Massima preoccupazione per le persone che vogliono fare accesso alla pensione con la Quota 100. A quanto pare a breve potranno essere confermati i tagli previsti per le persone e non solo, dato che potrebbero essere davvero numerose le persone che sarebbero disposte ad accettare i tagli che verranno imposti alle pensioni e quindi anche le varie penalizzazioni che ne derivano.
Pensioni ai tempi del Coronavirus
Gli italiani stanno vivendo dei momenti davvero molto difficili per gli italiani che sono stati messi davvero in difficoltà durante il periodo del Coronavirus. L’emergenza da pandemia ha fatto in modo che la vita di ognuno di noi cambiasse repentinamente in un modo che nessuno aveva immaginato prima. In queste settimane, infatti, molte persone hanno messo in discussione il loro futuro e non si tratta solo di avviare una carriera lavorativa diversa da quella che aveva avviato, ma anche dell’accesso alle pensioni che attualmente è stato messo seriamente in discussione, soprattutto per quanto riguarda l’ammissione al fondo con la quota 100.
Aumenta il numero dei lavoratori in uscita?
Ricordiamo, inoltre, che la quota 100 ha lo scopo di permettere a molte persone di poter accedere al fondo pensionistico anticipatamente e quindi con almeno 20 anni di contributi e con il requisito anagrafico di 62 anni. A ogni modo, sembrerebbe aumentato già il numero dei contribuenti richiedenti della quota 100 che potrebbe essere maggiore nel 2020/2021 rispetto agli accessi fatti nel 2019.
Al momento sembrerebbe essere in netto peggioramento il rapporto tra le entrate dei contributi e quella che è la spesa per le pensioni, dato che gli Itinerari previdenziali, la quale prevede un disavanzo di 41 miliardi a fronte dei 21 del 2019. Si tratta di una perdita il Pil ed è in aumento il debito pubblico, nel caso in cui l’epidemia avesse avuto fine il 20 maggio 2020, non a caso, si stimava un aumento a 2.460 miliardi, 100 in più rispetto alle attese senza Covid.
Tavolo di lavoro per le pensioni
Comunque sia, i lavori per le pensioni in Italia erano cominciati con un tavolo di lavoro tra Governo e sindacati già prima che arrivasse l’emergenza Coronavirus nella nostra nazione. Attualmente, quindi, tutto resta congelato a quelli che sono i mesi di gennaio e febbraio, in attesa di poter dar spazio ai sindacati di poter incontrare nuovamente la squadra di Governo e tornare a lavorare sulla quota 100 che sarà valida fino al 2021.
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