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Roberta Ragusa shock, in un tombino di casa: intercettazione choc di Antonio Logli



Sono passati otto anni da quando Roberta Ragusa ha fatto perdere le sue tracce, quello che doveva essere un caso di scomparsa però in men che non si dica si è trasformato in un caso di omicidio per il quale l’unico accusato del reato è il marito, Antonio Logli. Ma oggi ecco che emergono dei nuovi dettagli sull’accaduto.



Caso Roberta Ragusa

Sono diversi i casi di cronaca nera che in questi anni hanno fatto discutere il popolo italiano, ricordiamo il caso Melania Rea, la giovane mamma uccisa dal marito in bosco dove è stata attirata con l’inganno, il caso Elena Cester, uccisa anche lei dal marito il cui cadavere della donna però venne ritrovato tempo dopo la scomparsa in un fiumiciattolo… in quegli stessi anni scompare anche Roberta Ragusa che in un primo momento sembrava essere frutto di un allontanamento volontario.

Dal momento in cui è stata denunciata la scomparsa di Roberta Ragusa sono state tante le ipotesi fatte sulla vita della donna, ma quasi nell’immediato è stata esclusa l’ipotesi di allontanamento volontario per far spazio all’accusa di omicidio volontario per il quale è accusato Antonio Logli.

Cosa ha detto Antonio Logli ai carabinieri?

In questi anni l’attività investigativa dei carabinieri circa il presunto delitto di Roberta Ragusa non si è mai fermata. I testimoni avrebbero puntato il dito verso Antonio Logli e la sua difesa man mano è crollata come un castello di carta finché non è arrivata la condanna in carcere.

Nonostante tutto, ancora oggi nessuno sa cosa sia successo a Roberta Ragusa otto anni fa dato che dal momento della scomparsa la donna non è stata trovata da nessuna parte e il dubbio incessante è quello che il corpo possa essere stato distrutto in modo eccellente. Ma cosa ha raccontato il marito della donna ai carabinieri?

“Pensavano che io avessi messo mia moglie nel tombino”

In queste ore, grazie anche al settimanale Giallo, sono state diffuse le intercettazioni delle telefonate di Antonio Logli con Sara Calzolaio, sua mante dell’epoca. Durante le indagini un carabiniere avrebbe chiesto all’uomo di far vedere i tombini dello scarico del gabinetto, e la donna chiese a Logli: “Sì, glieli ho fatti vedere. Li aprì, guardò dentro e mi disse: ‘Cosa c’è lì dentro?’”. Successivamente questo rispose: “C’è l’acqua. Ma se vuoi guarda dentro, chiama la botte della gea, vuotali pian piano se pensi che possa essere. Perché da quel che ho capito pensavano che io avessi messo mia moglie nel tombino e invece no, ha levato i tappi…ha appurato che c’era l’acqua e li ha rinchiusi”.



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