Controcopertina

Meghan Markle, non c’è tregua: la definiscono sociopatica



Ammaliatrice e manipolatrice. Non c’è tregua per Meghan Markle: gli attacchi alla moglie del principe Harry si fanno sempre più intimi e privati. Dopo le accuse di arrivismo e di opportunismo ai danni della famiglia reale arrivate dal libro di Colin Campbell, Meghan and Harry, The Reai Story, adesso emergono nuovi tratti caratteriali dell’ex attrice.



Per l’autrice, la Markle sarebbe “sociopatica” – disturbo della personalità che si caratterizza per il disprezzo per le regole e le leggi della società dei diritti degli altri – e avrebbe abbindolato Harry con il sesso. Tanto da convincerlo a trasferirsi negli Stati Uniti. «A corte il principe è conosciuto con il soprannome di “blow jobs Harry”», scrive la Campbell, utilizzando un termine inglese che si riferisce al sesso orale. «Tutti erano convinti che il suo cervello fosse stato annebbiato».

La scrittrice riporta anche la testimonianza di un cugino reale: «Gli occhi di Harry seguono Meghan per la stanza come se fosse un cucciolo devoto e lei la padrona migliore che potesse avere». Il secondogenito di Lady Diana, sposato da due anni, ormai è visto come la parte debole della coppia, un’immagine che lui stesso ha aiutato ad alimentare con quel famoso «What Meghan wants, Meghan gets», cioè «quello che Meghan vuole, Meghan ottiene», dichiarato di fronte alla servitù pochi giorni dopo l’arrivo della moglie a palazzo.

Per giustificare il termine “sociopatica”, la Campbell riporta anche il parere di uno psicologo e alcune scene descritte a corte. La prima, alla festa a Buckingham Palace per il settantesimo compleanno di Carlo: Meghan era sbottata subito, annoiata, dicendo ad Harry di volersene andare. Il principe non voleva, ma lei ha insistito e lui l’aveva accontentata davanti alle facce basite degli ospiti. E non si contano le scenate con camerieri e assistenti: a uno ha tirato addosso una tazza di tè bollente – hanno dovuto pagarlo circa 280
mila euro per comprare il suo silenzio, ma a poco è servito – e a un altro ha ordinato di stirarle meglio un abito buttandolo per terra stizzita.

Secondo altre fonti dell’autrice, la duchessa americana avrebbe anche stretto accordi sottobanco per farsi pagare indossando abiti e gioielli di specifici marchi. Forse è per questo che gli aiutanti di palazzo l’avevano chiamata “Megain”, gioco di parole inglese dove “gain” significa “guadagnare”. Non è la prima volta che la Markle viene definita “sociopatica”: l’aveva fatto anche la sorellastra Samantha, secondo cui Meghan non sarebbe nessuno senza l’aiuto e il sostegno del padre, direttore delle luci a Hollywood. Padre che oggi la ex duchessa sembra aver dimenticato: riserverà lo stesso trattamento a Harry?



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