Il dolore nel cuore, quello della maternità mancata. È Marta Guarnieri, uno dei personaggi femminili più amati de II paradiso delle signore. Lei ha gli occhi profondi di Gloria Radulescu, l’attrice di origini romeno-pugliesi che il 28 maggio – ultimo episodio della terza stagione – festeggia le 500 puntate della fortunata soap di Raiuno.
Gloria, avresti mai immaginato di soffiare su 500 candeline? «Immaginato no, ma ci speravo perché sono innamorata del personaggio di Marta e di questa serie che mi ha dato tanto a livello professionale, umano e di popolarità. In questi tre anni sono cresciuta moltissimo, ho avuto il privilegio di lavorare con una dopo la prima stagione al pericolo della pandemia».
Gira voce che nella prossima stagione non ci sarai. «In realtà, possiamo dire che nell’ultima puntata ci sarà un clamoroso colpo di scena e che, per questo personaggio, c’è una porta socchiusa. Magari nella prossima stagione potrà andare e venire come vuole? Chissà…».
Ricapitoliamo, allora, le vicende sentimentali-professionali del tuo personaggio in quest’ultima stagione… «Per superare il dolore di non poter avere figli, Marta si butta a capofitto nel lavoro, fa nuovi progetti per il Paradiso insieme al marito Vittorio Conti (Alessandro Tersigni, ndr), ma poi, grazie alla sua passione per la fotografia, per un periodo si trasferisce negli Stati Uniti per lavorare nell’agenzia Sperling.
Lì conosce Dante, mentre a Milano suo marito si trova a convivere con la cognata, vedova del fratello, riapparsa nella sua esistenza con i nipoti. Se Marta cede al bacio con Dante, lui cede all’attrazione per questa donna. Alla fine, però, Marta torna a Milano: i due superano l’empasse e si ritrovano decisi a portare avanti la loro unione. Però ci sarà, come dicevo, un colpo di scena».
Che cosa succede? «Marta si troverà divisa a metà sulla strada da percorrere: buttarsi la vita privata alle spalle per dedicarsi completamente alla carriera oppure proseguire il suo cammino anche di moglie al fianco di Vittorio, cercando di superare definitivamente il vuoto di non poter avere figli».
È un interrogativo di non facile soluzione: tu, Gloria, che tipo di finale ti augureresti per la tua Marta? «Se dovessi scrivere io il finale, Marta sceglierebbe… tutti e due, amore e carriera. E, alla fine, supererebbe il dolore di non poter diventare madre proprio grazie all’aiuto di suo marito, fino a trasformarlo in energia creativa». Sei molto determinata nelle tue considerazioni. «Perché è quello che voglio per la mia vita: la carriera nel cinema e in Tv, il matrimonio e la maternità. Noi donne possiamo e dobbiamo avere tutto. Inoltre dobbiamo essere socialmente sostenute nel momento in cui decidiamo di costruire una famiglia».
Ci stai dicendo che per i tuoi trent’anni, che sono dietro l’angolo, potresti regalarti un figlio? «Diciamo che adesso un figlio non è la mia priorità, ma da qui a cinque anni di sicuro mi vedo mamma. L’amore con Daniele va avanti con entusiasmo, intesa e passione. La maternità è un’esperienza che può solamente arricchire la mia esistenza».
Se ti volti indietro e guardi a quest’ultimo anno, segnato dalla pandemia, che diresti a Gloria? «Le farei i complimenti perché, alla fine, è riuscita a trasformare l’esperienza del Covid in modo positivo. Ho contratto il virus lo scorso gennaio e fortunatamente sono riuscita a superarlo nel giro di dieci giorni. Da lì mi sono guardata dentro- e ho deciso di prendermi maggiormente cura di me stessa e della mia salute. Al primo lockdown mi ero lasciata un po’ andare, mentre adesso ho compieta-mente rivoluzionato il mio stile di vita, con lo sport e una sana alimentazione».
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