Anna Ferzetti è nata a Roma nel 1982. Figlia del grande attore Gabriele Ferzetti, che le ha trasmesso la passione per la recitazione. Anna ha studiato per ben 15 anni in una scuola tedesca. Quando era ancora una ragazzina, a 11 anni, lei e sua madre si sono trasferite per un periodo a Londra. Dopo due anni entrambe hanno fatto ritorno a casa.
Pierfrancesco Favino e Anna Ferzetti, sua moglie, hanno due splendide figlie: Lea e Greta. Secondo le voci di gossip più accreditate, i due attori si sono conosciuti a casa di amici dove sarebbe emersa la loro passione comune per il ballo. Anna avrebbe invitato l’attuale marito a ballare e la performance non sarebbe stata delle migliori: Pierfrancesco Favino avrebbe infatti calpestato malamente i piedi di Anna. Ballerino di talento o meno, pare proprio che Pierfrancesco quella sera abbia fatto centro visto che i due, da oltre quindici anni, vivono una fantastica storia d’amore.
Carriere parallele
Sempre Anna: «Ci abbiamo messo un po’ ad allineare i percorsi». In quel 2003 in cui si conoscono, Pierfrancesco detto Picchio era un trentaquattrenne arrivato dalla Puglia per studiare all’Accademia di arte drammatica. Film ne aveva fatti tanti, mai come protagonista. Con quella faccia «non canonicamente bella», i registi lo consideravano, con suo rammarico, solo «un buon gregario», ma lui non aveva intenzione di rassegnarsi. Anna aveva invece 21 anni, era figlia dell’attore Gabriele Ferzetti ed era in cerca d’autore. Il papà non voleva che facesse l’attrice, lei era andata via di casa a 17 anni, prima Londra, poi era tornata a Roma. Aveva fatto di tutto, la guida turistica per tedeschi e l’aiuto edicolante. Poi, sarà «Picchio» a incoraggiarla a calcare le scene. Così, anche per lei arriveranno i primi ruoli, quello nella serie web del Corriere della Sera «Una mamma imperfetta», ne «Il colore nascosto delle cose» di Silvio Soldini, in «Terapia di coppia per amanti» di Diego De Silva o nella fiction «Rocco Schiavone». Crescono insieme e Pierfrancesco fa il grande salto da protagonista nella fiction «Bartali – L’intramontabile» di Alberto Negrin, nel 2006 e, da lì, decolla.
Un padre molto femminile
Li accomuna la riservatezza. Non si mettono in posa quando incrociano i paparazzi, non amano le interviste in coppia. Hanno due figlie, Greta, 13 anni e Lea, 7. E lui, così ha raccontato, è stato un papà che cambiava i pannolini. «Siamo una generazione di padri molto femminili, di madri molto forti», ha detto. A casa, cucina Picchio. L’ha spiegato Anna descrivendo la loro quarantena in un’intervista all’Ansa, spiegando che alla famiglia si è aggiunta sua madre Claudia («con la suocera qui, io me la sto prendendo comoda», ha riconosciuto lui alla radio). Giorni anche pesanti, ha ammesso: «Ho scoperto di essere una persona solitaria e ogni tanto dovevo isolarmi, prendere i miei tempi». E, appunto, cucina Picchio (a Pasqua, si è vantato di un «ottimo agnello a scottadito»), mentre lei è quella che pulisce tutto, fa lavatrici, stira, riordina secondo i principi del «Magico potere del riordino» di Marie Kondo, prepara dolci, «troppi». Si è tinta una ciocca di capelli di rosa, un po’ per errore, mentre tingeva una figlia, ha rivelato a Radiodue. E legge copioni. Però, se i set non riapriranno a breve, non esclude di darsi alla radio, o di insegnare pilates, essendo da sempre molto sportiva. Intanto, aspetta l’uscita della serie mistery «Curon »di Fabio Mollo e Lyda Patitucci, in onda su Netflix da giugno. Sempre sui giorni quarantena, Anna ha commentato: «Come molti dicono, questo stare tanto insieme in coppia in casa non si sa a cosa porterà davvero, forse a fare la fortuna degli avvocati divorzisti». Dopo il bacio travolgente di ieri, però, sembra che l’avvocato possa aspettare.
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