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Franco Battiato perché non aveva moglie e figli?



Il mondo della musica oggi piange la morte di Franco Battiato, il grande cantautore di origini catanesi, che è venuto a mancare all’età di 76 anni. Da diverso tempo ormai si era allontanato dal mondo della musica, perché gravemente malato.



Non si sa effettivamente di cosa soffrisse Franco. Alcuni parlavano di Alzheimer, altri invece avevano parlato di altri problemi ancora più gravi. Ad ogni modo, il cantautore e poeta si è spento nella mattinata di oggi in Sicilia, presso la sua residenza ovvero l’ex Castello della famiglia Moncada a Milo. La sua morte è arrivata come un fulmine a ciel sereno ed ha lasciato tutti senza parole.

Franco Battiato, il cantautore non è mai stato sposato

L’annuncio della sua morte è stato dato da Antonio Spadaro ovvero il direttore de La Civiltà Cattolica. Questo su Twitter ha scritto “E guarirai da tutte le malattie. Perché sei un essere speciale Ed io, avrò cura di te. Ciao, Franco Battiato”.

Nell’annunciare la morte di Battiato l’uomo ha utilizzato proprio le parole di una delle sue più importanti canzoni, ovvero quella intitolata La cura. Eppure non tutti forse sanno un qualcosa di molto privato di Franco Battiato ovvero il fatto che non ha mai avuto una moglie, ma una compagna.

Il cantautore non ha mai avuto nemmeno figli e la motivazione è stata data proprio da lui stesso. “Le avrei tirato addosso una sedia. Io non potrei mai stare con qualcuno che mi dice: dove andiamo stasera? Ma tu pensa per te. Voglio dire: vuoi che stiamo insieme ogni tanto? Ok. Ma nulla di più”. Queste le parole di Battiato, rivelate nel corso di un’intervista.

Battiato era tutto quello che voleva. Musicista, scrittore, documentarista e anche pittore sotto lo pseudonimo di Suphan Barzani. Era anche consigliere regionale in Sicilia, ha rinunciato al suo stipendio ed è stato licenziato dopo sei mesi per aver chiamato i parlamentari italiani “puttane disposte a fare qualsiasi cosa”. Ha trionfato nel pop, ha cantato all’Eurovision nel 1984 e ha rotto le cuciture che hanno portato alta e bassa cultura all’epoca.

È stato il primo artista italiano – prima di giganti come Vasco Rossi o Lucio Dalla – a vendere un milione di copie con la rivoluzionaria The Voice of padrone. Ma il suo suono è emerso dal profondo della musica sperimentale e del progressive rock. Suonato per magnetismo da Karlheinz Stockhausen, vinse il premio del compositore nel 1977 con l’album L’Egitto prima delle sabbie– e le influenze del suono dodecafonico, Nascono album come Fetus (1971), Pollution (1972) e Sulle corde di Aries (1973), tre brani recentemente ristampati che spesso passano inosservati tra coloro che si sono interrotti nei loro concerti con i successi degli anni Ottanta e Novanta e che ora sono pezzi ambiti sugli scaffali dei collezionisti di vinili.

Musicista istintivo, fu un periodo in cui imparò l’armonia e a suonare il violino su raccomandazione dello stesso Stockhausen; un tempo in cui divenne ossessionato dalla tecnologia e mise sempre il vecchio VCS 3, un sintetizzatore analogico che David Gilmour usava solo all’epoca nei Pink Floyd, mise di più nella sua valigia. Ma tutto ciò è stato prima della penultima reincarnazione che ha causato un terremoto nella musica italiana.



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