L ennesimo colpo di scena, l’ennesimo risvolto assurdo e inspiegabile accompagna il ritorno in aula di una discussione sulla strage di Erba, quadruplice omicidio del dicembre 2006. Questa volta le parti offese sono Rosa e Olindo, mentre a finire alla sbarra al processo in rito immediato – rinviato al 17 giugno per la decisione sull’ammissione delle prove – è stato Azouz Marzouk, marito di Raffaella Castagna e padre del piccolo Youssef, due delle quattro vittime.
L’uomo, non presente in aula, secondo la Procura ha “incolpato ingiustamente” i coniugi poi condannati definitivamente all’ergastolo di aver mentito autoaccusandosi del delitto, come ha spiegato in udienza il pm Giancarla Serafini. Secondo il magistrato, Azouz ha sostenuto che “all’epoca delle loro confessioni i due avessero in sostanza detto il falso”. Incolpandosi, quindi, di un delitto che, a suo dire, non avrebbero commesso.
Il reato – assurdo perfino da comprendere considerando la storia processuale di Olindo Romano e Rosa Bazzi – è stato contestato a Marzouk in seguito alla richiesta depositata alla Procura Generale di Milano con cui egli, rappresentato dagli avvocati Luca D’Auria e Solange Marchignoli, aveva chiesto l’acquisizione di vari elementi probatori, in vista della revisione del processo. “Dopo la sentenza in Cassazione, Azouz ha abbandonato il suo ruolo di parte offesa” anche se, ha sottolineato in aula l’avvocato D’Auria, “è da 12 anni che sostiene l’innocenza dei due condannati”. I quali, comunque, nell’occasione, non si sono costituiti parte civile.
I legali di Marzouk, oltre a dei documenti, hanno chiesto la convocazione, tra gli altri, del prof. Giuseppe Sartori, ordinario di Neuropsicologia Forense all’Università di Padova, per “riferire sulle capacità cognitive di Rosa”, di Andrea Frigerio “per riferire sulle dichiarazioni rese dal padre” – che secondo gli inquirenti era il “superteste”, morto nel 2014 – e sulla sua impossibilità “di riconoscere qualche soggetto da lui conosciuto come suo aggressore”. E poi Pietro e Giuseppe Castagna, il criminologo Massimo Picozzi e-il genetista forense Marzio C?apra.
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