Dove e come vedere il match
Lazio Roma si giocherà oggi domenica 26 settembre 2021. Il calcio d’inizio è fissato per le ore 12.30. Il match sarà visibile su Smart TV grazie all’applicazione di dazn e sarà disponibile anche sulle console di gioco xBox ovvero One, One S, One X, Series S e Series X e PlayStation PS4 e PS5. Sarà anche visibile attraverso i dispositivi come Amazon Fire TV stick Google Chromecast e timvision box. Disponibile anche la diretta streaming di Inter Atalanta sempre su dazn o tramite pc collegandosi direttamente al sito ufficiale e inserendo le proprie credenziali per accedere al catalogo degli eventi. Si potrà assistere al match in diretta streaming, sempre attraverso Dazn collegandosi attraverso dei smartphone e tablet. L’arbitro è Maresca di Napoli. Gli Assistenti saranno Colarossi e Prenna, il IV uomo Abisso, al Var Aureliano e Avar Ranghetti.
L’unica volta che si sono incrociati, per poco non finiva in rissa. Sarri non c’entrava nulla ma uno dei suoi collaboratori, Marco Ianni , dopo aver agguantato il pareggio (2-2) in pieno recupero nel match Chelsea-Manchester United, andò a esultare in faccia a Mourinho . Apriti cielo: baruffa inevitabile con il tecnico toscano che nel post-gara prese da parte Ianni e lo costrinse a scusarsi con lo Special One. Acqua passata. La vigilia del derby stavolta è molto più soft. «Teso? La partita in cui ho sentito più pressione è stata un Sangiovannese-Montevarchi in Serie C, una rivalità centenaria anche con qualche morto nel dopoguerra, da come mi hanno detto», racconta Sarri.
Lo Special One, dall’alto delle sue mille e passa panchine, non è da meno: «Una frase ad effetto? Le parole le porta via il vento – spiega – Giocare un derby in più, uno nuovo, per me sarà un privilegio ma quello che conta sarà lì, in mezzo al campo, dal primo minuto. Come allenatore non sono preoccupato, la Lazio è una squadra di qualità ma non serve motivare lo spogliatoio in gare come queste». Non stuzzicateli però sui nervi scoperti. Quello del tecnico toscano è sul momento in chiaro-scuro vissuto dai biancocelesti: «Questa negatività mi sembra eccessiva. Che la sconfitta di Milano possa aver lasciato qualche scoria è plausibile ma se si fanno 8 punti andando sotto così tante volte come accaduto a noi, qualche pregio dobbiamo pur averlo. E poi vorrei elencarvi due-tre numeri. La Lazio l’anno scorso aveva una media di 8,9 punti ogni 5 partite, ora ne ha fatti 8. Sempre nella passata stagione subiva 7,2 gol ogni 5 gare, ora ne ha presi 7 giocando con un difensore in meno. Senza contare i gol segnati, siamo 12 a 8». José invece non ha ancora mandato giù l’espulsione di Pellegrini che oggi non potrà giocare: «Potrei dire che il derby è iniziato al 90’ della gara con l‘Udinese. Perché avere Lorenzo è una cosa, non averlo è un’altra. Cosa avrei dovuto fare, litigare con l’arbitro? È giovane, ha fatto una cagata (letterale, ndr), Rocchi troverà il modo di farlo crescere e migliorare».
La copertina del derby è per loro due, c’è poco da fare. Entrambi debuttanti ma con una voglia matta di portarsi a casa i tre punti: «Non è una partita normale, ma qualcosa di molto di più. Un piacere giocarla, mi piacerebbe tanto regalare una bella soddisfazione al popolo laziale», racconta Sarri. Lo Special One va dritto invece per la sua strada: «Mi aspetto esattamente quello che dico dal primo giorno, giocheremo per vincere. Dobbiamo aggredire con la palla, segnare se possiamo. Senza palla, si deve rispettare una squadra di qualità e quindi bisogna difendere. Per vincere servirà una partita completa». Concetti elementari che nascondo molteplici prove tattiche.
Se Sarri è pronto a ripresentare la squadra-tipo con il ritorno dal primo minuto di Leiva e Milinkovic-Savic , l’assenza di Pellegrini ha regalato diversi esperimenti ieri a Trigoria. Addirittura è comparsa la difesa a tre anche se alla fine dovrebbe prevalere l’opzione più semplice con il tridente Zaniolo – Mkhitaryan – El Shaarawy (in ballottaggio con Perez ) dietro Abraham (Nicolò è stato provato anche come “sotto punta”). Un derby alla sesta giornata, con due allenatori nuovi, nasconde mille insidie. Entrambe le squadre sono in fase di costruzione: «Siamo in un percorso e in questo momento i giocatori stanno pensando più ai movimenti che non giocare a calcio – spiega Sarri – Non è la Playstation, questo è calcio vero con 25 cervelli diversi l’uno dall’altro. Le percentuali di passaggi riusciti sono basse per una squadra che vuole stare in alta classifica. Dobbiamo migliorare in tutto». Concetti simili sono stati espressi anche dal tecnico portoghese, non nuovo a chiedere ‘tempo’ per la squadra. Per Mou, sarà l’ottavo confronto contro la Lazio (5 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta), squadra che ai tempi del Triplete le regalò il via libera per lo scudetto del 2010, proprio a discapito dei giallorossi. Argomento scivoloso che José dribbla così: «Mi ricordo che i tifosi laziali non sostenevano la squadra. Ma se alleni il Real Madrid non vuoi che il Barcellona vinca il campionato, se sei in Portogallo il Benfica preferisce che a vincere il campionato non sia il Porto. La rivalità è una cosa bella». Quella che di certo oggi non mancherà sugli spalti e in campo.
Conoscendolo, anche se ha smesso ormai da 4 anni, non essere in campo questa sera gli pesa. Per una volta però la vigilia pre-derby per Francesco Totti è meno ansiogena del solito: «Da calciatore lo soffrivo molto. La città di Roma ti porta ad un rapporto viscerale tra giocatori e tifoseria, tra me e loro c’era amore reciproco e inevitabilmente la vivevo diversamente dagli altri giocatori».
Ora, da fuori, si fida ciecamente del nuovo tecnico giallorosso José Mourinho : «Con lui in panchina è tutto più facile, l’allenatore portoghese è uno che ti aiuta, ti motiva, ti stimola, ti fa dare tutto. Con Maurizio Sarri dall’altra parte, già sai che sarà un bel derby da vedere».
Mancherà Pellegrini , il suo prediletto: «Ho sempre detto che ha un qualcosa in più rispetto agli altri». Per questa sera lancia Abraham: «È un giocatore formidabile – spiega ai microfoni della Lega di Serie A – È stato un acquisto top. Un giocatore come lui che mostra attaccamento è fondamentale».
Lazio-Roma non è solo la sfida tra Josè Mourinho e Maurizio Sarri , ma anche quella tra i due bomber: da una parte il veterano Ciro Immobile , capitano e simbolo di questa Lazio, dall’altra il neo arrivato Tammy Abraham , 23 anni, alla sua prima esperienza Oltremanica. In comune hanno il carattere e la personalità dei trascinatori. Due reti finora in campionato per l’ex Chelsea, ma anche due assist. Già sei gol invece il biancoceleste, capocannoniere della Serie A e unica certezza in una Lazio in fase di costruzione. Anche se il cambio di modulo ha tolto tutte le certezze fuorché la costante dei suoi gol. Ed è proprio sulla vena dell’Immobile uomo derby che la Lazio e Sarri faranno affidamento oggi per ritrovare una vittoria che manca da quasi un mese.
Contro la Roma, il partenopeo si esaltava già ai tempi del Torino (il primo gol alla Roma lo segnò all’Olimpico con la maglia granata nella stagione 2013/14), anche se è con la casacca biancoceleste che Ciro è diventato ‘Re’ per i laziali. Nel derby di Roma, Immobile vanta già sei gol segnati: quattro in campionato (il primo nel ko per 2-1 del 2017/18) e due nella semifinale di Coppa Italia del 2017, a segno sia all’andata che al ritorno. E se il 2021/22 deve essere la stagione in cui Immobile farà la storia della Lazio, allora prima ancora di raggiungerlo e superarlo nella classifica di tutti i tempi dei bomber laziali (dopo il gol al Torino è a -3 lunghezze), il partenopeo può agganciare già da stasera Silvio Piola tra i laziali che hanno segnato più gol alla Roma in un derby. Gliene manca uno per agganciare il suo illustre predecessore, fermo a sette. Una storia ancora tutta da scrivere, invece, quella di Tammy Abraham all’ombra del Colosseo. Il britannico è il vero debuttante al gran ballo della stracittadina romana, ma a giudicare dal suo feeling immediato con la tifoseria romanista, c’è da credere che stasera difficilmente sbaglierà partita. Del resto, Abraham non avrà ancora capito che cosa è il derby di Roma, ma in dote si porta l’esperienza di diversi derby di Londra, ognuno con la sua storia e con le sue rivalità. Con la maglia del Chelsea, all’appello tra le sue vittime manca solo il Tottenham, anche se con le giovanili dei Blues ha a curriculum 2 reti in 3 partite contro gli Spurs. Per il resto, Tammy sa come si fa: in Premier, due gol segnati all’Arsenal e al West Ham in cinque gare, tre reti al Crystal Palace in altrettante gare, due a Fulham e QPR in quattro match. Ok, forse ancora non lo sa, ma farne uno alla Lazio stasera lo farebbe entrare nella storia della Roma senza passare dal via.
A volte, bastano frammenti di ricordi per riportarci indietro. Il cielo sopra l’Olimpico, stasera, non avrà queltono d’azzurro che incombeva sul tetto di Wembley l’11 luglio scorso, ma in qualche modo sarà ancora Italia-Inghilterra.
La faccia del gol di Roma e Lazio, infatti, sarà quella di Ciro Immobilee Tammy Abraham, il presente della Nazionale di Roberto Mancini contro il futuro di quella di Gareth Southgate. E se a 31 anni, il centravanti biancoceleste comincia ad avere le stimmate di padre nobile del calcio italiano, anche grazie al titolo di campione d’Europa conquistato proprio nella notte di Londra, le 23 primavere raccontano ancora più speranze che traguardi per l’attaccante giallorosso.
Le sue6 presenze (con un gol) nella selezione inglese sono ancora lontane dalle 54 (con 15 reti) del collega, ma il suo futuro sembra tracciato. Proprio per questo, rinnovando il duello di Wembley, sarà spettacolo assicurato. Ciro & Piola Per il centravanti laziale, peraltro, non c’è solo la sfida a distanza con l’attaccante inglese. Ciro, al suo primo derby da capitano “ufficiale” (ha già indossato la fascia nella stracittadina, ma perché Lulic era assente) ha nel mirino un paio di record storici del club. Uno riguarda i gol nei derby, l’altro il numero di reti complessive in biancoceleste. Per entrambi ha la possibilità di spodestare una icona assoluta del calcio italiano come Silvio Piola.
Il campione del mondo 1938 è tutt’oggi il calciatore della Lazio che ha segnato più gol nei derby (7). Immobile ne ha realizzati 6, gliene manca uno dunque per eguagliare Re Silvio. Ne deve fare tre, invece, per raggiungere lo stesso Piola in vetta alla classifica dei marcatori all time della squadra biancoceleste. Immobile ha segnato 156 gol controi159del campione degli Anni 30. Il conto alla rovescia per il sorpasso è già iniziato. Difficile che possa consumarsi oggi, ma l’obiettivo è comunque vicino. Basta invece un solo gola Ciro per raggiungere Piola sul trono di super-bomber laziale nei derby. E sempre uno gliene manca per un altro traguardo speciale, quello delle 100 reti all’Olimpico.
Le 99 realizzate finora le ha siglate con Lazio (95),Torino(2) e Nazionale (2). In questo campionato è partito decisamente bene: ha fatto6gol nelle prime 5 giornate, cifra che gli consente di guidare la classifica cannonieri di Serie A, che punta a vincere per la quarta volta. Ma stasera vuole soprattutto aiutare la Lazio a superare il primo momento delicato della stagione. Fin qui il settembre dei biancocelesti è stato nero (2 sconfittee2 pareggi tra campionato e coppa). E, oltre che nei risultati, c’è stata una involuzione pure nel gioco. Che Immobile, da capitano con la testa sulle spalle, non ha esitato a sottolineare: «È come se avessimo perso l’entusiasmo. Nel derby possiamo riscattarci. Ma questa convinzione deve nascere dentro di noi». Lui cercherà di dare il buon esempio.
Tammy&Totti Sulla sponda giallorossa, la conquista dei cuori dei tifosi, da parte di Tammy, – pagato 40 milioni – sta avvenendo non solo a suon di reti, come quella decisiva di giovedì scorso contro l’Atalanta, ma anche di gesti. Come il tentativo di cantare l’inno prepartita, che ha sedotto la gente. «È un pezzo fantastico, lo canterò anche la prossima volta-ha detto il londinese -. Da quando sono arrivato, mi hanno tutti fatto sentire come in famiglia qui e sono felice di mostrare la mia passione, l’amore per il club, e voglio dare il meglio per dimostrare tutto questo. Spero di poter contribuire a fare qualcosa di speciale con i miei gole le mie prestazioni. Abbiamo bisogno di avere i tifosi dalla nostra parte, soprattutto nel derby. Non me ne hanno mai smesso di parlare, così sono pronto io e sono pronti i compagni. Non vedo l’ora, perché l’atmosfera sarà fantastica».Con queste premesse, non sorprende che persino Francesco Totti, il Capitano di sempre e per sempre, lo benedica: «Quando arrivano giocatori di questo livello–dice al sito della Lega di Serie A–,tutti pensano che possano essere loro gli uomini-derby. L’inglese è un calciatore formidabile. È stato un acquisto top, perché è un ragazzo molto predisposto a dare un contributo alla squadra. Nella piazza di Roma un giocatore come lui, che mostra già attaccamento, diventa fondamentale». Soprattutto per uno che affronta il primo derby col vento della giovinezza. Basterà per zavorrare i sogni di Ciro il Grande? Italia Inghilterra, in fondo, stasera sarà anche questo.
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