Controcopertina

Sabrina Salerno prova costume mozzafiato



Guardate questa Venere tutta curve. Da bambina era talmente sottile che la chiamavano sardina. «Ero molto timida, quell’appellativo mi imbarazzava e mi innervosiva. Per rimediare indossavo pantaloni così larghi da ballarci dentro». La svolta per Sabrina Salerno è arrivata una mattina d estate, complice una minigonna di jeans bianca. Aveva compiuto da poco 13 anni «e», racconta, «quel capo di Fiorucci mi faceva sentire avanti.



Grande. Camminando per le strade di Sanremo avvertivo che qualcosa era cambiato. I ragazzi mi guardavano, le loro reazioni erano evidenti: non deridevano, ammiravano. Per la prima volta mi accorsi che anch’io potevo piacere. Seppur ancora molto inibita, quel capo per me rappresentava la libertà». Ma la primavera sul corpo di Sabrina è sbocciata di colpo e in tutto il suo splendore verso i 16 anni. «Quando ho preso coscienza di avere un seno importante adottavo ogni sistema per nasconderlo. Maxi pulì, braccia incrociate per coprirmi e in spiaggia restavo in t-shirt, per non mostrare, perché mi vergognavo ed ero piena di paranoie. Vedevo tutte più affascinanti, più disinvolte di me»

Ride Sabrina nel ricordare. E non le è bastato entrare a lavorare in Tv, diventare il sex symbol degli Anni 80, incendiare col suo erotismo i sogni degli italiani per infonderle sicurezza. «La mia immagine funzionava, capivo di avere un certo appeal e cavalcavo Fonda, ma se mi chiedi se in quei momenti mi sentivo bellissima ti dico: no. Ho usato la sensualità tanto quanto ho usato il cervello, per scegliere cosa fare e per restare con i piedi per terra, perché ho sempre sostenuto che con la sola avvenenza non si va da nessuna parte.

E comunque, anche in quei momenti, pensavo fossero tutte più belle di me. Ti dico solo che a 25 anni mi sentivo vecchia e al compleanno ho pianto come una fontana. Per fortuna si cresce, ci si guarda con occhi più indulgenti, si fa pace con se stessi, si trova la serenità», confida mentre sfila a bordo piscina con un bikini che ne svela il corpo tonico e la linea perfetta. Sembra una trentenne, invece di primavere ne ha festeggiate 52. «Oggi mi vedo bene, mi piaccio di più di un tempo.

Sono più tranquilla, più forte e con meno insicurezze», racconta mentre inaugura per noi la Fase 3, quella della ritrovata libertà, e presenta i costumi più cool dell’estate, regalandoci una ventata di benessere e luce. «Lo faccio con il sorriso e con la consapevolezza di chi ha imparato che la bellezza è qualcosa che va oltre l’aspetto fisico: traspare, arriva da dentro. Sono stata fortunata, Madre Natura è stata generosa con me, ma faccio molto per mantenermi in forma: sacrifici, impegno, disciplina, costanza.

Mi alleno quasi ogni giorno, mangio sano e, per fortuna, non amo i dolci, altrimenti…. Negli ultimi anni Sabrina ha dato prova di resistenza fisica e avvenenza sui palchi di tutta Europa durante concerti nei quali balla e canta live per oltre un’ora. Ha la grinta e la sensualità di una pantera, tanto che i suoi fan le scrivono spesso: “Sei la Jennifer Lopez italiana”. «Per me è un immenso complimento. La trovo forte, di grande talento, capace di sprigionare una carica erotica pazzesca».

La stessa che emana Sabrina mentre cammina con bikini colorati che fanno esplodere un fisico tutto naturale, garantito, da pin-up senza tramonto, capace di catalizzare tutti gli sguardi dei presenti. Viene spontaneo pensare ai suoi due uomini: il marito imprenditore Enrico Monti, al quale è legata da 28 anni, e il figlio Luca Maria, di 16 anni. Gelosi? «Enrico non lo è
mai stato: è molto sicuro di sé ed equilibrato. Forse ultimamente, se incrocia sguardi che mi stanno incollati addosso, la gelosia un pochino gli sale.

Ma io so essere molto più gelosa di lui», confida. «Mio figlio, geloso, lo era da bambino. Un giorno lo portai in camerino primo di uno show e mi disse: “Mamma, sei troppo magra, copriti”, e mi alzò di scatto la zip del giubbino. Non voleva che mi mostrassi troppo. E se i suoi amici mi rivolgevano apprezzamenti, si stizziva. Ora, invece, è felice: quando sono stata al Festival di Sanremo 2020 i suoi compagni mi hanno rivolto mille complimenti e lui era orgoglioso di me.

Luca è un tipo che mi osserva, approva con lo sguardo, ma non si esprime». Invece il marito… «Enrico è l’unico al mondo in grado di farmi sentire irresistibile. Dopo 28 anni insieme, quando mi vede pronta per uscire la sera, truccata, con l’abito giusto e i tacchi, resta ancora senza parole e poi si lascia andare: “Sei bellissima”. sussurra. Leggere nel suo sguardo che gli faccio ancora un certo effetto mi infonde quella sicurezza che non ho mai avuto».

Mentre parla, Sabrina continua a provare modelli: culotte, trikini, un intero spaziale grazie al quale è evidente la sua perfezione, e un bikini mini, che enfatizza il super décolleté, il ventre piatto e la vita da vespa. «Merito degli esercizi che il mio personal trainer Valerio mi propina ogni giorno», spiega. «Pensa che quando ero incinta di Luca ho preso 30 chili, ma ero così felice e così
golosa da non badare alla bilancia. Quando sono andata a partorire tra mento e seno non si vedeva la differenza. Pensavo che non sarei mai più tornata nella taglia 42. Dopo sei mesi, con mio grande stupore, ho rimesso i jeans del pre-gravidanza e in estate ho indossato un due pezzi senza esitazione».

Tanto adora gli interi – «più chic, ma il bikini ti permette di abbronzarti meglio, senza lasciare troppi segni» – tanto Sabrina ha sempre ha evitato il topless in vacanza. «Mai fatto per una forma di rispetto verso chi ho accanto, amici e amiche compresi. Un conto è lavorare, e quindi scegliere di mostrarsi, un conto è la vita privata, dove per tutti sono Sabry e non una sex bomb».

 

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Questa è una delle mie foto preferite del servizio di questa settimana su @gentesettimanale pic by @albertobuzzanca

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