Tra i piloti che si sono issati un po’ inaspettatamente nelle posizioni di vertice, c’è George Russell . Il cui talento è noto, così come è noto il percorso di crescita (diventerà il compagno di Lewis Hamilton in Mercedes). Ieri, ammettendo di per rischiare più degli avversari che hanno ambizioni di vertice, ha dato il meglio si sé. Lando Norris , altro talento emergente, dispone di un’auto più competitiva. Russell di quella che a volte è stata persino fanalino di coda (oggi c’è la Haas…). E tuttavia la Williams ha mostrato una buona curva di crescita, tanto che l’inglese Alexander Albon (che si appresta a tornare nel mondiale l’anno prossimo) ha detto di avere preferito il team di Grove ad altri, proprio per la capacità di crescita che ha evidenziato.
«Devo ammettere che è davvero fantastico essere riuscito a portare la mia monoposto tra le prime tre – dice il futuro pilota Mercedes -. Nelle ultime gare siamo riusciti a svolgere un grande lavoro e a migliorare molto, soprattutto abbiamo compiuto dei notevoli passi in avanti in termini di strategia e di gestione delle gomme, che vanno usate sempre nel momento giusto-ma, certo, nella mia posizione posso prendere dei rischi…».
Russell ha ammesso le difficoltà: «La pista si stava asciugando in fretta, ma fuori della traiettoria ideale c’è ancora molta acqua, era una questione pochi centimetri bastava davvero poco per finire fuori. Ma, ovvio, questo valeva per tutti. E dunque devo complimentarmi sia con Norris sia con Sainz che sono riusciti a fare meglio di me. Però, se devo essere sincero, penso che le Mercedes saranno molto forti, anche se partono indietro mettono paura».
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Siamo quasi a ottobre e si corre a Sochi, come non riproporre il termine rivoluzione? In effetti, a scorrere la griglia di partenza del GP di Russia qualcosa di rivoluzionario effettivamente c’è. In pole ci si aspettava Lewis Hamilton o almeno Valtteri Bottas , comunque un pilota Mercedes. E invece c’è Lando Norris – la sua prima volta – con la McLaren. L’inglese, dopo il secondo posto a Monza dietro al compagno Daniel Ricciardo , aveva detto: «Sono contento per la squadra, il mio momento arriverà». In parte è arrivato ieri.
Poi c’è Carlos Sainz, che per qualche istante ha pure accarezzato l’idea di avercela in tasca, la pole. Quindi George Russell , uno dei giovani più forti e promettenti, l’uomo che ha già dato prova di sé alla Mercedes nel 2020 (quando Hamilton aveva il Covid, in Bahrein) e che è stato chiamato a sostituire Bottas dal 2022. Dunque sì, c’è un qualcosa di rivoluzionario nell’aria. C’è il senso di un ricambio generazionale.
Poi, certo, il duello iridato resta tra Hamilton e Verstappen (comunque, anche in questo caso, è un confronto tra generazioni, sette titoli contro nessuno, 36 anni contro 23). Però, per motivi diversi (l’olandese perché la squadra ha deciso di cambiare il suo motore e dunque partirà dal fondo, l’inglese perché non ha vissuto una giornata brillantissima), si misureranno nel “midfield”, quella parte di schieramento dove basta un centimetro in più o in meno per creare carambole dagli esiti imprevedibili.
Per onestà intellettuale, bisogna dire che i giochi a Sochi sono stati tutt’altro che regolari. Pioggia intensa al mattino, libere-3 cancellate, qualifiche in condizioni miste, aderenza dell’asfalto che cambiava di momento in momento. Nonché il fatto che tutti abbiano scelto assetti da pista asciutta, privilegiando la gara, a cominciare dalla Mercedes.
Però… Se Lando Norris parte bene, lui che dispone della piena potenza del motore Mercedes, non sarà facile stargli dietro, né recuperare posizioni. E se Carlos Sainz farà altrettanto, anche se la McLaren in questo frangente sembra un po’ più competitiva della Ferrari, potrà dire la sua.
«E’ fantastico, non so neanche cosa dire – ammette Norris, con la faccia del bambino sorpreso a rubare la marmellata -. E’ stata una sessione incredibile, alla fine abbiamo preso la decisione di montare le gomme da asciutto, però non pensavo di fare la pole. Ci sono riuscito e sono felice. Ringrazio il team per il lavoro fantastico. E’ la mia prima pole, speriamo la prima di molte. Non voglio dire altro, sono molto felice».
Sainz, come detto, ci è andato molto vicino. Comunque la prima fila è un eccellente risultato e alla vigilia nessuno l’avrebbe immaginato: «È stata una sessione di qualifica difficile e sono orgoglioso di come sono riusciti a mettere assieme un gran giro che mi permetterà di scattare dalla prima fila. Queste condizioni complicate mi piacciono e mi sono anche divertito durante l’ultimo tentativo con le gomme da asciutto. Sono stato tra i primi a tagliare il traguardo e l’attesa per la conferma della seconda posizione è stata snervante, perché la pista si stava asciugando rapidamente. Ovvio, avrei preferito rimanere in pole». Già, sarebbe bastata una manciata di secondi per trovare la pista più asciutta.
Peccato. Ancora lo spagnolo: «Ho rischiato non poco, ma ho fatto bene. Oggi è molto probabile che sarà asciutto, l’usura delle gomme anteriori sarà impegnativo da gestire. Sarà divertente, mi auguro di riuscire a passare Lando alla partenza o, in caso contrario, almeno di ottenere una buona scia. Partire dalla seconda posizione qui, sul lato sporco della pista, è davvero penalizzante».
Diversa la situazione di Charles Leclerc che, come si sa, deve scattare dal fondo della griglia perché (come accaduto a Verstappen) sulla sua auto è stato cambiato il motore: «Condizioni così miste non si trovano molto spesso nell’arco di una stagione e sono anche quelle nelle quali recentemente fatichiamo di più. Per questo, anche se sapevo di partire dal fondo ho deciso che almeno nel “Q1” valeva la pena di girare per fare un po’ di esperienza. La pista aveva molto grip sul bagnato e ho riscontrato con piacere di essere piuttosto competitivo».
Max Verstappen non è nemmeno sceso in pista: scelta tatticamente corretta, dal momento che è costretto a partire dal fondo dello schieramento. La sua auto non andrà in parco chiuso e la squadra potrà liberamente decidere che assetti usare, se da asciutto (pare che oggi ci sia sole) o da bagnato. Per Lewis Hamilton , invece, è una questione diversa: tanto è stata veloce la Mercedes al venerdì, tanto è parsa meno brillante ieri. E Hamilton ha anche avuto qualche cedimento alla tensione, come quando ha rovinato l’ala anteriore entrando in corsia box.
«Domani dovrebbe essere asciutto, quindi quando parti per ultimo credo sia più utile risparmiare materiale e guardare dai box la qualifica – ha spiegato -. Sono fiducioso che la nostra decisione sia quella giusta . L’obiettivo per la gara? Fare punti, per il resto è difficile dirlo perché possono succedere così tante cose».
Lewis Hamilton prende atto che il pomeriggio di ieri non è stato dei migliori: «All’improvviso mi è finito il talento… – dice -. No, sto scherzando. Ho commesso degli errori e per questo sono deluso da me stesso. Non riesco neanche a spiegarmelo, ma ormai è andata così. Comunque sia è il passato. Mi dispiace per la squadra, spero che la macchina possa essere tutta intera oggi in modo da poter lottare ancora».
Poi prosegue nella sua disamina: «Non eravamo nella posizione di dover rischiare, ovviamente una squadra come la Williams può prendersi tutti i rischi che vuole, mentre per noi può costare tanto. Cercherò di rimontare. Mi aspettavo di essere in prima fila ovviamente, inutile negarlo. Oggi avrò un duro lavoro da fare. Se si può vincere? Assolutamente sì, è possibile».
Il problema delle Mercedes sembra legato alle difficoltà di percorrere due giri di fila, necessari per mandare in temperatura le gomme. Comunque sia, lo stato dell’arte è questo. Ma – attenzione – sia Hamilton sia Bottas sono in condizione di giocarsi molte carte con la strategia. Dunque ogni pronostico è assolutamente aperto. E sicuramente sono più in grado loro di organizzare un gioco di squadra di quanto non lo siano i due piloti della Red Bull, vista la distanza tra Sergio Perez (quinta fila) e Verstappen.
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