Inghilterra – Carlo e Camilla, William e Kate – si sono scambiati alla prima mondiale di No Time to Die.
Che sia un patto anti-Sussex ad aver scatenato la ritorsione letteraria di Harry? In fondo William non ha perdonato il fratello per il fango gettato sulla famiglia nel programma di Oprah e ha già dimostrato di saper impugnare le redini della dinastia, unendosi a suo padre nell’impedire allo zio Andrea di tornare alla vita pubblica dopo lo scandalo Epstein. Harry forse teme il medesimo, inappellabile, ostracismo da parte loro. E sta giocando d’attacco.
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