Sinisa Mihajlovic in questi giorni sta combattendo la sua guerra in vista della quale potrebbe esser arrivata la battaglia finale. L’allenatore del Bologna è stato ricoverato in ospedale per un trattamento davvero molto importante. Il trapianto di midollo potrebbe essere compromesso a un passo dalla fine?
“Sto vincendo”
Sinisa Mihajlovic in questi mesi sta tenendo tutti con il fiato sospeso per via della sua lotta contro il cancro. L’allenatore del Bologna non ha mai nascosto i segni della sua malattia scendendo sul campo da calcio per stare vicini ai suoi giocatori, proprio come fa un vero capitano-
L’allenatore, inoltre, ha sempre parlato della sua malattia tanto che a Silvia Toffanin ha dichiarato: “Per ora sto vincendo la battaglia, anche se devo fare attenzione. Sta andando tutto bene, non sto più prendendo il cortisone e questo è importante. Sono passati 78 giorni dal trapianto di midollo osseo e i primi 100 giorni sono i più critici. Poi dopo è tutto in discesa, bisogna avere pazienza ancora per una ventina di giorni ma superarli sarebbe già un bel traguardo. Sono molto contento, non ci sono state complicazioni gravi e va benissimo così”.
Sinisa Mihajlovic ricoverato in ospedale
Come abbiamo avuto modo di spiegare in queste ore, Sinisa Mihajlovic in questi giorni sta combattendo la battaglia finale della sua battaglia. L’allenatore è stato ricoverato al Policlinico Sant’Orsola di Bologna dove è stato sottoposto alla terapia anti-virale che viene fatta prima del trapianto di midollo osseo.
Possiamo, dunque, affermare, che Sinisa Mihajlovic si trova davvero alle prese con l’ultimo atto di un percorso travagliato e, come un buon guerriero, ha deciso di circondarsi delle persone a lui più care, ovvero la famiglia.
Mihajlovic racconta la mattia
Sinisa Mihajlovic non ha mani nascosto nulla circa il suo percorso fatto durante la mattia, parlandone sempre apertamente e pienamente cosciente del fatto che sta lottando per la sua vita.
Non a caso, l’intervista rilascia a Verissimo si conclude con la seguente dichiarazione: “Quando la vivi, all’inizio, è bruttissima ma dopo se hai la forza di reagire e riesci ad andare avanti nella vita è tutto di guadagnato perché capisci quali sono le cose importanti e sai che quello che può succedere è sicuramente meno peggio della guerra. Se la superi puoi battere qualsiasi ostacolo ma non la auguro a nessuno. Nel mio Paese dovevi essere forte non per scelta ma per obbligo: sono cresciuto così”.
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