Indubbiamente, Franca Leosini è una signora giornalista a tutti gli effetti. La sua carriera è formidabile e con il suo programma di nicchia, Storie maledette ha conquistato il numero di milioni di telespettatori. Questa sera potremmo rivedere Franca leosini ospite di Serena Rossi nel programma canzone segreta.
Franca Leosini, il cognome Nubile è Lando, nasce a Napoli il 16 marzo 1934 attualmente ha 87 anni ed è del segno dei Pesci. Franca si è laureata in Lettere Moderne all’Università degli Studi di Napoli Federico II. La sua formidabile carriera inizia all’Espresso dove firma tantissimo interviste di inchieste.
Raggiunge il successo con una storica ed importante intervista a Leonardo Sciascia, dove lo scrittore denunciava le presunte responsabilità delle donne nella cultura mafiosa. Successivamente diventa direttrice di Cosmopolitan. Dal 1994 conduce Storie maledette in cui intervista i protagonisti delle inchieste giudiziarie più rilevanti.
Franca Leosini è sposata con Massino Leosini, di cui ha preso il cognome. Lei vive a Roma e lui a Napoli. La coppia ha due figlie e sono legatissimi.
Nei suoi romanzi, fatta eccezione per “Gli zii di Sicilia”, dove però la zia d’America è pur sempre un pretesto per descrivere un certo ambiente e una certa atmosfera, Leonardo Sciascia colloca invariabilmente la donna in una posizione marginale. Soave compagna di viaggio in “Il mare colore del vino”, presunta ispiratrice di delitti oscuri e irrisolti nel “Contesto” e in “A ciascuno il suo”, moglie infedele nel “Quarantotto”, la donna di Sciascia resta pur sempre sullo sfondo delle vicende che riflettono una sua “storia-ideale-eterna” della Sicilia. Chiediamo a Sciascia il perché di questo: forse non le interessa la donna? Non ama indagarne la psicologia, o non la considera un soggetto da raccontare? «Sì, credo che la donna non riscuota molta attenzione da parte mia.
Ma ci sono tante ragioni. La prima, che ho fatto un certo tipo di narrativa e di soggettistica impegnata sui problemi siciliani, particolarmente, oppure sui problemi politici italiani e non. E allora la donna entrava marginalmente in questo. Ci può anche essere una ragione più profonda, ed è che la Sicilia è un matriarcato. Io ho una certa avversione per questo tipo società matriarcale, perché ho visto sempre che le donne hanno comandato, e hanno comandato sempre annientando l’uomo. C’è tutta una tesi di Dominique Fernandez in “Madre mediterranea” in cui sostiene che
persino la mafia nasce da questo matriarcato. E come una rivalsa che l’uomo opera fuori della famiglia. Sì. Forse la ragione profonda per cui non mi occupo della donna è questa avversione al matriarcato, al mammismo in genere».
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