Parliamo di pensioni e nello specifico di pensioni per gli attori. E’ stato Alessio Boni a spiegare l’importanza di creare un registro degli attori, esigenza che nasce soprattutto in questo momento, dopo i mesi di lockdown ed il periodo piuttosto complicato che diversi artisti stanno trascorrendo. La proposta dell’attore, nasce dal fatto che i criteri stabiliti dall’attuale legge, per poter accedere all‘indennità sono per molti attori irraggiungibili e per questo si fa portavoce della categoria, chiedendo che possa essere creato un registro e non un albo per questa categoria. Ma quali sono state le dichiarazioni rilasciate dall’attore?
Pensioni per gli attori
In questi giorni, l’attore Alessio Boni sembra abbia rilasciato delle dichiarazioni che in qualche modo hanno fatto discutere. L’attore nel corso di un’intervista rilasciata a Il Corriere della sera sembra abbia spiegato l’importanza di creare al momento le condizioni affinché molti artisti come lui, attori, possano accedere alla pensione e creare dunque un registro apposito. “I criteri che vengono scelti per gestire da parte delle istituzioni la professione dell’attore non corrispondono alla realtà del mestiere”, ha dichiarato Boni.
Poi in tema pensioni aggiunge: “Per poter prendere una minima, un attore deve lavorare 120 giorni in un anno per venti anni. È un criterio che non ha senso. Perché nemmeno l’attore più in auge riesce a lavorare 120 giorni in un anno”.
La proposta dell’attore Alessio Boni
Queste le dichiarazioni rilasciate dall’attore, che si è fatto portavoce così della sua categoria, che da diversi mesi è stata costretta a fermarsi per via della pandemia da Coronavirus. Chissà se a breve ci saranno delle misure di riforma pensioni per poter correggere quelle che Boni considera delle misure inadatte. Ad ogni modo, la Fondazione studi consulenti del lavoro, sembra che nel rispondere ad un lettore all’esperto pensione, abbia ricordato quanto sia importante l’integrazione al minimo che può essere concessa solo ed esclusivamente a coloro che risiedono nel nostro paese ed ovviamente non a tutti quei pensioni che si trovano a vivere all’estero.
Riforma Pensioni
Da mesi ormai si parla di Riforma Pensioni, un tema molto attuale, visto che si avvicina la fine dell’anno. La legge di bilancio ha previsto la proroga di Opzione Donna e proprio a tal riguardo in questi giorni ha parlato Angela Schirò che ha ricordato l’estensione della possibilità di fruizione alle lavoratrici che abbiano maturato entro il 31 dicembre 2020, un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni ed un’età anagrafica pari o superiore a 58 anni, non soltanto per le donne lavoratrici che risiedono in Italia ma anche all’estero.
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