Controcopertina

Raoul Bova e Rocio in gita al lago: i primi passi di Alma a Rieti



Brava Alma!». La secondogenita di Raoul Bova, che ha un anno e mezzo, sta facendo progressi e ora muove i primi passi da sola sotto gli occhi attenti del papà e della mamma, Rocio Munoz Morales, che la incoraggiano felici. La coppia ha approfittato di una giornata di sole per andare al Lago del salto con le due figlie, Luna e, appunto, Alma. In queste immagini vediamo Bova che aiuta la più piccola nei suoi primi passi: l’attore in queste cose ha un’esperienza di lunga data visto che ha cresciuto due figli, ormai grandi: Alessandro Leon, 20 anni, e Francesco, 19 (avuti dall’ex moglie Chiara Giordano).



L’attore è sempre stato un papà premuroso che non ha mai perso l’occasione di far vivere ai figli giornate uniche in luoghi speciali. Il Lago del salto, in particolare, è una delle località preferite di Bova, che qui frequenta il Centro nautico Varco Sabino dell’amico Claudio Ponzani. Da buon ex agonista del nuoto, l’attore qui si sente a casa propria tra wakeboard (lo sci d’acqua su tavola), barche e pontili assolati. È un mondo sportivo e variopinto, questo, che sta facendo conoscere ed amare a Rocio e alle loro due bambine che si divertono moltissimo a giocare in riva allo specchio d’acqua. La distanza di sicurezza? Tra padre e figlie si annulla. Su Instagram l’attore ha postato una frase della piccola Luna che dice: «Papà, a quale distanza dobbiamo abbracciarci?». La battuta, corredata da una foto e da cuoricini, è l’ennesima riprova che il lockdown ha spiazzato soprattutto i più piccoli.

A una domanda così innocente che cosa può rispondere un papà innamorato come Raoul? Per fortuna le misure restrittive si sono allentate e, perlomeno, sono permessi gli spostamenti nel territorio regionale. Il Lazio, così come tutte le altre regioni italiane, non è certo avaro di bellezze come questo suggestivo lago creato nel 1940. Quello che è il più grande bacino artificiale del Lazio è stato scelto da Bova anche come location del film sul nuoto che sta realizzando con alcuni atleti famosi come Filippo Magnini, Massimiliano Rosolino ed Emiliano Brembilla. Il progetto di Bova racconta anche la storia di Manuel Bortuzzo, il giovane campione rimasto paralizzato agli arti inferiori dopo essere stato il bersaglio sbagliato di una sparatoria. Bova è rimasto molto colpito dalla vicenda di Manuel e lo ha coinvolto sul set.

«Vogliamo raccontare cosa significhi, cosa sia il rapporto con l’acqua e cosa voglia dire uscire dalla piscina e affrontare la vita di tutti i giorni», aveva detto l’attore alla presentazione del progetto. L’emergenza ha rallentato la lavorazione di questa e altre produzioni, ma Bova non è un tipo da stare con le mani in mano. Nei giorni più difficili della pandemia, accanto a Rocfo, ha dato una mano ai volontari della Croce rossa. E in questi ultimi giorni si è rivolto così ai fan che lo seguono sui social: “Iniziamo questa settimana con responsabilità, prudenza, rispetto per gli altri, pazienza e con l’idea che questo momento sia il vero primo passo di un lungo cammino”



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