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Dove e come vedere Roma Trabzonspor diretta tv e live streaming gratis Sky o Dzan



Tra pochi minuti la Roma sarà impegnata in una partita contro il Trabzonspor. Sarà un match valevole per il ritorno dei play-off di conference League. La partita avrà ufficialmente inizio alle ore 19 di oggi giovedì 26 agosto 2021. Ma dove sarà visibile e soprattutto quali saranno le possibili formazioni?



Roma Trabzonspor, ritorno dei playoff di Conference League oggi giovedì 26 agosto 2021

La Roma quindi sta per sfidare il Trabzonspor per la partita che è valida per il ritorno dei play-off di conference League che potrebbe regalare alla squadra giallorossa il passaggio alla fase a gironi della competizione Europea appena nata. Nella gara di andata la formazione di Mourinho ha vinto per 2 a 1 e pare che la vittoria sia arrivata proprio nella ripresa. Per poter passare al turno successivo la Roma dovrà vincere o comunque pareggiare. Nel caso in cui il Trabzonspor dovesse vincere con un gol di scarto a prescindere dal risultato si dovrà comunque andare ai supplementari e di conseguenza poi a calci di rigore. Ma come arriva la Roma a questa sfida? Sicuramente il morale è molto alto e anche la squadra sta piuttosto bene da un punto di vista fisico. La squadra giallorossa ha infatti già iniziato il campionato di Serie A ed ha giocato una prima partita contro la Fiorentina. Anche il Trabzonspor sembra aver iniziato la competizione della serie turca disputando già due gare.

Dove e come vedere la partita

Si potrà assistere al match, oggi 20 giovedì 26 agosto allo stadio Olimpico con il fischio d’inizio che è fissato per le ore 19. In televisione la partita sarà trasmessa da dazn ma anche su Sky visto che hanno acquisito entrambi i diritti della conference League. Basterà quindi sintonizzarsi su uno dei canali dedicati al match ovvero Sky Sport Uno, Sky Sport Football e Sky Sport (canale 251 satellite). Si potrà assistere alla partita anche in streaming e nello specifico attraverso la piattaforma Sky Go o disponibile per smartphone PC e tablet. Non può mancare il servizio on demand di Sky ovvero Now.

FORMAZIONI UFFICIALI ROMA-TRABZONSPOR

Si tratta di un match molto importante e sicuramente determinante per la Roma che non dovrà sbagliare. Il 2 a 1 ottenuto in Turchia è una buona parte per la squadra di Mourinho che non deve rilassarsi e deve continuare a tenere la testa molto alta.

ROMA (4-2-3-1): Rui Patricio; Karsdorp, Mancini, Ibañez, Viña; Cristante, Veretout; Zaniolo, Pellegrini, Mkhitaryan; Abraham.

TRABZONSPOR (4-3-3): Cakir; Bruno Peres, Edgar, Vitor Hugo, Trondsen; Bakasetas, Siopis, Hamsik; Gervinho, Cornelius, Nwakaeme.

La voglia di stupire gliela si legge negli occhi. E poco importa se le copertine e l’idolatria del tifo sia virata di colpo dopo Roma-Fiorentina verso Abraham . Shomurodov sa aspettare. Perché la vita di un calciatore può benissimo iniziare a 26 anni: «Non so perché sono arrivato tardi nel grande calcio – ha spiegato ieri nella conferenza stampa di presentazione – ho cercato obiettivi per migliorare sempre, anno dopo anno, senza mettermi troppa fretta. Ma ora non conta l’età, conta che io sia qui. Devo crescere ancora e continuare così. Per me il ruolo conta poco, al centro o più largo non importa. Se dovrò aspettare, aspetterò, se giocherò con Tammy non vedo l’ora di farlo». Mourinho non lo ha escluso. Sia come seconda punta in un 4-4-2 o come uno dei due esterni del 4-2-3-1. Zaniolo a destra ed Eldor a sinistra garantirebbero profondità, potenza e ripiegamenti in fase difensiva. «Senza forza fisica non si possono costruire grandi squadre», ama ricordare lo Special One che ha un debole per il ragazzo conosciuto a Mosca due anni fa e ora diventato attaccante della sua squadra.

A Shomurodov è bastato poco per scrollarsi di dosso lo scetticismo, dato da una valutazione (17,5 milioni) che in un mercato dove girano pochi soldi, ha sorpreso e non poco. Lui, pragmatico come pochi, ha pensato soltanto a giocare. E i risultati si stanno vedendo: 3 partite amichevoli e altrettanti gol per poi, domenica scorsa, regalare l’assist (bellissimo) per il 3-1 a Veretout che ha chiuso i conti con i viola: «Forse neppure io mi aspettavo di partire così bene». Vola basso ad ogni dichiarazione. Sa come funziona il calcio visto che il padre, Azamat, era un centrocampista mentre lo zio, Ilkhom, era attaccante, al Bunyodkor, lo stesso club che lo ha lanciato. Cresciuto a Jarkurgan, al confine con l’Afghanistan, da ragazzino ha visto più raffinerie di petrolio che campi di calcio. Alto 190 centimetri, lo hanno soprannominato il Messi dell’Uzbekistan. Lui, per ora si accontenta di essere allenato dal Messi degli allenatori: «Ci siamo visti per la prima volta due anni fa a Mosca. Non appena è arrivata la notizia dell’interesse della Roma miei confronti non ho tergiversato. È un top club con una grande storia e una grande piazza che si pone obiettivi ambiziosi. E poi Mourinho è stato uno dei motivi a lato per cui ho deciso di venire a Roma e sono molto contento di essere allenato da lui».

Meno spigliato dell’uzbeko, sia in campo che fuori, Viña che – in attesa del rientro di Spinazzola – è il titolare a sinistra. Non ha rubato l’occhio nelle prime uscite ma chiede un periodo di ambientamento: «La differenza con il Sudamerica c’è, sopratutto sul piano tattico rispetto a quello fisico. Venendo dall’Uruguay sono anche abituato a questo. Mi sto gradualmente abituando alle idee del tecnico e sto acquisendo una certa intesa con i compagni». Anche per lui il fattore Special One è stato decisivo nella scelta: «Ero al Palmeiras, ho saputo dell’interesse della Roma e ho parlato con Mourinho. Poi, ho cominciato a lavorare a parte, ho superato il periodo di quarantena e mi sono allenato con la squadra. Sono molto felice di essere qui». Non è l’unico. Perché Fazio , ad esempio, pur facendo parte della lista B (quella degli esclusi) ieri ha rifiutato anche il Genoa. Per accettare il club rossoblù (e qualsiasi altra destinazione) l’argentino ha chiesto l’ultimo anno di contratto in giallorosso. Un problema, quello delle mancate buonuscite, che sta frenando anche gli addii di Pastore e Nzonzi . E se non parte nessuno, difficile che possa arrivare last-minute il regista (ma torna il nome di Sergio Oliveira del Porto). Anche perché, a fargli posto, dovrebbe essere un centrocampista già in rosa: Villar o Diawara .



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