Aveva definito il 1992 come un “anno orribile” funestato dai divorzi di tre dei suoi quattro figli e dall’incendio nell’amato castello di Windsor, la cui ristrutturazione costò almeno 40 milioni di euro. Ma nulla, probabilmente, potrà eguagliare il terremoto di questo 2020, che la 94enne regina Elisabetta ha affrontato con il piglio deciso di sempre.
La battaglia, questa volta, ha lasciato sul campo tante macerie aldilà delle quali la corona brilla ancora, ma di una luce opaca. Il modo di affrontare la pandemia, le dimissioni di Harry e Meghan dal ruolo di reali in servizio permanente e lo scandalo dai contorni molto hot che ha travolto il principe Andrea hanno reso la famiglia reale più debole agli occhi dell’opinione pubblica.
L’immagine-simbolo di quanto gli orizzonti della sovrana si siano ristretti è sotto gli occhi di tutti: per una volta è apparsa persino gracile mentre all’ingresso del castello di Windsor ha accolto William e Kate di ritorno da un mini tour in treno che è servito a incontrare medici, infermieri e volontari del servizio sanitario nazionale.
Con lei c’erano anche il principe Carlo e Camilla e, ancora più distanziati, Edoardo e Sophie e la principessa Anna. Un gruppo ristretto su cui pesa l’assenza di Harry e Meghan, che sono stati solo parzialmente rimpiazzati: Carlo è contrario a coinvolgere Eugenia e Beatrice, le figlie di Andrea, costretto a ritirarsi dalla vita pubblica.
E se il tour di Kate e William non ha riscosso il successo sperato, soprattutto nelle zone del Galles dove le spinte secessioniste corrono sempre sotto traccia, da Montecito (Usa) i duchi ribelli ci mettono ancora del loro: hanno istituito dei premi da assegnare a chi si sia distinto in campo benefico, nella scienza, nella lotta al razzismo…
Premi, va detto e a Corte è stato notato, che sembrano la fotocopia di quelli che la regina consegna ogni anno a Londra.
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