Mauro Corona nel corso degli ultimi anni è diventato uno degli opinionisti di punta del programma Cartabianca, condotto da Bianca Berlinguer. Il loro scontrarsi spesso su varie opinioni ha fatto in modo che lo scrittore, che per certi versi ricorda anche Bukowski, venisse confermato per diverse edizioni per lo show. Adesso, però, ecco che arriva la drastica decisione di abbandonare Cartabianca, insieme al racconto del tentato suicidio e quello della dipendenza da alcool.
La dipendenza da alcool di Mauro Corona e il tentativo di suicidio
Nel corso degli anni abbiamo avuto modo di conoscere Mauro Corona per via della partecipazione al programma di Cartabianca, insieme alle tante bufere nate dopo alcune dichiarazioni rilasciate durante la messa in onda dello show condotto da Bianca Berlunguer.
Durante una lunga intervista rilasciata a La Repubblica, ecco che lo scrittore ha deciso di rompere il silenzio e parlare anche del suo tentativo di suicidio, arrivata al culmine dell’abuso di alcool e anche droghe… il motivo per cui non ha messo in atto il suo piano di togliersi la vita impiccandosi? La dignità delle persone che gli sono rimaste sempre vicino, ha confessato Mauro Corona.
Mauro Corona lascia Cartabianca
La lunga intervista che Mauro Corona ha rilasciato al quotidiano de La Repubblica, inoltre, è stata l’occasione perfetta per annunciare il suo addio al programma di Cartabianca, anni dopo il suo ruolo di opinionista per Bianca Berlinguer.
In tal senso, ecco che sul suo futuro Corona confessa: “Ho capito di poter fare a meno anche della televisione. Quella che comincia l’8 settembre sarà la mia ultima stagione in video. Ho firmato un contratto, 500 euro a puntata, devo rispettarlo per necessità famigliari… Appena libero, tornerò a riempire la mia fontana, rimasta secca”.
“Io sono figlio di esempio”
Mauro Corona, dunque, mostra una nuova veste di sé al quotidiano de La Repubblica, pronto quasi a fare ammenda e concedersi il lusso di una seconda chance e una vita completamente diversa da quella che avuto fino ad oggi.
Non a caso, la lunga intervista si conclude con la seguente confessione: “Io sono un cattivo esempio, figlio di pessimi esempi. Dipendo dall’alcol, per questo mi accompagna la tentazione del suicidio. Finito questo colloquio, vado al bar a bere. È orrendo: distruggo me e le persone che mi restano vicino. Non dico che smetterò: mi terrorizza sapere di non volerlo fare. Il punto è che non si può diventare i bambini che non si è stati. Agli altri chiedo solo di essere diversi da me”.
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