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Video Highlights Napoli – Milan 1-3: Sintesi e Gol



Soffrendo ma più spesso giocando bene; stringendo i denti, ma senza mai rinunciare. E’ il Milan a uscire vittorioso dalla sfida del San Paolo, mantenendo così il primato in classifica, ancora davanti al sorprendente Sassuolo, vincendo per la quarta volta consecutiva in trasferta e obbligando il Napoli alla terza sconfitta interna di seguito.



Una splendida dimostrazione di forza e di maturità, la certificazione, se mai ci fossero stati ancora dubbi, che stavolta non si scherza più. Ibrahimovic è stato ancora una volta il trascinatore, ma sarebbe riduttivo dare a lui tutti i meriti. E infatti il 3-1 finale, segnato con lo svedese fuori per infortunio (ecco l’unica nota negativa della serata) ne è la certificazione. .

Rebic e Ibrahimovic, nel 2020, hanno giocato 19 partite insieme, mettendo a segno 22 gol: e così all’8’ la fortunata coppia prova a sbloccare il risultato. Ma se l’assist dello svedese era perfetto, la conclusione del croato non è stata invece indimenticabile. Però, da lì in avanti, il Milan si fa sempre più pericoloso: nel minuto successivo è arrivato prima un gran tiro da fuori di Calhanoglu, deviato in angolo, e poi un’occasione abbastanza clamoroso non sfruttata da Kjaer.

Una supremazia evidente, a livello di gioco e di occasioni, che ha portato, al vantaggio rossonero grazie al solito, fantastico Ibrahimovic, servito da Theo Hernandez. Preciso e teso il cross del francese, ma il tempismo con il quale lo svedese ha rubato la scena a Koulibaly, andando a impattare con forza di testa, ben prima del dischetto del rigore, spiazzando la palla verso il paolo più lontano, là dove Meret non poteva arrivare, è stato fantastico. E stupefacente al tempo stesso, visto che il protagonista principale ha 39 anni.

Il Napoli ha reagito bene e subito. Andando davvero a un passo dal pareggio, di lì a poco, con una mischia pazzesca, propiziata da un calcio d’angolo che la squadra di Gattuso aveva conquistato andando a impegnare Donnarumma (davvero un grande intervento, il suo) su conclusione di Mertens. Oggettivamente incredibile l’errore di Di Lorenzo che da dentro l’area piccola è riuscito a tirare addosso alla traversa.

Anche questa occasione, comunque, è servita a testimoniare l’equilibrio in campo e la spettacolarità di un match che comunque il Milan è riuscito a tenere in mano, soffrendo ma senza cedendo. Chiuso il primo tempo in vantaggio, i rossoneri hanno un po’ sofferto l’avvio di ripresa, con il Napoli in forcing, ma in realtà mai particolarmente pericoloso.

Ma la tenuta atletica, impressionante, ha prodotto il raddoppio proprio nel momento in cui sembrava in sofferenza. Un recupero palla davanti all’area ha fatto scattare un contropiede da manuale, con Theo Hernandez che ha lanciato Rebic e con il croato che ha viaggiato rapido fin quasi sul fondo, per poi pescare con un assist perfetto, sul secondo palo, per Ibrahimovic. Straordinario lo svedese che nel primo gol aveva preso il tempo a Koulibaly e nel secondo si stacca alle sue spalle, beffandolo nuovamente.

Forse, per essere da scudetto, al Milan manca ancora un po’ di mestiere. Perché una volta sul 2-0, non può subire il gol dopo meno di 10’, con Mertens, senza che il Napoli avesse fatto nulla di particolare per riaprire il match. A proposito di cinismo, però, anche i ragazzi di Gattuso avrebbero qualcosa da imparare perché anche loro sono riusciti a fare harakiri quasi subito, con Bakayoko talmente ingenuo da beccarsi il secondo giallo, e la conseguente ammonizione, appena due minuti dopo la rete che ridava speranza.

La superiorità numerica non ha però garantito al Milan di esimersi da una discreta sofferenza finale, nel tentativo di mantenere il vantaggio. E anche su questo Pioli, ieri assente per Covid, dovrà lavorare. La tensione per non gettare alle ortiche una vittoria fondamentale si è fatta sentire fin troppo: ed è stato l’unico spezzone di match nel quale il Milan non è riuscito a fare il Milan, a giocare leggero, a imporre la propria velocità e il proprio ritmo. Per carità, ci può stare: non è un gruppo costruito per comandare il campionato e solo Ibrahimovic ha l’abitudine a giocare a certi livelli. Quando lo svedese è andato a sedersi in panchina per un problema muscolare, la squadra è ulteriormente arretrata, anche per motivi tattici e non solo psicologici. Ma alla fine un bravissimo Hauge, nel recupero, ha certificato con il terzo gol che sarà una stagione interessante per il Milan.

https://www.youtube.com/watch?v=6wpAUkXBVvo



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