Controcopertina

Massimo Galli: “Coronavirus non è un’influenza, può ritornare”



La nostra nazione sta vivendo dei giorni pieni di confusione in un momento in cui le misure previste per la pandemia da Coronavirus si stanno allentando man mano. La preoccupazione per gli esperti, compreso Massimo Galli, è quella che il Codiv-19 possa tornare a giugno perché comunque sia il virus non è mai andato via.



Pandemia da Coronavirus

La paura per gli italiani in questi mesi resta in vita anche se sono davvero tantissime le persone che stanno cercando pian piano di tornare alla normalità in attesa che la vita di un tempo, torni a essere quella di oggi.

Dal 4 maggio in poi, in Italia è cominciata la fase due della pandemia e che ha permesso di riavviare delle attività che durante il lockdown sono stati costretti a chiudere le loro saracinesche. La preoccupazione per molti, adesso, riguarda la riapertura delle regioni, la quel potrebbe permettere ai familiari di ricongiunsi o comunque sia viaggiare con le giuste precauzioni e sanificazioni nelle strutture.

Massimo Galli: il Coronavirus potrebbe ritornare?

In occasione della messa in onda della nuova puntata di Domenica In, Mara Venier ha intrattenuto il pubblico con una lunga intervista realizzata con Massimo Galli, ovvero il direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano.

Il professore Galli parlando della riapertura delle regioni non ha mai nascostole sue preoccupazioni in vista della riapertura dal 3 giugno in poi. Non a caso, ecco che il professore Galli ha dichiarato: “La possibilità di un ritorno c’è, state preparati, questo per quanto si trasmessa come un’influenza, non è una influenza. Il virus dell’influenza ha dei suoi comportamenti e caratteristiche verificate, ci torna a fare visita dopo aver fatto il giro del mondo”.

“Abbiamo preso coscienza del problema”

L’intervista di Massimo Galli continua con il commento di quella che è stata la pandemia nel nostro paese e sul quale ha dichiarato: “Qui c’è stata un’epidemia enorme, maggiore rispetto alle altre e non paragonabile, ad esempio, con quella veneta. Quando abbiamo preso coscienza dell’entità del problema eravamo già in un disastro totale. Tra Veneto e Lombardia c’è una sfasatura di due settimane o più che ha fatto la differenza”. Il professore Massimo Galli completa poi con questa osservazione: “In Veneto sono stati molto bravi a mettere in atto una serie di provvedimenti che in Lombardia non era possibile mettere in atto perché il territorio è stato travolto da una enorme quantità di casi gravi”.



Add comment