Maurizio Costanzo nel corso della sua carriera è diventato uno dei giornalisti più importanti del panorama italiano e anche critico televisivo, non a caso, ecco che oggi a tenere banco nel mondo delle notizie troviamo delle dichiarazioni che il marito di Maria De Filippi ha rilasciato sul programma di Forum, ecco di cosa si tratta.
Maurizio Costanzo: il giornalismo televisivo
Nel momento in cui si parla di Maurizio Costanzo è impossibile non far riferimento all’impegno che il giornalista ha sempre avuto nel mondo dello spettacolo sia come autore televisivo, conduttore e anche critico per molti quotidiani e magazine italiani.
A ogni modo, Maurizio Costanzo in questi anni è sempre stato in prima linea nel commentare sia i programmi televisivi che anche personaggi famosi, come non molto tempo fa è successo anche con Stefano De Martino e Belen Rodriguez. Oggi a tenere banco nel mondo del web troviamo le dichiarazioni che il giornalista e marito di Maria De Filippi ha rilasciato sul programma di Forum.
Maurizio Costanzo il dubbio su Forum
Uno dei programmi di punta del palinsesto televisivo di Casa Mediaset, senza ombra di dubbio, è quello di Forum dove i processi vengono discussi in televisione. Il programma da oltre un ventennio va in onda su Rete 4 risolvendo molti contenziosi, ma la domanda che in molti si pongono è sempre la stessa: ma sono davvero tutti attori o questi si alternano ai veri protagonisti?
Allo stesso modo, questa domanda negli anni a porsela è stato anche Maurizio Costanzo che, come ripreso da Lettoquotidiano, ha dichiarato: “Da sempre mi chiedo: ma quelle persone davanti alle telecamere, in realtà così autentici, sono attori o i reali protagonisti di quelle storie?”. Ma il tutto non finisce qui, dato che il giornalista ha deciso di concentrarsi sulla spettacolarizzazione delle vicende.
“La tv è una sola…”
Successivamente, Maurizio Costanzo si concentra anche sul modo in cui i conduttori riescono a mantenere le retini degli show, Forum compreso. Per certi versi tutto viene messo in scena, ma concentrandosi sul fatto che la cosa più importante è sempre e comunque attirare l’attenzione del pubblico e quindi ad avere un maggior numero di ascolti.
Non a caso, lo stesso Maurizio Costanzo commentando il successo dei programmi televisivi ha dichiarato: “La tv è una sola e c’è chi la fa bene e chi la fa male. Quindi, i programmi contano, al di là della concorrenza, per quanto pubblico sanno attirare e trattenere”.
Le nozze d’argento tra Maria De Filippi e Maurizio Costanzo sono ormai materiale totemico, simbolo di un’unione inossidabile: sentimentale, professionale e familiare, visto che insieme hanno anche adottato Gabriele, che oggi ha 28 anni ed è con loro da quando era dodicenne. Francesco Rutelli, allora sindaco rii Roma, li sposa il 28 agosto del 1995. Inutile essere ipocriti: Costanzo all’epoca è percepito come un “americano”, sentimentalmente parlando.
Un recidivo del sì, dell’insieme finché un’altra non ci separi, uno che aveva già bazzicato allegramente la famosa frase di Samuel Johnson: «Le seconde nozze sono il trionfo della speranza sull’esperienza», e allora, perché negarsi le terze? In fondo, appena un anno prima, aveva divorziato dalla seconda moglie Marta Flavi, che chioserà caustica: «Ringrazio Maurizio Costanzo di avermi sposato. E di avermi lasciata». Maria De Filippi all’epoca non ha nulla della l’emme fatale.
Nata a Pavia, famiglia non certo frizzi e lazzi: «Mio padre non accettava il bikini di mia madre e nemmeno che indossasse abiti di colori sgargianti. La cena alle otto, puntuali» è il racconto.
Fare televisione non è tra i progetti dopo una laurea in Giurisprudenza. Per caso, a Venezia, durante un convegno sulla pirateria musicale, conosce Costanzo, che la invita a lavorare per lui dietro le quinte. Quando va in scena, è un atto di fiducia: «Non ci fosse stato Maurizio, non sarei andata in onda… Ero considerata un’idiota… Però, sia chiaro, li capivo, gli altri. Pensavano: “È quella del momento, lasciamo a
Costanzo lo sfizio di mandarla in video, l’anno prossimo ce ne sarà un’altra”» ricorda anni dopo.
Insomma. De Filippi, donna di grande schiettezza, ha sempre ammesso il debito professionale nei confronti del marito. Il suo debutto davanti alle telecamere risale al 26 settembre del 1992, quando sostituisce Leila Gosta nell’edizione pomeridiana di Amici. «Vi confesso un segreto, prima dicevo: “Speriamo che non facciano l’applauso perché a me questo applauso imbarazza”. lo non ho nessun motivo per riceverlo, questa è la prima volta che sono qui, è la prima volta che conduco un programma…» balbetta confusa la De Filippi.
Il marito, invece, è già una star del piccolo schermo da una vita. Bontà loro, condotto nel 1976, è in effetti il primo esempio di talk show italiano, mutuato dalla televisione americana, dove l’intervista soft, da salotto, è in voga da molto tempo.
Nonostante i toni pacati, Costanzo riesce ugualmente ad attirarsi qualche polemica, per esempio quando osa chiedere all’onorevole democristiana Tina Anseimi, primo ministro donna della storia della Repubblica, per quale motivo non si sia mai sposata. La domanda, pensate un po’, viene giudicata troppo intima.
Dopo Bontà loro, arriva Acquario (1978), molto simile, con la formula del geniale mix and match cavallo di battaglia di Costanzo: in una puntata, mette insieme la pornostar Cicciolina e l’allora pretore di Palermo Vincenzo Saimeri, inflessibile custode della morale pubblica, che si diceva girasse per le strade con un metro per misurare la lunghezza delle gonne delle turiste più disinvolte, onde sanzionarle nel caso fossero troppo corte. Insomma.
Costanzo ha un fiuto televisivo che trasferisce con successo alla moglie, Maria “la sanguinaria” (copyright di Roberto D’Agostino) capacissima di impostare programmi a misura di pubblico, pur senza essere, in origine, un animale televisivo. Vederla, per credere, quando bazzica territori non suoi, afflitta da una tenerissima timidezza. Per esempio, tornando un po’ indietro nel tempo, nel 2001, alla conduzione della serata dei Telegatti, quando resta perplessa di fronte ai toni tesi che si vengono a creare proprio tra il marito e Sofia Loren.
L’intervista che indispettì Totò Riina Oggi Maria, che è diventata quella che conosciamo e non sbaglia più un colpo, si diverte persino a fare incursioni telefoniche al Festival di Sanremo grazie all’amico Fiorello, e ha imparato a ridere, molto più leggera di un tempo. Nella sua vita, però, resterà sempre un prima e un dopo il terribile attentato mafioso dinamitardo al marito. in via Fauro, il 14 maggio del 1993. La coppia sta rientrando dal teatro Paridi, come ogni sera, dalla registrazione di quel Maurizio Costanzo Show che sempre più spesso è teatro anche di una battaglia anti-mafia. «L’episodio che con ogni probabilità mi costò la sentenza di morte risale a poco prima dell’autobomba in via Fauro, cioè all’intervista che feci alla nuora di Francesco Madonia, moglie di Aldo Madonia» ha rievocato Costanzo in un’intervista a La Repubblica.
«Disse di non essere affatto la donna di un boss, ripeteva che suo marito Aldo era innocente e che pagava con il carcere la, sua unica colpa: il cognome che portava. A suo dire, non era un malavitoso come il padre e i fratelli. Arrivò ad asserire, davanti a qualche milione di telespettatori, che “la mafia è un cancro che va sconfitto”, condannava suocero e cognati, ma salvava il marito. (…) Totò Riina guardava evidentemente la Tv, perché disse: “Basta”. Forse avrà detto qualche altra parola che non saprò mai, ma che posso immaginare. Ci provo: “Questo Costanzo mi ha rotto i coglioni”».
Un’autobomba esplode pochi secondi prima del passaggio della Mercedes sulla quale siedono il conduttore e la moglie. «Freno schiacciato e mani inchiodate al volante. La macchina, con tutto quel che pesava, 2.200 chili più 90 litri di benzina, si alzò di almeno un metro» ha rievocato l’autista Stefano Degni. «Poi ricadde sul fianco. Mi colpi Costanzo. Capì subito cos’era successo e con grande calma disse:
“Mamma mia, questa era per me”. La De Filippi aprì lo sportello gridando e il cane fuggì terrorizzato, tirandosela dietro con il guinzaglio».
Ci mette tanto a riprendersi dal panico, De Filippi. Da quel momento, i due non viaggiano più sulla stessa auto. Ma sfiorare la tragedia insieme li ha uniti ancora di più, tanto che lui, uomo notoriamente malinconico e disincantato, ha rivelato la promessa che si sono fatti: «Dovunque si trovi, lei sa che in punto di morte voglio stringere la sua mano».
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