Per molte star – da Jim Morrison a Amy Whinehouse – la fine arriva sospinta dagli eccessi. Eccessi di droga, alcol o farmaci, in un crescendo che non lascia scampo. Altri invece toccano il fondo e poi riescono miracolosamente a risalire. E il caso di Britney Spears, che pure alla vita spericolata ha ceduto a lungo, ma ora si batte perché arrivi la fine sì, ma quella dei suoi tormenti esistenziali, per proiettarsi verso una nuova vita, più serena e autonoma. Dal
2007, infatti, Britney è per così dire “prigioniera” di suo padre Jamie, l’unico a poter decidere quello che può o non può fare: accettare o meno una proposta di lavoro, andare a fare shopping o al ristorante, addirittura se provare ad avere un altro figlio oppure no.
Jamie gestisce anche il patrimonio della figlia, stimato in 60 milioni di dollari, concedendole per le spese personali una paghetta di circa 2 mila dollari al mese. Per liberarla dal giogo paterno è perfino nato il movimento #FreeBritney, che tra i sostenitori, dai semplici fan alle star internazionali, annovera pure l’influencer italiana Chiara Ferragni.
Adesso, però, per Britney è scoccata l’ora della riscossa, risuonata con alcune scioccanti rivelazioni. Il 23 giugno la Spears ha preso la parola – collegata via Internet – all’udienza virtuale con i giudici della Stanley Mosk Courthouse di Los Angeles. Britney per la prima volta si è scagliata contro suo padre spalancando il vaso di Pandora delle umiliazioni cui è costretta dal genitore, che la tiene lontana perfino dai suoi due figli, Sean Preston, 15 anni, e Jayden James, 14.
«Tutto ciò che mi succede deve essere approvato da papà e lui ama ferirmi al centomila per cento. Lavoro sette giorni su sette, niente giorni liberi, mi sono stati tolti la carta di credito, i contanti, il telefono e il passaporto. Mi ha costretto a vivere in una casa insieme con infermiere e guardie del corpo 24 ore su 24, che ogni giorno mi guardano anche quando, nuda, mi cambio e vesto», si è sfogata la Spears. E poi ha fatto rabbrividire tutti denunciando il suo desiderio frustrato di diventare di nuovo madre: «Mi è stata installata una spirale, così non resto incinta.
E mi impediscono di andare da un medico per toglierla. Merito di avere una vita. E sono stanca di sentirmi sola». Ora spetta ai giudici decidere se la cantante possa tornare ad augestirsi o debba sottostare ancora al padre.
Ma come si è giunti a questa situazione-limite? Bisogna tornare alle origini del successo di Britney. Un successo che arriva presto, forse troppo. A 11 anni è la stella dello show televisivo di Disney II Club di Topolino, a 17 sforna la sua prima hit da solista, Baby one more time.
Vende milioni di dischi e i concerti sono da tutto esaurito. Nel 2002 le cose cominciano a prendere una brutta piega: la sua relazione con Justin Timberlake finisce e Britney cade in depressione e inizia a drogarsi. Sembra raggiungere il fondo nel 2004, quando a Las Vegas si sposa con l’amico d’infanzia Jason Alien Alexander e divorzia da lui appena 55 ore dopo le nozze. Solo qualche mese dopo, torna all’altare con il rapper Kevin Federline, papà dei suoi figli Sean Preston e Jayden James.
I l matrimonio va a rotoli nel 2007, come l’equilibrio della cantante. La data di non ritorno, per Britney, è il 16 febbraio 2007: quel giorno entra da un parrucchiere e da sola si rasa i capelli a zero. Poi torna a casa e, in preda agli stupefacenti, si chiude in bagno con il figlio più piccolo: la farà uscire da lì la polizia, che le impone un ricovero coatto. La giustizia affida i suoi bambini a Federline. È a quel punto che il padre, intenzionato a salvarla da se stessa, chiede al tribunale per lei la stessa tutela che di solito si riserva agli anziani affetti da demenza o alle persone incapaci di intendere e di volere. La ottiene e va avanti fino a oggi.
Ma ormai da tempo la Spears si è rimessa in riga. Ha superato le dipendenze. Ha registrato quattro nuovi album, realizzato tre tour e centinaia di show come artista fissa a Las Vegas. E ha allargato i suoi interessi, lanciando una linea di intimo e una di profumi. Si è anche innamorata di Sam Asghari, un modello iraniano di 13 anni più giovane di lei. «Britney si appoggia a lui per qualsiasi cosa», hanno rivelato dei conoscenti della star.
Sam ci mette del suo dicendo: «Desidero soltanto il meglio per la mia metà migliore. Non smetterò mai di sostenerla e non vedo l’ora di vivere molti anni normali e straordinari assieme a lei». Britney all’indomani della testimonianza in tribunale ha scritto su Instagram un messaggio per i fan: “Finora ho detto al mondo che sto bene e sono felice. E una bugia. Pensavo che dicendolo forse lo sarei diventata, ma non volevo ammetterlo, ero sotto choc. Ora vi dico la verità: sono molto arrabbiata, mio padre e il mio management dovrebbero essere in galera”. Provaci ancora a essere felice Britney, Baby one more time.
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