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La terza fila voleva, e la terza fila ha avuto, del tutto consapevole che non era immaginabile poter fare molto di più. La Ferrari ha ottimizzato la sprint-qualifying ottenendo di spostare in avanti entrambe le sue auto di una linea nella partenza di oggi. E, dato il basso profilo che le impongono i rettilinei di Monza, è contenta così. Ieri le rosse scattavano appaiate in quarta fila, hanno beneficiato dell’uscita di scena di Pierre Gasly, si sono scambiate di posto, perché al via Charles Leclerc ha bruciato Carlos Sainz, e, grazie alla penalità inflitta a Valtteri Bottas per la sostituzione della power unit, hanno completato l’avanzamento in blocco.
Certo, in assoluto è contro natura pensare alla Ferrari appagata da un quinto e da un sesto posto, ma ormai è un ritornello stucchevole: questo è quel che succede quest’anno, i limiti della SF21 su una pista dalle caratteristiche dell’Autodromo Nazionale sono evidenti, e dunque non si può far altro che parare il colpo. Ieri tre guai Peggio: va benissimo così perché alle difficoltà già evidenziate venerdì nelle libere e in qualifica, ieri se ne sono aggiunte altre tre, una per Carlos e due per Charles.
Sainz nelle sessione di free practice mattutina ha commesso un errore ed è andato a sbattere alla Ascari: la botta a è stata dura: «Il collo ora va bene – ha assicurato lui – ma domani mattina non lo so come sarà, penso avrò bisogno di un po’ di massaggi». Inizialmente sembrava che i danni fossero gravi, poi lo si sono rivelati meno del previsto, i meccanici sono stati bravi e la numero 55 è regolarmente scattata dalla piazzola sette. Leclerc dopo i guai elettrici accusati venerdì ha sostituito il motore: gli hanno montato l’unico altro disponibile, visto che uno dei tre, quello danneggiato a Budapest, non è più utilizzabile. «Avere una power unit usata non è mai l’ideale – ha commentato – ma se facciamo bene il nostro lavoro possiamo sperare ugualmente in una bella gara».
E come se non bastasse, Charles in mattinata non è stato bene, ha accusato un’indisposizione, si è presentato al circuito pallido, certo lontano dalla forma migliore. «Di sicuro fisicamente ho conosciuto giorni migliori – ha detto lui stesso con un sorriso – non sto benissimo. Ma l’importante era fare il lavoro in pista, e alla fine lo abbiamo fatto».
McLaren più forte A riprova che a tutti in Ferrari va bene così. «Sì – ha continuato Leclerc in un ottimo italiano – abbiamo ottimizzato il nostro potenziale. Le McLaren qui vanno più forte di noi, solo se facciamo tutto in modo perfetto riusciremo a metter loro un po’ di pressione».
Sainz concorda sulla McLaren: «Hanno due-tre decimi più di noi. Io qui l’ho guidata, so quanto è forte (l’anno scorso fu 2°, n.d. r.) e allora non aveva il motore Merce-des che ha adesso». Carlos ha anche riflettuto sul suo errore nelle libere: «In quella curva soffriamo di sovrasterzo, ma non stavo spingendo e quando sbagli senza spingere finisci per perdere confidenza. Mi ci sono voluti un po’ di giri nella sprint-qualy per ritrovarla». Insomma, come previsto e più volte ripetuto, è un weekend tutto in difesa. E lo sarà inevitabilmente fino in fondo, nella gara di oggi: «In cui – ha detto Leclerc – l’obiettivo è massimizzare le occasioni e fare più punti possibili. Daremo tutto».
Il golpe di Max Verstappen sulla pista feudo della Mercedes è a un passo dalla riuscita. Manca la gara di oggi per fare scacco matto. L’olandese della Red Bull-Honda partirà in pole position, dopo avere concluso la Sprint race del sabato al secondo posto dietro a Valtteri Bottas, che però deve scontare la penalità per la sostituzione della power unit e dunque scatterà dal fondo dello schieramento. Il leader del Mondiale, che ha guadagnato altri due punti, ha un’occasione d’oro di allungare in testa alla classifica.
Il rivale Lewis Hamilton è infatti incappato in un passo falso, facendo cilecca in partenza, e dovrà superare le due McLaren di Norris e Ricciardo, prima di potere provare ad attaccare Verstappen. È il caso che Lewis chieda ripetizioni a Marcell Jacobs, re dei 100 metri all’Olimpiade di Tokyo, che ieri era ospite d’onore a Monza e ha visto per la prima volta dal vivo la F.1. «Penso che per Max sarà una vittoria facile — dice il sette volte iridato —.
Io posso solo cercare ad arrivare secondo». Ma è difficile credere che Hamilton non le proverà tutte per ribaltare la situazione. La vittoria a Monza, un circuito dove la Mercedes ha quasi sempre dominato nell’era dei motori ibridi, era ed è troppo importante nella corsa al titolo. Emozioni congelate La gara sprint di qualifica ha riservato poche emozioni. A parte il contatto al via fra Pierre Gasly e Daniel Ricciardo, che ha provocato la rottura dell’ala anteriore sull’AlphaTauri del francese, andato a sbattere contro le barriere alla Curva Grande dopo essere uscito nella ghiaia a forte velocità. L’anno scorso Pierre, milanese d’adozione con casa in Porta Nuova, aveva sbancato il circuito brianzolo regalandosi il primo trionfo della carriera in una gara pazza. Ma il destino stavolta è stato l’opposto.
In generale, chi era davanti ha mantenuto le posizioni, compresi i ferraristi Charles Leclerc e Carlos Sainz, che si ritroveranno in terza fila per la retrocessione di Bottas, con uno straordinario Antonio Giovinazzi appena alle loro spalle (il pugliese dell’Alfa Romeo si sta meritando la riconferma). Certo, è paradossale che Bottas sia stato il più veloce nelle qualifiche di venerdì e il primo classificato della gara di qualifica del sabato, ma che poi davanti a tutti non ci sia lui… Sono le storture della F.1 odierna, piena zeppa di regole e sotto regole che si trasformano in un dedalo dove lo spettatore medio si perde, finendo per non capirci più nulla.
Format da rivedere Bisogna semplificare le cose ed evitare troppi artifici alla ricerca dello spettacolo a tutti i costi. Vale anche per il nuovo format introdotto a Silverstone e replicato ieri. Si è rivista la stessa monotonia. Anzi peggio, perché in Inghilterra c’era stato il sorpasso di Verstappen su Hamilton ad animare l’inizio della Sprint Qualifying, creando i presupposti per il duello della domenica finito con l’au-toscontro fra i due. «Abbiamo scelto Monza, come secondo esperimento, perché ritenevamo che fosse una pista adatta a offrire delle opportunità, ma mi sono sorpreso nel vedere che non è stato così», ha detto ieri Ross Brawn. L’aerodinamica delle F.1 attuali penalizza troppo la lotta ravvicinata. È bastato vedere il rischio che Hamilton ha corso alla prima curva di Lesmo nel tentativo di avvicinare Norris. L’inglese è stato fenomenale nel controllare la Mercedes che ha scodato di colpo.
Ma che paura. «Dobbiamo avere gomme con più aderenza e monoposto meno sensibili in scia se vogliamo vedere davvero dei duelli in futuro», ha dichiarato Hamilton. E Brawn: «Siamo ottimisti pensando alle nuove vetture del 2022». Griglia rovesciata? Ma non è il solo problema. La Sprint Quali-fying, che sarà riproposta anche in Brasile e nel 2022 dovrebbe essere estesa a un terzo dei GP, non convince. Tanto che si discutono già dei correttivi.
Per esempio utilizzare il risultato delle qualifiche di venerdì per determinare lo schieramento della gara di domenica, facendo diventare la Sprint race del sabato un evento a sé, svincolato dal resto. «Ci stiamo ragionando — conferma Brawn, responsabile sportivo della F.1 e braccio destro del presidente Stefano Domenicali —. Sarebbe uno show separato, verrebbero assegnati i punti, ma non ci sarebbero ricadute sulla gara principale (in modo da invogliare i piloti ad attaccare prendendo più rischi; n.d.r.). Ci piacerebbe vedere più azione davanti e perciò si potrebbe anche pensare alla griglia rovesciata. Ne abbiamo parlato con i piloti dopo Silverstone. In ogni caso, aspettiamo a giudicare questo format. Magari in Brasile ci sarà una Sprint Qualifying bellissima…». Nel frattempo Max gode e pregusta il colpaccio: «Non sarà facile contro Lewis, ma abbiamo un buon passo e un’auto configurata per essere veloce». La Red Bull era partita in pole a Monza nel 2013 per l’ultima volta. «Non me l’aspettavo», ammette il team principal Christian Horner. «La Sprint race? Oggi l’ho adorata! ».
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