Nonostante il Festival di Sanremo sia finito ormai da qualche giorno non si placano le polemiche ed al centro della bufera rimane sempre Morgan. Ricorderete tutti quel momento in cui durante la semifinale Morgan, una volta salito sul palco dell’Ariston, cantò una canzone diversa rispetto a quella con cui ha partecipato al festival insieme a Bugo ed il conseguente abbandono di quest’ultimo.
Nelle ultime ore sembra che a finire al centro della bufera sia stato proprio l‘atteggiamento di Morgan nei confronti dell’intera orchestra. A parlare in queste ultime ore nello specifico è stato il maestro Valeriano Chiaravalle che proprio durante il Festival di Sanremo ha seguito Tiziano Ferro e Tosca.
Il maestro Chiaravalle si esprime sul comportamento di Morgan
Ospite a vieni da me, il direttore d’orchestra si è espresso sul comportamento tenuto da Morgan durante la sua esibizione. Nello specifico è stata la conduttrice Caterina Balivo a chiedere al direttore di orchestra la sua opinione al riguardo e la risposta di Chiaravalle pare sia stata davvero molto forte. Il direttore ha parlato di una mancanza di rispetto di Morgan nei confronti di tutta l’orchestra e dei musicisti che la compongono che sono tutti di altissimo livello e che si sono sentiti mortificati dal comportamento del cantante. A quanto pare i musicisti sarebbero rimasti piuttosto male ma non tanto del comportamento di Morgan tenuto sul palco, ma per quanto accaduto nei giorni precedenti.
Festival di Sanremo, cosa è accaduto tra Morgan e Bugo
Morgan e Bugo si sono esibiti con una cover di Una canzone per te di Sergio Endrigo. Lo spettacolo portato in scena pare che non sia stato proprio degno del palco dell’Ariston. Poi nelle ore successive sarebbero arrivate tutta una sorta di spiegazioni da parte dell’entourage di Mugo, secondo il quale Morgan avrebbe cambiato più volte le partiture ed avrebbe così imposto alla RAI di dirige l’orchestra. Sarebbero stati questi cambiamenti repentini ad aver portato l’artista a commettere l’errore sul palco dell’Ariston.
Poi nelle nei giorni successivi sarebbe anche arrivata una richiesta di Morgan. Quest’ultimo avrebbe presentato una sua versione ed anche la richiesta di dirigere l’orchestra. Dopo un’ attenta valutazione pare che gli esperti avessero rispedito al mittente la partitura perché ritenuta insuonabile. Il colpo di scena poi è arrivato proprio nella serata di venerdì quando dopo una lite avvenuta dietro le quinte Morgan appena salito sul palco avrebbe iniziato a cantare con delle parole diverse rispetto a quelle originali offendendo il suo compagno d’avventura. Bugo capito cosa stava accadendo, avrebbe preferito uscire di scena sollevando un caos davvero incredibile di cui se ne parla ancora oggi.
Come diceva quel tale, il motto dell’Italia dovrebbe essere «Tengo famiglia», e a questo casalingo destino non si è sottratto nemmeno un musicista maledetto come Morgan, che da quando Sanremo è finito non fa che riunirsi con mamma e sorella, che da tempo non vede e che sono casualmente in collegamento su tutti i canali generalisti, sfoggiando sempre la sua migliore espressione di attonita sorpresa anche alla cento- trentesima carrambata e prestandosi a riassaggiare la meringata dell’infanzia in favor di telecamera. Un crudele contrappasso per uno che voleva essere il pronipote di Verlaine ed è invece diventato la miglior risorsa dei salotti tv.
Ma quella di Morgan forse è solo una ristrutturazione aziendale: ha scoperto che il prodotto Morgan, sul mercato, è più redditizio come personaggio che come musicista, e che se il business era quello, allora tanto valeva battere il ferro finché caldo. Tanto poi si sarebbe sempre potuto tornare indietro, strillare che era tutta una provocazione, un modo per svelare i meccanismi di una certa tv e così via, camminando su quel filo che divide il genio dal para… gnosta. Come interpretare altrimenti Morgan che, rimasto solo sul palco di Sanremo chiede stupito «Che succede, dov’è Bugo?», dopo che cantando aveva dato al partner dell’invidioso, arrogante e prepotente? Un colpo di teatro che ha dato a Bugo un livello di attenzione che non aveva mai conosciuto, e a Morgan l’occasione di rivendersi nel migliore dei modi.
Prima di scrivere, abbiamo provato a chiamare la mamma del cantautore, che premettendo di essere una persona anziana, semplice, esausta per essere stata travolta da un’ondata di notorietà che non si aspettava, ha poi fatto chiaramente capire che aveva già molti accordi in esclusiva con la tv e che era meglio se giravamo al largo.
Detto per inciso, si sono visti sotto la casa del cantautore, a pochi metri dagli studi milanesi della Rai. Quello che lui aveva descritto come «uno sgabuzzino a Chinatown, a Milano, con un sacco di insetti» i vicini invece lo descrivono come «uno degli appartamenti più grandi del palazzo», che si affaccia sul centralissimo parco Sempione, in una delle zone più eleganti della città. Si è trasferito lì dopo che la sua casa monzese era andata all’asta per pagare i debiti del cantautore con l’erario e le banche.
Lui aveva accusato del dissesto i professionisti ai quali si era affidato, ma la sua ex Asia Argento era stata lapidaria: «Ha perso casa ma per le scelte che ha fatto e soprattutto per quelle che non ha fatto. Omette di dire che dalla vendita della sua casa andranno a Anna Lou (la figlia, ndr) soltanto 6 mila dei 160 mila euro di debiti accumulati per l’omesso versamento degli assegni di mantenimento». È sempre la stessa storia: c’è il Morgan raccontato da Morgan, un cavaliere senza macchia che lotta infaticabile contro mascalzoni e infingardi che tentano di sottrargli ciò che è suo, fama, soldi, idee. Poi Morgan raccontato da chi lo conosce: uno tipo spregiudicato, artefice spericolato di un destino che lo ha portato più volte a camminare sull’orlo dell’abisso. A voi la scelta.
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