Da quest’anno DAZN è disponibile anche sul satellite (canale numero 209) per i clienti Sky che hanno sottoscritto l’abbonamento Sky-DAZN con Sky Q, My Sky HD e Sky HD al prezzo di 9,99 euro al mese. Attiva l’abbonamento Sky ora.
Importante: gli abbonati Sky che hanno all’attivo tre anni di abbonamento con Sky Calcio e Sky Sport potranno usufruire dell’offerta Sky-DAZN gratis.
Al termine della partita potrete rivedere gli highlights di Milan Juventus gratuitamente, con i gol e le azioni più importanti, collegandovi alla sezione video di Sky cliccando qui. In alternativa avete a disposizione il canale della Lega Calcio Serie A di YouTube a questo link. A differenza però del portale Sky, su YouTube gli highlights saranno caricati più tardi.
Dove vedere Milan Juventus in streaming
La diretta streaming di Milan Juventus sarà trasmessa su DAZN alle ore 21:45. I contenuti di DAZN sono visibili sul sito ufficiale dazn.com da PC o su app Android e iOS da smartphone e tablet. L’applicazione DAZN è disponibile anche su Smart TV, TV Box Android e Now TV Smart Stick e Fire TV Stick Amazon.
Il Milan sfiderà la Juventus nel big match che si giocherà martedì 7 luglio 2020, valevole per la 31° giornata di Serie A. Sembra essere arrivata l’ora X per Maurizio Sarri e di conseguenza per la Juventus dopo il vantaggio sulla Lazio di Simone Inzaghi, essendo a 7 punti avanti rispetto alla seconda. I bianconeri quindi affronteranno il Milan in trasferta, che ad oggi rappresenta una delle squadre più in forma del campionato.
C’è grande attesa per questa partita che sembra aperta davvero a ogni risultato. La Juventus arriva nel migliore dei modi con un fuoriclasse, quale Cristiano Ronaldo per il cannoniere avendo ha fatto ben 25 gol nel torneo. Fra i rossoneri, invece, emerge Ante Rebic, il bomber della squadra con 9 goal all’attivo. Il Milan infatti arriva bene alla partita, con ben 10 punti conquistati nelle ultime 4 gare. Pioli sembra avere soltanto un dubbio di formazione e questo riguarda Calhanoglu che è dovuto uscire per una botta rimediata contro i biancocelesti.
Anche per Sarri sembrano esserci dubbi di formazione che sono legati alle squalifiche di Paulo Dybala e Matthijs de Ligt. I due calciatori pare siano stati ammoniti nel corso di una partita con il Torino e non saranno a disposizione per la sfida di San Siro. La partita di disputerà martedì 7 luglio alle ore 21.45 a porte chiuse come sempre, allo Stadio Giuseppe Meazza in San Siro. Sarà il confronto numero 170 in Serie A tra le due squadre.
Milan-Juventus, dove e come vedere la partita
Sarà Dazn a trasmettere in diretta streaming la sfida tra Milan e Juventus. La partita sarà visibile sulle smart tv di ultima generazione compatibile con la app e su tutti i televisori collegati ad una console Xbox o PlayStation 4, oppure ad un dispositivo Amazon Fire tv o Google Chromecast. I clienti che hanno invece sottoscritto l’offerta Sky-Dazn, il match saà disponibile anche sul canale satellitare DAZN 1. Gli utenti DAZN che hanno sottoscritto un abbonamento con Sky, avranno modo di poter seguire la partita in tv attraverso la app che si trova direttamente sul decoder Sky Q. A curare la telecronaca sarà Pierluigi Pardo, con il supporto di Francesco Guidolin a cui è affidato il commmento tecnico.
Milan Juventus Sky o Dazn – Le probabili formazioni
Milan (4-2-3-1): G. Donnarumma; Conti, Kjaer, Romagnoli, Theo Hernández; Kessié, Bennacer; Saelemaekers, Bonaventura, Calhanoglu; Ibrahimovic. All.: Pioli.
Juventus (4-3-3): Szczesny; Cuadrado, Rugani, Bonucci, Danilo; Bentancur, Pjanic, Matuidi; Bernardeschi, Higuain, Cristiano Ronaldo. All.: Sarri.
Dategli un rivale e lui tirerà fuori il meglio di sé: Cristiano Ronaldo si nutre di competizione e confronto, sono il propellente più efficace per spingere la sua macchina più veloce, per schiacciare fino in fondo sul pedale dell’agonismo.
Ormai leggendaria è la sua sfida a distanza con Lionel Messi, antagonista da una vita e per la vita, quella calcistica, di CR7, stimolato dalla sfida personale con l’argentino per diventare il più forte di sempre. Ma anche il duello con Zlatan Ibrahimovic non scherzare numeri e parole. I primi sono quasi mostruosi come quelli del confronto con Messi, visto che Ronaldo-Ibra è una sfida da 1272 (milleduecentosettantadue!) gol, ma anche considerate le tante e pungenti provocazioni di Zlatan nei confronti di Cristiano, che sente la rivalità con lo svedese, spesso battuto in modo bruciante (come quando lo ha cancellato dai Mondiali con una tripletta), tuttavia mai domato sotto il profilo della personalità.
Ego e gol, d’altra parte, sono la loro specialità. Ronaldo ne ha segnati 731 (conteggio che considera anche i due con la Nazionale olimpica), Ibrahimovic 541: sono al primo e al terzo posto del podio dei marcatori più prolifici attualmente in attività, in mezzo c’è Messi che ha appena toccato quota 700.
Quanto all’ego, la partita fra CR7 e Ibra è roba da numeri uno in assoluto: difficile stabilire chi sia più narcisista fra i due, anche se Ronaldo ha una via più garbata e glamour per proporre se stesso al mondo, mentre Zlatan ha scelto, anche sui social, la strada di un’aggressività sempre in bilico fra ironia e arroganza. Tutti e due non sono tipi da sfumature di grigio, tuttavia, e i numeri anche sui social. Ronaldo è la persona più seguita al mondo su Instagram con 228 milioni di follower, Ibrahimovic è a quota 44 milioni: a vederla così sembra di vederli generali a capo di enormi eserciti.
Stasera ci sarà il dodicesimo incontro fra i due, una lunga storia iniziata sedici anni fa, il 28 aprile 2004 a Coimbra, quando Portogallo e Svezia pareggiarono 2-2, CR7 era la stella nascente dello United di Sir Alex ferguson, Zlatan era il centravanti dell’Ajax, sotto stretta osservazione della Juventus. Da quel giorno si sono incrociati tante volte e con tante maglie, il conto delle partite è a favore di Ronaldo che ha vinto cinque volte, contro un unico successo di Ibra, con la maglia del Barcellona il 29 novembre 2009, quando segnò il gol vittoria nel “Clasico” spagnolo. Poi cinque pareggi, compresa l’ultima partita in cui si sono trovati faccia a faccia, il 13 febbraio, a San Siro, in Coppa Italia e Ronaldo ha trasformato il rigore dell’1-1 al 91’, realizzando il settimo gol nelle gare contro i tre di Ibra.
Ronaldo arriva in grande forma alla sfida con l’antagonista svedese. E’ quasi al top, dopo aver faticato tantissimo nelle prime due uscite post-Covid, quelle due gare di Coppa Italia nelle quali la Juventus aveva faticato e sfigurato. Maurizio Sarri aveva mantenuto la calma: «Ronaldo ha ottimi dati sulla resistenza, ma gli manca lo spunto e questo lo penalizza. Lo troverà nel giro di qualche settimana». Aveva ragione il tecnico: in ripresa contro il Bologna, frizzantino contro il Lecce, esplosivo con il Genoa e il Torino, partita nella quale ha anche ritrovato il gol su punizione. E chi conosce a fondo Ronaldo e la sua psicologia sa benissimo quanto quel gol abbia galvanizzato CR7, che soffriva in un angolo della sua coscienza calcistica per non riuscire più in uno degli esercizi in cui eccelleva.
Quel «finalmente», sospirato a Sarri negli spogliatoio ha illuminato anche il tecnico che ha spiegato: «Non credevo fosse un problema per lui, ma da come l’ho visto sollevato significa che ne soffriva». Un peso in meno, qualche chilometro all’ora in più negli scatti che possono tagliare in due la difesa del Milan. Così spera Sarri che si trova senza Dybala, l’uomo che nell’ultimo periodo è stato ancora più determinante di Ronaldo nello spaccare le partite con il primo gol, quello più difficile da trovare. Certo Sarri non può lamentarsi, visto che tra le riserve può pescare comunque un Higuain (e immaginiamo la faccia di Simone Inzaghi) e che può contare su un Ronaldo sempre più in forma, sempre più di buon umore («Sono felice, stiamo giocando bene, da grande squadra e cresciamo sempre di più», ha detto dopo il derby) e, se non bastasse, sarà anche agonisticamente innescato dall’idea di trovarsi di fronte uno dei suoi rivali preferiti: Zlatan Ibrahimovic.
Non ha un grandissimo curriculum, Zlatan Ibrahimovic, per quanto riguarda la sua storia calcistica contro la Juventus. Dieci partite, tra Coppa Italia e campionato, con appena due vittorie (l’ultima quasi nove anni, anche allora giocava nel Milan), quattro pareggi e quattro sconfitte. Citiamo lo score con la Juventus, e non con Ronaldo, perché lo svedese è fatto così: non ha mai ritenuto che il suo vero avversario fosse CR7.
Una sostanziale e mai nascosta antipatia che nasce da una considerazione banale, ma in realtà esposta anche in maniera ufficiale: Per Ibra, infatti, l’unico vero Ronaldo è stato, è e sarà sempre il Fenomeno brasiliano. Da lì in avanti, è stato tutto un susseguirsi di battutine, di frasi più o meno provocatorie, di distinguo che hanno certificato negli anni la loro distanza. Persino quando Ronaldo scelse la Juventus, due stagioni fa, ovvero la squadra nella quale lo stesso Ibrahimovic aveva giocato e che aveva poi abbandonato per non seguirla in B, dopo i noti fatti di Calciopoli, riuscì a rinfacciargli il fatto che il portoghese l’avesse definita una sfida la sua scelta bianconera. “Per lui è una sfida andare alla Juventus? Una squadra che ha vinto la serie A sette volte di seguito? Cazzate. Andare in un club del genere non è una sfida. Se ne cercava una nuova, sarebbe dovuto andare alla Juve quando era in B, per riportarla in serie A e farla tornare ai vertici”. Manco l’avesse fatto Ibra, ci sarebbe da aggiungere…
Il pallone d’oro
Con due caratteri così opposti, chiaro che anche il Pallone d’oro non potesse non essere terra di contrasto, Anche in questo caso, basta una frase di Ibrahimovic (che peraltro non lo ha mai vinto, a fronte dei 4 conquistati da Cristiano), per capire come la distanza sia davvero siderale: “Non mi interessa vincere il Pallone d’oro, non ne ho bisogno per essere il migliore. Lo sono già”. Ecco, adesso paragonate questa frase, che Ibra davvero pensa e che è diventato il suo mantra, ai mal di pancia, alle incazzature, alla rabbia che invece hanno contraddistinto CR7 ogni volta che si è visto superare, a suo avviso ingiustamente, da altri vincitori del premio creato da France Football. Una vera e propria malattia che si ripete ormai ogni volta che ciò accade.
L’ultima volta
Detto ciò, Ibra sa bene che Milan-Juventus di questa sera potrebbe essere l’ultima della sua carriera. E anche la sfida con Cristiano Ronaldo potrebbe non ripetersi più, se davvero, come pare, andrà a chiudere la carriera nell’Hammarby, il club di cui detiene una quota. Ecco perché, quando a giugno si infortunò, mise proprio questa partita nel mirino, per ipotizzare il suo ritorno in campo. In linea con le sue aspettative, Ibrahinovic è esattamente arrivata là dove voleva: sabato all’Olimpico contro la Lazio ha scaldato i motori, disputando i primi 45 minuti, e adesso è pronto per essere schierato da Pioli titolare. Per aggiustare un po’ quello score che con la Juventus non gli piace per nulla, e magari per dire ancora una volta, sul campo, cosa pensa della sua presunta rivalità con CR7.Non ha un grandissimo curriculum, Zlatan Ibrahimovic, per quanto riguarda la sua storia calcistica contro la Juventus. Dieci partite, tra Coppa Italia e campionato, con appena due vittorie (l’ultima quasi nove anni, anche allora giocava nel Milan), quattro pareggi e quattro sconfitte. Citiamo lo score con la Juventus, e non con Ronaldo, perché lo svedese è fatto così: non ha mai ritenuto che il suo vero avversario fosse CR7.
Detto ciò, Ibra sa bene che Milan-Juventus di questa sera potrebbe essere l’ultima della sua carriera. E anche la sfida con Cristiano Ronaldo potrebbe non ripetersi più, se davvero, come pare, andrà a chiudere la carriera nell’Hammarby, il club di cui detiene una quota. Ecco perché, quando a giugno si infortunò, mise proprio questa partita nel mirino, per ipotizzare il suo ritorno in campo. In linea con le sue aspettative, Ibrahinovic è esattamente arrivata là dove voleva: sabato all’Olimpico contro la Lazio ha scaldato i motori, disputando i primi 45 minuti, e adesso è pronto per essere schierato da Pioli titolare. Per aggiustare un po’ quello score che con la Juventus non gli piace per nulla, e magari per dire ancora una volta, sul campo, cosa pensa della sua presunta rivalità con CR7.
In assenza di Paulo Dybala (squalificato come Matthijs De Ligt), il ruolo di prima punta – vera a tutti gli effetti – almeno per una sera dovrebbe tornare di proprietà di Gonzalo Higuain. Del quale Sarri parla in termini al solito incisivi nonché giornalisticamente assai utili. Il tecnico dà più di un titolo e lo fa rispondendo alla sua maniera a chi dall’esterno allude a bisticci, alterchi o baruffe con alcuni giocatori della rosa: «L’unico con cui litigo sempre è Higuain. Non so perché, ma è così. Forse lui ha necessità di avere un contraltare aggressivo per tirare fuori il meglio di sé. Mentalmente sta meglio, fisicamente non so quale tipo di tenuta possa avere. Sembra che stia bene, ma anche lui ha avuto pochissima continuità negli allenamenti. Qualcosa a livello fisico ci lascerà, sotto il profilo mentale è diverso». Ma soprattutto: «Gonzalo va coccolato un giorno e sbattuto al muro il giorno successivo. Quando va in depressione ha bisogno di grande aiuto a livello affettivo, moralmente è un ragazzo sensibile che si può abbattere. Ma se di esalta va battuto sul muro perché rischia di accontentarsi». Sarebbe un momento impagabile assistere alla scena…
Aaron Ramsey si candida come arma a gara in corso. Esattamente come Douglas Costa, calatosi alla perfezione nel ruolo di “spaccapartita” della ripresa. Anche a San Siro sarà staffetta tra l’ala brasiliana e Federico Bernardeschi, destinato a partire dal primo minuto con Higuain e Cristiano Ronaldo.
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