Negli ultimi giorni è stata avanzata una ipotesi riguardo il futuro delle pensioni nel nostro paese. Nello specifico, il rischio sarebbe quello di avere delle pensioni più basse a causa del coronavirus. Se da una parte in molti sono scettici riguardo ciò, il rischio ci sarebbe realmente perché la crisi economica avrà delle conseguenze, sul coefficiente di capitalizzazione che non è altro che quel valore che nel sistema di calcolo contributivo viene utilizzato ogni anno per poter rivalutare il montante contributivo accumulato dal lavoratore. Il coefficiente viene applicato ai contributi versati ed è un parametro molto importante per il calcolo dell’importo futuro.
Pensioni, importo sempre più basso per via del Coronavirus
A quanto pare, sembra che a causa proprio dell’emergenza sanitaria ed economica dettata dalla diffusione del Covid 19, la rivalutazione di questo coefficiente sarà sempre più bassa. Questa sembra essere pari alla media delle variazioni del PIL nell’ultimo quinquennio e ci saranno quindi delle conseguenze molto dure, conseguenze che per la fine del 2020 sembrano essere stimate con un calo vicino al 9%. Negli ultimi anni, grazie alla riforma del 2015 questo tasso del montante contributivo non è sceso a meno di 1, ma adesso la situazione sarebbe completamente differente e l’attuale situazione economica rischia di paralizzare il processo, rendendo l’importo della pensione sicuramente più bassa rispetto a quanto atteso.
Questa possibilità ha allarmato i sindacati, i quali hanno subito chiesto al governo di cercare di trovare al più presto una soluzione affinché coloro che lasceranno il lavoro nei prossimi anni, non siano penalizzati da questa crisi economica causata dalla pandemia.
Il punto di vista di Elsa Fornero
A difendere questo meccanismo però, sembra essere stata Elsa Fornero ovvero quella che ormai è diventata famosa per la riforma attuata nel 2011. Secondo quest’ultima l’attuale meccanismo per la rivalutazione del montante contributivo non deve essere cambiato in alcun modo, neppure nel periodo di crisi economica. Così come è stato spiegato dalla Fornero, il fatto che ci sia stata una rivalutazione negativa dei contributi in caso di calo del PIL, non deve essere considerato come un qualcosa di negativo, quanto come uno strumento che può garantire maggiore sostenibilità al sistema. Sempre secondo quanto riferito da Elsa Fornero, qualora la crescita del PIL sia negativa, significherebbe che chi lavora si sta impoverendo e che per questo motivo quindi deve esserlo anche chi si appresta ad andare in pensione.
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