Asilo di Nardò : “ ti spezzo le ossa e ti taglio con le forbici!”. Le raccapriccianti parole di una maestra .
Delle immagini da brividi quelle che hanno osservato e studiato gli inquirenti prima di incastrare la maestra di un asilo di Nardò (Lecce ) . tutto questo succede in una scuola dell’infanzia . Percosse, spintoni , minacce. un posto che dovrebbe essere ovattato si tramuta in un orrore, una gabbia, una persecuzione.
Filmati shock : il terrore negli occhi dei bambini.
“ Ti spezzo le ossa e ti taglio con la forbice “ parole pesanti e forti pronunciate dalla maestra ai piccoli bambini dell’asilo di Nardò , ma non solo parole… Schiaffi , sculacciate, minacce. Terrore e lividi. Paura e
stress psicologico. Insomma episodi inauditi di violenza e orrore quotidiano. Le confessioni dei bambini prima e lo sgomento e le denunce delle mamme poi, hanno portato ad una serie conclusioni da parte degli
inquirenti , che si sono mobilitati per avere delle concrete documentazioni. Ed infatti sono state le intercettazioni ambientali i mezzi di ricerca della prova che hanno dato delle risposte al gip Michele Toriello . Le microspie e le cimici della polizia giudiziaria hanno fornito una raccolta di prove e di accuse che è finita nel fascicolo per le indagini , e che ha portato ad successivo rinvio al giudizio nel corso dell’udienza
preliminare della sessantunenne maestra I.F.
Le vittime dell’orrore : abusi su 27 bambini.
Sono stati 27 , i bambini ascoltati . I racconti ingenui ma raccapriccianti che hanno portato il giudice per le indagini preliminari a compiere delle ulteriori verifiche. Le testimonianze sebbene avessero avuto una
rilevanza tale da essere quasi sufficienti ad una sospensione , le intercettazioni ambientali e le telecamere poste dalla polizia giudiziaria di Lecce hanno messo chiarezza sulla vicenda terribile. Infatti, è da febbraio ad aprile del 2019 che i carabinieri hanno ricostruito una serie ed una grossa mole di episodi, ( Ben 47 per la precisione ) tali da convincere il giudice alla sospensione della maestra. Un dossier di accuse davvero ricco,
che sebbene utile a fare un po’ di luce sulla questione e a fermare episodi di violenza lascia un gran senso di sgomento e di paura nei confronti delle povere famiglie dei bambini coinvolti. Ad ogni modo, nonostante
l’evidenza dei filmati , dei racconti dei fatti accaduti e delle immagini , l’insegnante, oggi in pensione, continua a respingere ogni accusa , sostenendo la tesi secondo cui ogni suo atteggiamento fosse indirizzato
all’ordine della classe e all’educazione dei bambini .
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