Controcopertina

Gigi Buffon e Ilaria D’Amico a cena con Agnelli e Deniz Akalin



Non sono uomini facili nella vita hanno vinto tanto e hanno fatto sempre a modo loro. Hanno dettato le regole, diventando a volte ingombranti. Nei sentimenti hanno messo tutto in discussione: due divorzi molto chiacchierati e, ora, eccoli seduti al tavolo con Ilaria D’Amico e Deniz Akalin, a salutarsi per l’ultima volta da portiere e presidente della Juventus. Andrea rimane, Gigi parte.



Due leader spigolosi, dietro quell’aria da guascone di Buffon e da tifoso irriducibile di Agnelli. Il presidente sempre in prima fila, a festeggiare un gol, ad arrabbiarsi per un torto o una sconfitta.

Mai come quest’ anno, visto che la stagione della Juventus è stata durissima, anche se si è conclusa con la qualificazione in Champions League e la vittoria della Coppa Italia. E ha avuto come vittima sacrificale l’allenatore, Andrea Pirlo. Buffon, invece, se n’è andato spontaneamente. «Sono felice, posso anche smettere», ha

risposto a chi gli chiedeva dove sarebbe andato.

Poche settimane fa Gigi aveva detto: «A fine anno tolgo il disturbo». Ora spiega: «L’entusiasmo della squadra è venuto meno alle prime difficoltà, i tifosi hanno affossato i giocatori ai primi ostacoli, ma, se tifi Juve, i tuoi giocatori sono i migliori sempre, fino alla fine». E poi: «Mi hanno disturbato i commenti sul mio impiego in alcune partite-chiave: 41‘Gioca Buffon perché è amico

di Pirlo”. Regali non ne voglio, sentire che qualcuno dubitava mi ha spinto a lasciare la Juve».

La verità è che Buffon non ha mai voluto fare la riserva perché, anche oggi, a 43 anni, non si sente secondo a nessuno. E così se ne è andato, come fece tre anni fa, quando lasciò la Juve per il Paris Saint-Germain.

Un anno in Francia, prima che il richiamo di Torino fosse troppo forte. Adesso le offerte sono tante, le ipotesi suggestive, e l’ombra del ritiro è un fantasma che ha sempre accompagnato i più grandi, da Bobo Vieti a Francesco Totti, da Pippo Inzaghi a Ibrahimovic.

Anche di Andrea Agnelli, dopo il caso Superlega (l’esclusivo campionato per i club blasonati bocciato da Fifa e Uefa), si era detto che fosse pronto a togliere il disturbo. A favore di suo cugino, Alessandro Nasi, fidanzato di Alena Seredova.

Ma anche quella era una suggestione. Nasi non sognava di prendere il posto del cugino e Andrea è pronto a rifondare la Juventus. Mentre Gigi continua a cercarsi in nuove sfide, a specchiarsi in nuovi limiti da superare.



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