Francesca barra è incinta e Claudio Santamaria ha voluto approfittarne per parlare del rapporto che ha con sua moglie. E al settimo mese di gravidanza, così l’attore 47enne ha deciso di tornare a parlare di lei:
“Ho incontrato la mia persona, ora so cosa significa prendersi cura dell’altro, cos’è l’anima che incontra l’anima”. “La nostra bimba nasce a febbraio”. Questo è quanto ha dichiarato in un’intervista per il Corriere della Sera.
Dopo si è soffermato sul rapporto:
“La mia unione con Francesca, mettere su casa assieme a Milano per me che venivo da Roma, con lei che aveva già tre figli, mi ha dato forza anche nella professione”. Riconosce anche di essere cambiato molto: “Sono d’accordo. Ho incontrato la mia persona, Francesca, che è anche quella a cui ho confessato i miei drammi familiari. Con lei ho capito cosa significa prendersi cura dell’altro, cos’è l’anima che incontra l’anima e com’è condividere un’intimità vera. È cambiato il mio modo di stare al mondo e di lavorare”.
Parlando della bambina che nascerà , ha dichiarato:
“È stata voluta, cercata. E finalmente c’è”. Poi ha aggiunto: “Io, da piccolo, vivevo in cinque in una stanza. Poi, uscito di casa, volevo provare tutti i giorni la bellezza di quando tutti sono via e tu sei finalmente solo”. “Ora, sono passato dalla solitudine estrema a una casa in cui può transitare anche un treno, ma senti solo gioia, amore e felicità. Ero molto chiuso e ora sono molto aperto”.
Il primo ballo da ragazzini
“Non avere un amore felice ti porta a sbeffeggiare l’amore romantico. Ma quando ce l’hai, capisci che quel cinismo verso l’amore era solo paura”, ha dichiarato.
Santamaria ha poi parlato del loro primo ballo da ragazzini annunciando:
“È stato bello decidere di comprare le fedi e un attimo dopo dirsi sì. Quando lei aveva 12 anni e io 16, in Basilicata, ballò con me il suo primo lento. Ogni tanto, la rivedevo a Roma e le dicevo: vediamoci, ma non avevo il coraggio di chiederle il numero.
Io che non mi sono mai visto bello, la vedevo troppo bella per me. L’ho ritrovata poi dopo tanto tempo e ho aperto gli occhi su qualcosa di profondamente familiare, nonché di astonishingly beautiful“.
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