Si conclude oggi, lunedì 13 luglio la 32esima giornata di serie A con Inter Torino, una partita che vede i nerazzurri di Antonio Conte alla ricerca dei tre punti per agganciare la Lazio al secondo posto in classifica. Il Toro dopo aver battuto il Brescia e quindi conquistato i punti che hanno fatto sì che una squadra finisse fuori dalla zona retrocessione, adesso si può permettere di affrontare l’Inter a San Siro con meno pressione, anche che comunque non è concessa alcuna pausa. Effettivamente servono ancora altri 6 punti per eliminare definitivamente il rischio di poter finire nella zona retrocessione.
Inter-Torino, le aspettative dei Mister
Anche l’Inter pare che abbia bisogno di una vera e propria reazione visto che nelle ultime due partite i nerazzurri hanno conquistato soltanto un punto. “Per me la strada giusta è quella del gioco a ritmi alti, del pressing e del portare tanti uomini in fase offensiva. Dobbiamo continuare a fare quello che stiamo facendo, cercando di limitare gli errori“, ha dichiarato il tecnico pugliese.
Ad ogni modo, anche il Mister del Toro Moreno Longo sembra avere delle aspettative alte. “La coesione è fondamentale. La forza dell’ambiente deve essere un valore aggiunto e può portarci a centrare ogni traguardo. Andiamo a San Siro ad affrontare una grandissima squadra, con grandissimi giocatori e con l’organizzazione data da un grande allenatore. Di conseguenza andreamo a confrontarci con una big e vogliamo cercare di fare una grande prestazione per uscire con dei punti da San Siro”, ha dichiarato il Mister del Toro.
Come e dove vedere la partita
Il match tra Inter e Torino si giocherà proprio questa sera alle ore 21:45 allo stadio Meazza di San Siro chiudendo in questo modo la 32esima giornata di Serie A. La partita sarà visibile in esclusiva a tutti gli abbonati Sky sul canale Sky sport Serie A nel canale 202 e Sport calcio 1 al canale 251. La diretta streaming sarà invece disponibile a tutti gli abbonati Sky che avranno scaricato l’applicazione Sky Go, reperibile presso tutti i dispositivi mobili ovvero pc, tablet e smartphone.
Le probabili formazioni
INTER (3-4-1-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Candreva, Gagliardini, Brozovic, Young; Eriksen; Sanchez, L. Martinez. ALL.: Conte.
A DISP.: Padelli, Ranocchia, Godin, Pirola, D’Ambrosio, Biraghi, Moses, Asamoah, Lukaku, Borja Valero, Agoumè, Esposito.
TORINO (3-5-2): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Lyanco; De Silvestri, Meité, Lukic, Ansaldi, Berenguer; Verdi, Belotti. ALL.: Longo.
A DISP.: Ujkani, Rosati, Bremer, Singo, Djidji, Ghazoini, Ola Aina, Rincon, Greco, Edera, Adopo, Millico.
Non è tanto che in questo momento l’io non conti, visto die Moreno Longo è un uomo che di mestiere fa l’allenatore e che per restare al Toro firmerebbe in bianco, ma è che il destino dei singoli è totalmente figlio dei risultati della squadra. Centrando una serena salvezza con qua e là una spruzzata di bel gioco l’ex tecnico del Prosinone vedrebbe aumentare le chance di restare, e pure per quanto riguarda i calciatori il discorso è abbastanza semplice: dii ha sposato la causa granata lo ha fatto in Serie A e nel massimo campionato vuole rimanere, mentre se l’ambizione personale è cambiare aria, il miglior biglietto da visita per attrarre potenziali compratori sono le prestazioni di buon livello.
Il discorso investe anche la sodetà: Vagnati per metterla amo’ di battuta “vorrebbe” evitare di essere il primo ds della storia in B con due società nella stessa annata (Spai e Torino), e Cairo di dover affrontare la quarta stagione in B da quando è presidente del Torino. Insommal’io trai granata conta eccome, ma ora come dipende totalmente dal noi. Un noi che Longo sta cercando di cementare minuto dopo minuto, nella sua particolare esperienza in granata.
Dovrebbe lavorare soprattutto sul campo, ma la stretta consequenzialità delle gare figlia di un calendario strizzato causa Covid, lo obbliga a saltare da uno stadio a un altro con differenti priorità La prima e più importante, appunto, è creare un gruppo che condivida il solo obiettivo che conta: raggiungere la salvezza «La coesione è fonda-mentale – va dritto al punto Longo presentando la gara di questa sera contro l’Inter -. La forza dell’ambiente deve essere un valore aggiunto e può portarci a centrare ogni traguardo». E da questo punto di vista il tecnico granata sta seminando molto bene, visto quanto gli è stato comunicato, come si è dato conto su Tuttosport di ieri, da una rappresentanza di giocatori capitanati da Andrea Belotti: «Abbiamo toccato con mano quanto tenga al Torà II nostro impegno sarà massimo perché giocheremo anche per lei: se lo merita». Un attestato di stima non da poco, per un allenatore che continua a battere il tasto della centralità del collettivo. Al punto da sorvolare sul suo frituro in granata.
«Oranon d penso, l’unica cosa che conta è il Toro: gli interessi personali non trovano spazio. Le sette partite che mancano alla fine andranno affrontatemettendo-li da parte e concentrandosi soltanto sul noi». Da qui la fatica a discorrere dei singoli, anche di dii ultimamente sta aumentando il tasso di utilità al servizio del gruppo: Verdi e Meité. «Sì, non mi piace parlare dei singoli, però posso in effetti riconoscere che Meité sta disputando ottime gare – ammette Longo -. Con lui ho però un rapporto schietto, e sabene die mi aspetto di più. Stiamo procedendo per gradi, consapevoli che possa ancora crescere, da qui alla fine. Verdi invece dopo il lockdown si è presentato bene, anche se ha dovuto affrontare qual-die piccolo infortunio: nella posizione giusta, che penneè un po’ più vicina alla porta, può dare il meglio di sé».
Tosto l’avversario odierno, sia tatticamente che emotivamente vista la sfida in panchina contro Conte, sia perché il Toro se la vede con una tre le rivali fisicamente più toste del lotto (l’ex et azzurro dovrebbe tuttavia rinunciare a Lukaku rilanciando dall’inizio il cileno Sanchez). «L’Inter è grande in tutto: deli giocatori a un tecnico che lavora molto sui calci da fenno e sui cross, e che studia situazioni in modo tale da mandare in gol diversi nerazzurri. E a una grande avversaria si può rispondere in un
solo modo: con una grande prova». Magari impreziosita da un altro gol del Gallo, in rete da cinque giornate consecutive e all’inseguimento di Cristiano Ronaldo che, dopo la doppietta su rigore all’Atalanta, ha allungato a sei le partite di fila con almeno un gol segnato. «Belotti è un attaccante fortissimo – aggiunge Longo -: la mia responsabilità è di metterlo nelle condizioni di rendere al meglio. Con Andrea c’è un dialogo costante, lui sa che la sua utilità è in fruizione delle sue caratteristiche».
C’è un altro concetto portante, oltre al noi, nella conferenza del tecnico granata: «Adattarsi è la soluzione migliore. Non ci si può allenare, ma lavorare soltanto sulla fase di recupero post partita, quindi segreti ce ne sono pochi. E’ stato intelligente decidere per i cinque cambi, penso debba essere una regola da mantenere anche dalla prossima stagione». Che il Toro spera, adattandosi alla situazione imprevista e pimtando tutto sul noi, di disputare in Serie A.
Si parte da una tentazione che anima Longo, in vista delle scelte di formazione per la sfida di questa sera contro l’Inter di Antonio Conte. Non è detto che in definitiva scenda in campo da titolare, potrebbe infatti restare la carta da spendere a gara in corso, però sicuramente il tecnico granata tiene sulla corda Vincenzo Millico. Il quale sarebbe impiegato dall’inizio se l’allenatore del Torino, il quale ancora non ha sciolto tutti i dubbi (è suo costume, appunto per tenere desta l’attenzione dei giocatori, comunicare la formazione all’ultimo), dovesse optare per una squadra iper offensiva. Nella quale cioè l’azione offensiva di Belotti, alle spalle appoggiato da Verdi, fosse accompagnata anche da Millico. In tal modo si avrebbe un 3-4-1 -2 non molto dissimile da quello visto all’opera contro il Brescia. Per quanto, questo è palese, le peculiarità fisiche, tecniche e tattiche tra il prodotto del settore giovanile granata e Zaza (squalificato, rientrerà giovedì contro il Genoa) siano molto diverse.
Longo sa che può contare sulla smania di un calciatore che compirà 20 anni il 12 agosto, e sta vagliando minuziosamente i prò e i contro del lancio di Millico a partire dal fischio d’inizio. La possibilità resta, per quanto l’idea principale rimanga quella di contrapporre una mediana tosta e fitta a un reparto centrale, quello nerazzurro, molto muscolare. In questo secondo caso il Toro andrebbe verso un malleabile 3-5-2. Malleabile in base alla posizione, variabile, tenuta da alcuni elementi nel corso della partita nonché in base a quale squadra sarà in possesso palla
In difesa c’è da attendersi la conferma di Lyanco, con Bremer probabilmente preservato per il delicatissimo incrocio di giovedì (ieri il Genoa ha battuto la Spai, mentre il Lecce, ora terzultimo, ha pareggiato a Cagliari salendo a 29 punti contro i 34 del Toro; i rossoblù liguri sono a quota 30). A completare la linea Nkoulou al centro e Izzo a destra. Possibili differenze a centrocampo: sempre in ottica Genoa, come già nel derby (in attesa del Brescia) Rincon potrebbe riposare. Con Ansaidi che, appunto per schennare la forza atletica dei nerazzurri, andrebbe nella posizione di mezzala Lukic sarebbe il regista difensivo, Meité coprirebbe il molo del secondo interno. Sorpresa al vaglio sulle corsie, dove a sinistra potrebbe spuntarla Be-renguer, con De Silvestri a destra La buona prestazione di Brescia valela confenna di Verdi, libero di svariare alle spalle di Belotti che, contro l’Inter, va a caccia della sesta rete consecutiva (contro l’A-talanta, attraverso una doppietta su rigore, il filotto è già riuscito a Cristiano Ronaldo).
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