Controcopertina

Poste italiane, due dipendenti morti per il Coronavirus. La denuncia “Troppi pericoli, chiudete gli uffici”



Continua l’emergenza coronavirus e purtroppo al giorno d’oggi sono sempre di più le vittime nel nostro paese, soprattutto in Lombardia. Tra le vittime del Covid-19 ci sono anche i 2 dipendenti delle Poste di Bergamo. Adesso in seguito alla diffusione di questa notizia, si è diffusa la paura non soltanto tra i dipendenti dell’ufficio postale, ma anche tra i cittadini che erano soliti frequentarlo. In molti chiedono misure straordinarie come ad esempio la chiusura degli uffici postali. «Ora basta, è ora di chiudere gli uffici postali», è questo l’allarme in piena emergenza coronavirus lanciato da Marisa Adobati, una componente della segreteria della SAlc-Cgil di Bergamo, dopo che due dipendenti sono morti, per avere lavorato fino a pochi giorni fa all’interno di un centro di recapito e l’altro in un ufficio postale di due comuni della provincia.



Coronavirus, morti due dipendenti delle Poste

La notizia della morte dei Due dipendenti è stata riportata da “L‘Eco di Bergamo“, in base alla quale ci sono due episodi di decesso in seguito al contagio da coronavirus. La notizia è stata riferita da Marita Adobati la segretaria della Slc-Cgil, la quale ha fatto sapere: “ENTRAMBI I LAVORATORI HANNO OPERATO SINO A POCHI GIORNI FA. ORA BASTA È ORA DI CHIUDERE ANCHE GLI UFFICI POSTALI”. Nel comunicato integrale del sindacato si legge che queste due persone hanno perso la vita in seguito al contagio da coronavirus e e viene anche fatta una denuncia piuttosto dura per le condizioni di lavoro che pare siano a rischio, per tutti gli operatori che comunque in questi giorni molto difficili stanno continuando a lavorare.

La denuncia dei sindacati

Tutti i luoghi sono stati sottoposti a sanificazione. “COME SE BASTASSE PER TUTELARE I LAVORATORI CHE RESTANO! SIAMO VERAMENTE STANCHI DI NON ESSERE ASCOLTATI”, ha fatto sapere la Slc-Cgil. In queste ultime ore, il sindacato sta portando alla luce la situazione reale dei lavoratori che operano nel settore postale, soprattutto quelli che si trovano nel territorio di Bergamo e che sono ad alto rischio.

“LA PAURA E RABBIA STA DILAGANDO E MAI VORREMMO DIVENTASSE UNA PROTESTA DIFFUSA CHE NON POTREMMO A QUEL PUNTO ARGIRNARE”, hanno fatto sapere alcuni esponenti della Slc-Cgil. Ci sarebbero molti dipendenti non protetti e diversi utenti che non si limitano ad effettuare operazioni standard e tutto questo non può che peggiorare la situazione. Ciò che viene chiesto è maggiori controlli e maggiori precauzioni per questi dipendenti.



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