Gianluca Vialli è un ex campione oltre che un allenatore di calcio. Ha militato in squadre molto importanti come la Sampdoria, la Juve e anche la nazionale di calcio italiana. Oggi è un noto manager della squadra Azzurra. Di lui da un punto di vista calcistico sappiamo tanto, un po’ meno invece della sua vita privata. Conosciamolo meglio.
Gianluca Vialli chi è
È nato sotto il segno del cancro il 9 luglio 1964 a Cremona e si è distinto dapprima come allenatore soprattutto in Inghilterra sulla panchina del Chelsea. Sicuramente è stato uno dei migliori centravanti tra gli anni 80 e gli anni 90 soprattutto in coppia nella Samp con l’ attuale CT dell’Italia, ovvero Roberto Mancini. Ha vinto lo scudetto con la Sampdoria nel 1991 ovvero l’unico della società blucerchiata. È stato anche un grande calciatore però della Juventus e capitano della squadra con cui ha alzato la coppa dei campioni nel 1996.
Vita privata
Per quanto riguarda la sua vita privata sappiamo che è sposato dal 2003 con Cathryn White Cooper e dalla loro Unione sono natie due figlie ovvero Olivia e Sofia. La donna è stata vicino al marito soprattutto nei momenti difficili, quelli in cui Vialli ha dovuto lottare contro un tumore.
Il 9 darà battaglia ancora: difenderà ogni benedetta palla, cercherà la porta finché l’arbitro non fischierà e sarà vittoria. Insomma, giocherà, vivrà come ha sempre fatto perché vita e calcio sono fatti della stessa materia: hanno insegnato a Gianluca Vialli a combattere sempre con coraggio e dignità, senza dare mai per scontato il risultato.
Ieri il centravanti 54enne ha così rivelato al mondo il corpo a corpo con il più pericoloso degli stopper, una vicenda privata approfondita nel suo libro in uscita oggi. Intanto, in una intervista al Corriere della Sera ha per la prima volta ammesso di aver avuto un tumore. Gli si era attaccato al pancreas come un difensore alle caviglie. Al momento è riuscito a liberarsi per il sollievo suo e di una famiglia allargata: i tifosi che lo hanno applaudito e magari anche fischiato.
LA LOTTA Questo ultimo anno passato tra medici, terapie, paure e speranze è diventato un pezzetto, il più prezioso, del libro di Vialli scritto assieme a Pierdomenico Baccalari: si intitola Goals 98 storie le sfide difficili, è una raccolta di frasi motivazionali che risvegliano i sensi e di storie sportive che scaldano il cuore. Un volume potente e quel «+1» è la storia aggiunta alla fine, quella che non ti aspetti.
La partita di Vialli contro il cancro: «Ne avrei fatto volentieri a meno. Ma non è stato possibile. E allora l’ho considerata semplicemente una fase della mia vita che andava vissuta con coraggio e dalla quale imparare qualcosa», ha aggiunto al Corriere.
Ha raccontato dei momenti più duri vissuti nell’ombra, senza annunci, protetto dai cari e da dottori premurosi tra Milano e Londra. Del maglione infilato sotto alla camicia perché gli altri non si accorgessero di quanti chili avesse perso il bomber muscoloso. E della gioia di adesso, sempre un po’ trattenuta, dopo un intervento, otto mesi di chemioterapia e sei settimane di radioterapia: «Ora sto bene, anzi molto bene. È passato un anno e sono tornato ad avere un fisico bestiale. Ma non ho ancora la certezza di come finirà la partita. Spero che possa servire a ispirare le persone che si trovano all’incrocio determinante della vita». Eccolo il proposito che trova forma e sostanza nel libro edito da Mondadori.
Alcuni non sapevano e hanno perso le parole, altri sapevano da mesi e hanno rispettato il pudore della scelta. Tutti, però, hanno abbracciato il campione che non ha mai dato in pasto il dolore privato nei giorni più bui, quando non sapeva come parlare del male alle figlie. «Un esempio da imitare» secondo l’ex a.d. Juve Beppe Marotta o, semplicemente «il solito combattente» come ribadito da Max Allegri. Tra i tanti messaggi, ci sono vecchi saggi come Gianni Rivera e uomini delle istituzioni come il presidente Aie, Damiano Tommasi: «Fa piacere sentirlo parlare serenamente di una situazione complicata».
E ancora ex compagni di mille battaglie («Sei il nostro capitano e leader, non dimenticarlo mai», ha detto Ciro Ferrara), e vecchi rivali che con lui facevano scintille: «Stai affrontando la sfida con grande dignità, serietà e un pizzico di ironia Riconosco L il grande guerriero che è in te», ha aggiunto Riccardo Ferri. L’Inter stessa ha spedito un tweet all’ex juventino: «In questa battaglia tifiamo tutti per te». In fondo, però, il senso di questa lotta è in quella fra-setta da mandare a memoria: «Voglio che qualcuno mi guardi e dica grazie a te, non ho mollato». Sono parole di Vialli, introducono nel libro la storia numero 99: niente di strano, il 9 combatterà sempre per due.
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