Non c’è soddisfazione maggiore per una donna che specchiarsi, guardarsi con piacere, ammirarsi, compiacersi di ciò che vede. E poi dire: «Ok, sto bene nella mia pelle. Amo i miei pregi e anche i difetti. Sono miei, me li tengo. Anzi, cerco di valorizzarli».
Un pensiero che sembra quasi rivoluzionario, ma è la nuova filosofia estetica e di vita di tante donne che hanno deciso di abbattere gli stereotipi e i canoni di femminilità dettati da società e social, di vincere sulle regole di fascino imposte, sulle curve perfette, sui ritocchi, sui filtri, sui photoshop, su tutto ciò che è innaturale.
La grande bellezza è quella che fa rima con consapevolezza. Di sé. Amandoci proprio per come ci vediamo riflesse, allo specchio o nell’acqua tersa del mare, come Caterina Balivo, musa della nuova linea di costumi e beachwear di Verdissima. Lei, conduttrice e donna di evidente fascino e sensualità, questo traguardo l’ha raggiunto.
A 41 anni, due figli, nati nove e quattro anni fa, un lavoro impegnativo, e una vita piena di tutte le emozioni e i cambiamenti che attraversano l’animo e il fisico di una donna, è l’inno vivente alla body positivity. Dice spesso che oggi si guarda con occhi diversi, meno critici rispetto a quando, giovanissima, cresceva e diventava sempre più bella, tanto da classificarsi al terzo posto al concorso di Miss Italia.
«Mi sarebbe piaciuto vivere con piena consapevolezza anche da ragazzina, quando volevo essere Branda di Beverly Hills poi Sophie Marceau, e quando magrezza e perfezione erano canoni insindacabili. Per fortuna ora non più.
E comunque a 18 anni ho deciso di essere Caterina from Aversa, di accettarmi come sono», ha raccontato a Gente in un servizio di copertina di metà maggio. «Oppure mi sarebbe piaciuto incontrare un’amica che mi dicesse: “Guarda che il tuo corpo dopo la gravidanza cambia e, forse, dopo due anni torna quasi come prima”».
Poi ha confidato: «Da tempo combatto la cellulite, ho le smagliature sulla pancia già dalla prima gravidanza e, credetemi, vederle all’inizio non è il massimo. In Tv ho fatto le mie battaglie a favore del mondo curvy, perché le donne in media vestono una 44 non certo la 38.
Volevo un mondo migliore per me e sarei felice di sapere che mia figlia Cora, di 4 anni, crescendo si accetterà senza ricorrere a chirurgie, che non avrà mai scompensi alimentari in nome di un concetto sbagliato di bellezza. Le ripeto come un mantra che non bisogna essere belle, ma intelligenti, gentili e generose».
E generosa lo è Caterina nel rivolgere questo messaggio alle donne. A mostrarsi nella sua autenticità: «Quando fai figli il fisico cambia per forza, la pancia non è quella di prima, i muscoli vanno aiutati con l’esercizio: quelli delle braccia, l’interno cosce.
Eppure io, che ho l’ascendente in Bilancia e sono un’esteta, non farei mai a cambio con i miei 25-30 anni, quando essere bella significava solo essere perfetta», ha spiegato durante una diretta sull’Instagram di Gente, chiacchierando con il nostro direttore Monica Mosca: «Non mi sono mai rifatta nulla, non mi sono mai nascosta e quando faccio uno shooting chiedo al fotografo di non ritoccarmi. “Io so’ così”, gli dico».
Ride spesso Caterina mentre parla, mentre posa per le cover, e questo accende la sua femminilità, la rende empatica, la avvicina a tutte noi. Sempre nella diretta social ha raccontato che anche lei, talvolta, si adombra. E successo quando durante un servizio Tv hanno detto che si era rifatta il seno. «Non è così, ma ammetto che è cresciuto.
Mi hanno spiegato che quando metti un po’ di ciccia va anche lì. Quindi sì, è più polposo, più bello ed è tutto naturale». Guardatela in queste foto: per noi è uno schianto e i costumi che indossa esaltano davvero la sua femminilità. Così schietta, così vera, esibita con stile e fierezza. In un suo recente post ha scritto: “Rotolini? Pancetta o panciona, smagliature bianche o rosse? Bacino più largo dopo i parti? E allora? W il bikini”.
E noi diciamo viva Caterina, che ama e rispetta il suo corpo. Un metro e 74 centimetri di armonia che fiorisce con le stagioni della vita. E parla di lei. Della ragazza che è cresciuta, della madre che è diventata.
Della donna speciale e affascinante che è perché, oggi più che mai, bellezza fa rima con consapevolezza. Quella felice accettazione di sé, indipendente da taglie, stereotipi, forme e curve. Nasce da un percorso, una marcia verso una nuova visione di se stesse, della propria immagine, che si inizia da piccole e ci accompagna passo passo. Il traguardo è lì per tutte: si chiama autostima.
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