Controcopertina

Elena Santarelli perseguitata sui social da una persona che augura il peggio a suo figlio



Segnalatela in massa: giuliamancin2021 cambia profilo ogni due settimane e ogni due settimane augura a mio figlio che torni il cancro nel linguaggio che lei preferisce. Lo fa così o in un altro modo. Instagram dovrebbe impedire a certe persone di stare sui social.



Ho fatto di tutto per segnalarti, di tutto e non aggiungo altro. Quanto ti vorrei vedere in faccia per capire che schifo di essere umano sei. Ti vorrei portare nei reparti di oncologia a farti vedere che vita fanno i bambini! Mi tormenti da due anni. Lasciaci in pace!». Quello che scrive su Instagram Elena Santarelli lascia senza parole. Una persona che si nasconde sotto vari nomi (sui social purtroppo è facile farlo) da tempo la perseguita cercando di colpirla nell’affetto più caro, suo figlio.

La showgirl invita i suoi follower a “segnalare” questa persona (anch’io l’ho fatto) al social network così che quest’ultimo lo cancelli. Una battaglia spesso vana: anche se si ottiene la cancellazione, l’hater (l’odiatore, ma può essere anche un’odiatrice: la stupidità del male è comune a tutto il genere umano) non riceve nessun “daspo” tecnologico, nessun divieto a bazzicare in futuro i social, a inquinarli con il suo odio.

E così che quelli che erano nati come piazze d’incontro virtuali diventano ricettacolo dei peggiori istinti. Qualcuno li definisce “istinti animali” o peggio “bestiali”, ma gli animali non odiano in questa maniera, le vere bestie sono gli uomini. Riccardo di Gloucester, nella tragedia di Shakespeare, dice «Non vi è belva che non abbia un cuore. Ma io non ho un cuore, quindi non sono una belva». Questo hater, uomo o donna che sia, ha un cuore? Sicuramente è un vigliacco.



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