Si sta per entrare nel vivo della discussione sul tema pensioni visto che si fanno sempre più frequenti gli incontri tra Sindacato e Governo. Cosa dobbiamo aspettarci nel futuro? Fino a qualche mese fa pare che l’ipotesi principale fosse quella relativa ad una proroga di Quota 100, ovvero quella misura pensionistica anticipata sperimentale che darebbe l’opportunità di uscire dal mondo del lavoro una volta maturati due requisiti, ovvero compiuto 62 anni di età e maturato 38 anni di contributi. Nell’ultimo periodo, però gli scenari sarebbero completamente cambiati. Le modifiche al momento più plausibili sarebbero quelle riguardanti la nuova Quota 102 e la tanto discussa Quota 41. Ma quali sono ad oggi, quindi, le principali novità in tema pensioni?
Pensioni anticipate 2020, quota 100 sostituita da Quota 102 e Quota 41?
Come già abbiamo anticipato, non si fa altro che parlare di Quota 100 e del fatto se questa misura sperimentale verrà rinnovata o meno, dopo la sua scadenza che è fissata per il 31 dicembre 2021. Si parla della sperimentazione di altre misure tra le quali Quota 102, ma in cosa consiste quest’ultima? Sembra proprio che si tratti di una misura che darebbe la possibilità di andare in pensione anticipatamente una volta maturati dei requisiti, uno anagrafico e l’altro contributivo. Nello specifico si parla di 64 anni di età e 38 anni di contributi.
Questa misura comporterebbe però una riduzione dell’importo in rapporto agli anni di contribuzione in meno rispetto a quella che è l’uscita tradizionale. Secondo alcune indiscrezioni, questa misura dovrebbe arrivare ufficialmente nel 2022, una volta tolta di mezzo Quota 100. Come abbiamo visto, l’altra ipotesi riguarderebbe Quota 41, una misura che sembra piaccia tanto ai sindacati ma non tanto al Governo. Questa darebbe la possibilità di poter andare in pensione con almeno 41 anni di contributi alle spalle, a prescindere dall’età anagrafica. Ad oggi questa possibilità ci sarebbe ma soltanto per alcune categorie di lavoratori.
Opzione Donna e Ape sociale, che fine faranno?
Oggetto di discussione degli incontri tra sindacati e governo sono anche altre due misure ovvero Opzione Donna e Ape Sociale. Con la prima si da la possibilità alle donne di poter uscire anticipatamente dal mondo del lavoro con un assegno calcolato sulla base dell’età contributiva una volta raggiunti i 35 anni di contributi versati. Non si sa ancora se questa misura verrà prorogata o meno per il 2021. Stessa cosa per Ape sociale, la quale nel caso in cui dovesse essere prorogata potrebbe anche essere estesa ad altri beneficiari, includendo anche i lavoratori addetti alle attività gravose o usuranti ed ai lavoratori più esposti al rischio del contagio da Coronavirus.
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