Federica Pellegrini sembra avercela fatta di nuovo, visto che è in finale nei 200 stile libero ai giochi olimpici di Tokyo. La nota campionessa italiana di nuoto sembra che stia ottenendo un grande risultato anche in queste olimpiadi di Tokyo che si stanno giocando proprio in questi giorni. Nella giornata di domani ovvero mercoledì 28 luglio alle ore 3:30 si svolgerà la finale nei 200 metri stile libero e di conseguenza Federica Pellegrini tenterà il tutto per tutto. Ma cosa conosciamo di lei e della sua vita privata? Chi è Federica Pellegrini?
Federica Pellegrini, chi è la campionessa italiana di nuoto
È nata a Mirano il 5 agosto 1988. La madre si chiama Cinzia ed è un ex campione italiano di lotta greco-romana, mentre il padre Roberto è un barman in un grande e rinomato albergo. Lei fin da piccolina è stata appassionata di sport e nello specifico di nuoto ed è diventata una famosissima nuotatrice italiana specializzata nello stile libero. E’ primatista mondiale in carica nei 200 metri ed Europea nei 400.
Carriera
E’ anche considerata la più grande nuotatrice italiana ed ha preso parte a ben 4 rassegne Olimpiche e anche ai giochi di Pechino nel 2008 vincendo la medaglia d’oro. È stata eletta nuotatrice dell’anno nel 2009 dalla rivista swimming World Magazine ed anche nuotatrice Europea dell’anno negli anni 2009-2010-2011. Ha ottenuto un successo straordinario ai giochi olimpici nel 2004 e anche 4 anni dopo. In tutti questi anni è stata insignita dei titoli di ufficiale e poi anche di commendatore dell’ordine al merito della Repubblica Italiana. È molto attiva sui social network e nello specifico su Instagram ha un account ufficiale che vanta all’incirca 1,2 milioni di follower.
Vita privata e sentimentale di Federica Pellegrini
Sappiamo che ha avuto una vita sentimentale piuttosto turbolenta. Ha avuto infatti una storia con Luca Marin un noto nuotatore e questa storia è durata dal 2008 al 2011. Poi dal 2011 al 2017 è stata fidanzata con Filippo Magnini e la loro storia è finita improvvisamente. È stata single per un po’ di tempo mentre adesso sembrerebbe essere di nuovo innamorata e il suo compagno si chiama Matteo Giunta ed è un noto allenatore di nuoto. Sapete che Matteo Giunta oltre ad essere il coach di Federica Pellegrini ed il suo fidanzato è anche il cugino del campione Filippo Magnini che come sappiamo è l’ex fidanzato dell’ atleta Azzurra.
GARA IN OTTAVA CORSIA
L’ha trasformato in un vantaggio: nuotando sola con se stessa, Federica ha cancellato il confronto con la nuova generazione di fuoriclasse che la accerchia, guidata dalla tiranna 24enne Katie Ledecky, a sorpresa terza (1’55″34), la sorprendente hongkonghese di 23 anni, Siobhan Haughey (1’55″16) e l’astro nascente dello stile libero, la neolimpionica dei 400, la 20enne australiana Ariarne Titmus (1’54″82): «Essendo in corsia laterale, mi sono basata solo sull’esperienza» ammette Federica. Esperienza che l’ha portata a guardare i tempi della prima semifinale, dove nessuna ha tirato troppo, e a pensare che un tempo da finale era possibile.
Eccolo. L’età toglie potenza e dà esperienza. Due anni fa l’equilibrio tra le componenti era ancora perfetto: Pellegrini vinse i 200 ai Mondiali di Gwangju (davanti alla dominatrice Titmus, all’epoca 18enne e un filino acerba) allungando a 8 le edizioni consecutive con una medaglia, record assoluto nella storia del nuoto. La differenza, ora, è solo il fisico, provato da due anni in più e una pandemia che ha compromesso certi allenamenti fondamentali per una trentenne.
Ora che l’ultima finale dei 200 è agli archivi, è giusto ricordare che atleta è stata Pellegrini: per dirna una, ai Mondiali di Budapest del 2017, col corpo e la mente sferzate dalla rabbia post-Rio dove mancò la medaglia nei 200 sl per 26 centesimi (terza l’australiana Mc- Keon), era imprendibile: 1’54″73 come suo secondo miglior crono di sempre in una finale mondiale e prima sconfitta in un ultimo atto individuale per Ledecky.
CAMPIONESSA ASSOLUTA
Federica ha raggiunto l’apice lontano dalle Olimpiadi perché non si sentiva in dovere di vincere. Era leggera nello spirito, e così nuotava. I giochi di Londra 2012 furono infatti un preludio del dramma di Rio: le aspettative dell’Italia intera, alimentate dai due titoli mondiali ottenuti solo un anno prima a Shanghai, non trovavano giustificazioni nelle difficoltà causate dal cambio di tre allenatori e da una squadra, quella del nuoto, orfana di altri talenti. Federica finì quarta nei 200 e quinta nei 400, e si sentì ingiustamente causa del flop del nuoto azzurro, che chiuse senza alcuna medaglia – cosa che non accadeva dal lontano 1984.
I tempi dei Mondiali 2009 e dei record del mondo nei 400 e nei 200 (1’52″98 che resiste ancora oggi) restano lontani ma con l’avvicinarsi del tramonto sono più luminosi che mai. E l’alba di una campionessa assoluta è utile sfoderarla ora, dall’album dei ricordi: di fronte alla ragazzina che a 16 anni e 12 giorni diventava la più giovane azzurra sul podio olimpico individuale (argento ad Atene 2004) e alla ventenne che a Pechino 2008 si trasformava nella prima nuotatrice azzurra a vincere l’oro olimpico, bisognerebbe solo applaudire. È il momento, anche perché solo adesso Pellegrini si godrà la standing ovation. Adesso che, per la prima volta, «potrà solo divertirsi».
Allora, Federica, speriamo ti sia divertita almeno quanto hai fatto divertire noi fino a questa notte.
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